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UEL: l’Atalanta vince l’Europa League

Battuto 3-0 il Bayer Leverkusen con una tripletta di Lookman

di Marcello Baldi – È una notte storica per l’Atalanta di Gian Piero Gasperini, che nella finale di Dublino contro il Bayer Leverkusen di Xabi Alonso, imbattuto da 51 partite, vince 3-0 e conquista la Uefa Europa League. Si tratta del primo titolo europeo della storia del club nerazzurro, nonché il secondo trofeo in assoluto in bacheca.

La partita

Davanti a settemila i tifosi bergamaschi presenti all’Aviva Stadium, nonostante la sconfitta di una settimana fa nella finale di Coppa Italia contro la Juventus di Allegri, Gasperini mette in campo il suo classico 3-4-2-1. C’è Musso tra i pali; il trio Djimsiti, Hien, Kolasinac in difesa; Zappacosta e Ruggeri sugli esterni, Ederson, Koopmeiners in mezzo; in attacco a muoversi dietro la punta Gianluca Scamacca, il talento di De Ketelaere e Lookman.

La squadra di Xabi Alonso risponde con lo stesso modulo: Kovar in porta, scelto anche in finale nonostante sia il secondo portiere; Hincapie, Tah, Tapsoba i tre in difesa; in mediana Stanisic e Grimaldo sugli esterni e Xhaka e Palacios in mezzo; davanti il tridente Wirtz-Adli-Frimpong.

Atalanta che parte subito forte: è Scamacca al 7’ ad andare vicino al vantaggio con un colpo di testa murato da Hincapie. Il Bayer Leverkusen è contratto e concede molti spazi alla Dea, che al 12’ si porta già avanti nel risultato. Koopmeiners appoggia per Zappacosta che si porta sul fondo e scarica in area dove Lookman anticipa Palacios e con il mancino insacca sotto la traversa. Esplosione di gioia sulla panchina bergamasca a Dublino. Il Leverkusen calcia per la prima volta verso la porta di Musso al 19’ con Stanisic ma il portiere argentino blocca. 

La squadra di Gasperini continua a essere padrona del campo mentre i tedeschi sembrano tutt’altro che in partita. Lo dimostra la costruzione dal basso che al 25’ porta al raddoppio atlantino: Kovar batte la rimessa dal fondo, Adli sbaglia l’appoggio di testa a centrocampo regalando la palla a Lookman. L’attaccante nigeriano è decisamente in serata, finta con tunnel a Xhaka e botta da fuori con il destro, dove Kovar non può arrivare. Prestazione devastante dell’ex-Leicester City che regala il doppio vantaggio ai suoi dopo neanche mezz’ora di gioco. Al 34’ Grimaldo ha la possibilità di sorprendere Musso in uscita ma impatta male quello che poteva essere un comodo pallonetto. Al 42’ i nerazzurri sfiorano il tris con De Ketelaere, ma Kovar blocca la conclusione in due tempi. Vengono assegnati due minuti di recupero, nel corso dei quali i tedeschi vanno vicini al gol con la conclusione da fuori di Xhaka. Si va a riposo con l’Atalanta in vantaggio di due reti ed un Bayer irriconoscibile.

Inizio di ripresa con una variazione tattica per parte. Alonso manda in campo Boniface al posto di Stanisic; Gasperini è costretto a inserire Scalvini per l’infortunato Kolasinac. L’Atalanta comincia come aveva concluso il primo tempo e in apertura è Hinacpie a salvare in calcio d’angolo sul tentativo di verticalizzazione in area di Koopmeiners. Poi Frimpong ha l’occasione per riaprire la partita al 58’, ma la conclusione termina in curva. Passano i minuti ma la squadra di Xabi Alonso continua ad avere evidenti difficoltà in fase di costruzione. Al 72’ Frimpong va in pressing su Musso che spazza via la palla con brivido.

Nell’unico momento in cui il Leverkusen sembra poter provare a dimezzare lo svantaggio, la Dea trova il gol che chiude definitivamente la finale. Sempre Lookman riceve palla e punta Tabsoba: doppio passo a superare il difensore avversario e mancino sotto l’incrocio dei pali imparabile Kovar. Una montagna di maglie nerazzurre intorno all’attaccante, non ancora consapevole di aver appena scritto la pagina più alta del calcio bergamasco. Il Leverkusen prova a riaprire il match con il subentrato Schick che ci prova di tacco ma viene murato. Nei quattro minuti di recupero solo la conclusione di Hlozek che si perde sul fondo.

Arriva il triplice fischio dell’arbitro romeno Istvan Kovacs e la Dea vola in paradiso conquistando l’Europa League.
Un cammino importante, che ha visto trionfare i bergamaschi contro avversari del calibro del Liverpool, Marsiglia, Sporting Lisbona e infine il Bayer Leverkusen degli “invincibili”. La squadra di Xabi Alonso invece non è riuscita mai a esprimere il gioco che nel corso di questa stagione gli ha permesso di vincere la Bundesliga con 17 punti di vantaggio.
L’Atalanta può finalmente alzare il trofeo, con Marten De Roon (assente per infortunio) a sollevarlo sotto il cielo irlandese. 
Anche a Bergamo esplode la festa dei tifosi, riversati in massa tra le strade della città: dopo 62 anni, la Dea torna ad alzare un trofeo e incide il suo nome nell’albo d’oro del calcio che conta.

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