di Andrea Iustulin – Il derby degli eterni rivali, chiamato anche la madre di tutte le battaglie, basta la definizione per capire che stiamo per parlare di una delle partite più sentite del pianeta. La Grecia, terra di pensatori antichi capaci di tracciare la strada della modernità tanto da essere considerati una delle culle della civiltà. Alla base di ogni società ci sta la cooperazione per molti aspetti della vita quotidiana ma anche la competizione specialmente se si parla di sport.
Siamo nell’area metropolitana di Atene-Pireo dove va in scena uno dei duelli più importante del panorama nazionale e internazionale: Olympiacos e Panathinaikos. Un derby che non si limita al calcio ma si estende soprattutto alla pallacanestro e al resto delle discipline di queste storiche polisportive.
Per dare una dimensione dell’impatto che ha nel mondo questo confronto basta pensare che la rete americana CNN ha classificato il derby Olympiacos-Panathinaikos tra le dieci più grandi rivalità calcistiche di tutti i tempi, la BBC lo ha definito il derby più pazzo d’Europa e il Daily Mirror lo ha classificato al quinto posto delle stracittadine più importanti del mondo.
Un impatto così marcato è figlio della struttura sociale della capitale greca di inizio ventesimo secolo.
Il Panathinaikos, fondato nel 1908, proviene dal centro di Atene ed era considerato il classico rappresentante dell’alta e antica società ateniese. D’altra parte, l’Olympiacos è stato fondato nel 1925 e viene dal Pireo, la città portuale appena alla periferia di Atene, attirando così sostenitori dai quartieri popolari circostanti.
Entrambe le città hanno avuto un ruolo importante nella storia greca fin dall’antichità classica. Queste differenze di classe tra le persone nelle terre d’origine dei due club hanno offerto ulteriori ragioni per l’animosità tra i loro tifosi. I primi successi dell’Olympiacos fornirono alla gente del Pireo un modo per esprimere il proprio disprezzo per le classi più ricche, da cui il Panathinaikos era fortemente sostenuto. Inoltre, l’Olympiacos attirava tifosi da tutta la Grecia che si credevano vittime di ingiustizie sociali e politiche.
Tuttavia, questo tipo di scontro era molto più pronunciato in passato, poiché le differenze di classe tra le tifoserie si sono attenuate e il divario sociale che un tempo separava le due parti si è colmato nel corso degli anni.
Il Panathīnaïkos venne fondato il 3 febbraio 1908 con il nome P.O.A. – Podosferikos Omilos Athinon da Giōrgos Kalafatīs, calciatore reduce dalle Olimpiadi del 1906 che si tennero proprio ad Atene. Dopo appena un anno Kalafatīs ebbe alcune divergenze con il resto del vertice della società e decise di ricostruire la squadra cambiando il nome della società in P.P.O. – Panellinios Podosferikos Omilos. Nel 1912 Kalafatīs, finora allenatore-giocatore della squadra, chiamò in panchina John Cyril Campbell, che proveniva dall’università di Oxford. L’inglese importò i metodi di allenamento d’Oltremanica che vennero considerati rivoluzionari per gli standard ellenici. Il valzer dei nomi si concluse nel 1923 quando assunse definitivamente il nome di P.A.O. – Panathīnaïkos Athlitikos Omilos.
L’Olympiakos fu fondato il 10 marzo 1925 al Pireo, città portuale vicino Atene. Di ispirazione olimpionica come sottolineato nello statuto del club, proponeva la promozione della socialità e dell’etica sportiva tra i giovani secondo principi egualitari di moralità e cura della salute. La fusione di Piraikos Podosfairikos Omilos FC e di Piraeus Fans Club FC portarono alla nascita di un unico sodalizio. Notis Kamperos, ufficiale superiore della marina militare greca, propose il nome Olympiakos e come emblema fu scelta l’effigie di un giovane con una corona di ulivo sulla testa.
Entrambi i club competono tra loro per il titolo di squadra di calcio di maggior successo nel paese, nonché di più grande polisportiva. A livello nazionale vince l’Olympiacos con il record di 79 titoli ufficiali principali rispetto ai 42 titoli del Panathinaikos. E’ anche la squadra con più vittorie negli scontri diretti.
Anche a livello internazionale il Pireo domina con il recente trionfo in Conference League contro la Fiorentina, primo successo europeo per una formazione ellenica. Ribaltato quindi il famoso proverbio: se Atene piange, il Pireo gode.
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