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Serie A: 36^ giornata, le gare di domenica

L'Atalanta batte la Roma. In coda perdono Empoli, Sassuolo e Verona

(foto X Atalanta BC)

Nel lunch match del 36^ turno di Serie A la Lazio batte l’Empoli all’Olimpico e guadagna la qualificazione aritmetica in Europa, i risultati delle prossime due gare diranno in quale competizione. Si fa critica la situazione della squadra di Nicola pienamente coinvolta nella lotta salvezza e che tra sette giorni dovrà andare a far visita all’Udinese, altra candidata alla B. Saranno le ultime due partite di campionato a decretare le due squadre che retrocederanno insieme alla Salernitana. Rischia grosso il Sassuolo che ha perso sul campo del Genoa; sconfitta anche per il Verona contro il Torino. Alle 18.00 la Juventus pareggia 1-1 nel recupero con la Salernitana già retrocessa dopo aver colpito tre legni. Al Gewiss Stadium di Bergamo, l’Atalanta domina la Roma e vince 2-1 e stacca i giallorossi di tre punti nella corsa Champions con la partita con la Fiorentina ancora da recuperare.

Lazio-Empoli 2-0 (ore 12.30)

A fare da cornice all’incontro, un Olimpico gremito per le celebrazioni di una data importante per il club biancoceleste. Proprio il 12 maggio del 1974, esattamente 50 anni fa, la Lazio di Maestrelli e del presidente Umberto Lenzini conquistava il primo storico scudetto. Per l’occasione, molti tifosi hanno indossato la maglia celebrativa lanciata dalla società poche settimane fa, un richiamo alla casacca di quella stagione. Prima del fischio d’inizio hanno sfilato molti dei protagonisti della rosa campione d’Italia, con un omaggio speciale anche agli ex-calciatori venuti a mancare negli anni: l’allenatore Tommaso Maestrelli, Luciano Re Cecconi, Felice Pulici, Vincenzo D’Amico, il capitano Pino Wilson e il bomber Giorgio Chinaglia.

Dopo una lungo pre-gara avvolto dal clima di festa, per le squadre arriva il momento di scendere in campo. Igor Tudor schiera il suo classico. 3-4-2-1, con Mandas tra i pali e la linea difensiva composta da Patric, Romagnoli e Hysaj. In mediana conferma per Kamada e Guendouzi, con Marusic e Lazzari sugli esterni. Davanti Zaccagni e Felipe Anderson a sostegno del centravanti Immobile. Davide Nicola replica con il suo 3-5-2, con Bereszynski, Ismajli e Luperto a difesa della porta di Caprile. Marin il regista, con Maleh e Bastoni mezzali e Gyasi-Pezzella a presidiare le fasce. In attacco la coppia Cancellieri-Caputo.

Avvio di partita con poche emozioni, nonostante il grande apporto del pubblico di casa sugli spalti ed il clima di festa.
La prima vera occasione del match arriva al 17’ con Ciccio Caputo, la cui rete viene annullata per posizione di fuorigioco. 
Al 24’ Ciro Immobile viene servito davanti la porta da Kamada, ma l’aggancio non è dei migliori e il centravanti viene murato. Un minuto dopo si ripete il duello tra l’attaccante e il portiere, con quest’ultimo in uscita bassa a sfiorare il piede dell’avversario. Per Aureliano non c’è nessun contatto, come evidenziato chiaramente anche dalle immagini successive. L’Empoli torna a essere pericoloso dopo la mezz’ora con il colpo di testa di Ismajli finito alto di poco. La più grande chance per i toscani è al 36’ quando Mandas compie una prodezza sulla conclusione a botta sicura da pochi passi di Caputo, deviando in corner con la mano di richiamo. 
Dall’altra parte si esalta anche Caprile che si oppone al tentativo potente sul primo palo di Immobile liberato da un tacco di Zaccagni. L’ultima occasione sembra essere per i toscani, con il tiro di Marin al 42’, ma la Lazio sblocca il match allo scadere del secondo minuto di recupero concesso dal direttore di gara Aureliano. Calcio d’angolo battuto sul primo palo da Zaccagni e Patric che anticipa il portiere ospite con l’esterno del piede. Secondo gol stagionale per il difensore spagnolo, che manda le squadre a riposo sull’1-0.

Inizio di ripresa senza alcuna sostituzione. La Lazio si divora subito la possibilità di andare sul 2-0, ma Zaccagni non sfrutta il momento giusto per concludere a rete, mentre la ribattuta di Felipe Anderson è troppo debole. L’Empoli ci prova da fuori con l’ex di giornata, Matteo Cancellieri, che spedisce il pallone in curva. Al 62’ va Marin su punizione dal limite, ma l’esito non è differente da quello del compagno. Gli allenatori effettuano le prime sostituzioni: Rovella, Castellanos e Vecino dentro per la Lazio al posto di Anderson, Guendouzi e Kamada. Per i toscani fuori Pezzella e Caputo, dentro Cacace e Destro. Al 67’ la Lazio spreca un’ottima opportunità in contropiede, con Vecino che calcia male dal limite, nonostante il tanto spazio lasciato dalla difesa avversaria. Al 70’ è Kamada a sporcare i guantoni di Caprile che blocca con sicurezza. Altri cambi da una parte e dall’altra: fuori Zaccagni per Pedro, Maleh per Fazzini e Luperto per Shpendi. Quest’ultimo va vicino alla rete di testa all’85’, ma viene fermato da un’altra grande parata di Mandas. 
Il portiere biancoceleste abbassa la saracinesca e permette alla Lazio di chiudere il match poco dopo: assist di Pedro, inserimento di Vecino che incrocia con il destro per il raddoppio. Settima rete in stagione per il centrocampista uruguaiano, la sesta in campionato. Il match si chiude con un’altra grande parata di Mandas, che vola sulla punizione di Cambiaghi prima del triplice fischio finale. 
Per la Lazio è aritmetica la qualificazione in Europa: i biancocelesti sono sicuri di giocare almeno la Conference League. Per l’Empoli aumentano invece le possibilità di retrocessione: saranno decisive le ultime due sfide contro Udinese e Roma. (m.b.)

Genoa-Sassuolo 2-1 (ore 15.00)

Gilardino cambia poco in termini di formazione rispetto al 3-3 di San Siro con il Milan. Il tecnico affianca a Retegui il recuperato Gudmundsson e preferisce Sabelli a Spence sulla fascia destra. In porta Martínez a difendere i pali con Vásquez, De Winter e Vogliacco in difesa; confermato Martín a sinistra ed il trittico Thorsby-Badelj-Frendrup a centrocampo. Ballardini si schiera a specchio, confermando il modulo con il quale ha beneficiato contro l’Inter. Ferrari, Kumbulla ed Erlić davanti a Consigli; Doig e Toljan sugli esterni; novità Obiang in mediana affiancato da Thorstvedt e M. Henrique; in avanti altra chance per Laurienté e Pinamonti.

Sembrano bastare 7’ ai rossoblù per portarsi avanti al Ferraris. Cross dalla sinistra di Martín verso il centro dell’area, Consigli allontana, ma Matheus Henrique reindirizza il pallone dalle parti di Thorsby che insacca a porta sguarnita. Dopo un’attenta revisione del VAR la rete però viene annullata: è in realtà Retegui ad aver spinto la palla in porta con la mano. Il controllo della gara resta comunque ai genoani, nonostante le occasioni fatichino ad arrivare la squadra di Gilardino resta ordinata e mantiene il possesso. Il Sassuolo si mostra più attendista, provando a far valere il fattore ripartenze con la velocità dei propri esterni. Alla mezz’ora arriva la grande chance per i neroverdi: Laurienté rientra sul destro e fa il suo ingresso in area per calciare, ma la sua corsa viene interrotta da De Winter. Mariani inizialmente non nota il contatto, ma dopo la review concede il penalty al Sassuolo. Dagli undici metri va Pinamonti che spiazza Martínez e fa 0-1 al minuto 31. La rete da fiducia agli uomini di Ballardini che al 35’ sfiora subito il raddoppio con il solito Laurienté che su calcio di punizione chiama il portiere avversario ad un ottimo intervento in tuffo. Nel finale gli emiliani non riescono ad affondare il colpo, chiudendo comunque in crescendo ed andando al riposo in avanti di un gol.

Dopo un finale di primo tempo complicato, Gilardino prova a invertire la rotta nella ripresa inserendo Spence ed Ekuban al posto di Sabelli e Vogliacco passando al 4-4-2. Il Genoa beneficia subito del cambio modulo e delle sostituzioni, ritrovando ritmo e pareggiando i conti al 56’. Corner battuto ad uscire da Gudmundsson per Thorsby che prolunga sul secondo palo dove Badelj deve solo spingere in porta per riequilibrare l’incontro. Si alza l’intensità al Ferraris con il Sassuolo che prova a spingere ed a cambiare nuovamente l’inerzia del match, esponendosi al contempo alla ripartenze dei padroni di casa. Superata di poco l’ora di gioco, Gudmundsson approfitta di un Sassuolo troppo alto e da il via al contropiede: apertura sull’out destro per Ekuban che crossa rasoterra sul secondo palo dove Kumbulla fa carambolare il pallone all’interno della sua porta al minuto 63. Il Genoa rimonta nel giro di 7’, un duro colpo per gli ospiti con Ballardini che prova il tutto per tutto inserendo Bajrami e Volpato per provare ad agguantare il pari. Nel finale, però, gli emiliani faticano a creare pericoli alla porta dei rossoblù nonostante tutto il potenziale offensivo in campo. Chiude addirittura in avanti il Grifone che sfiora il tris con Ekuban prima e Vásquez poi. Al triplice fischio i tre punti vanno ai liguri.
Sassuolo chiamato all’impresa nelle ultime due giornate contro Cagliari e Lazio per provare a centrare l’obiettivo salvezza. (e.c.)

Verona-Torino 1-2 (ore 15.00)

Per i punti salvezza Marco Baroni sceglie il 3-4-2-1 con Montipò tra i pali; Magnani Dawidowicz e Coppola i tre di difesa; in mediana Centonze, Duda, Serdar e Cabal; davanti Noslin e Lazovic dietro a Bonazzoli. Consueto 3-5-2 per Juric: davanti alla porta difesa da Milinkovic Savic, i tre centrali Vojvoda, Lovato e Masina; a centrocampo Bellanova, Tameze, Ricci, Ilic e Rodriguez; in attacco la coppia Sanabria-Zapata.

Al 23’ prima occasione per l’Hellas con un colpo di testa di Noslin bloccato da Milinkovic-Savic. Il Torino risponde sei minuti più tardi con Zapata, che sul cross di Ilic da calcio d’angolo non inquadra la porta. Poche emozioni nel primo tempo, la sfida è molto più viva nella seconda frazione. Al 47’ Noslin va subito vicino al vantaggio ma trova la nuova risposta del portiere avversario che si distende bene sulla conclusione diretta all’angolino. Scatenato l’olandese dell’Hellas che poco dopo scarica su Suslov, ma lo slovacco calcia fuori.
Il vantaggio dei padroni di casa arriva al minuto 65’: Serdar scarica all’indietro per il piattone vincente di Swiderski subentrato a Bonazzoli tre minuti prima. Il gol del polacco proietta momentaneamente i veneti a quota 37. L’Hellas va vicino a chiudere il match prima con il colpo di testa di Coppola, poi con la conclusione di Suslov parata da Milinkovic.
Anche i cambi di Juric però si rivelano decisivi: al 77’ il subentrato Savva va a segno su cross di Lazaro, anche lui entrato nella ripresa. Un gol che taglia le gambe all’Hellas, che pochi minuti dopo subisce anche la rete dell’1-2. Pellegri protegge palla su Coppola e calcia dalla linea di fondo. Montipó copra male lo specchio, facendo passare il pallone sotto le gambe che si insacca in rete dopo aver sbattuto su entrambi i pali. La squadra di Baroni si ritrova sotto nel giro di sette minuti vanificando una buona ora e un quarto di gioco. Nel finale il Verona segna con Coppola ma la rete viene annullata per fallo in attacco.

Termina 2-1 in favore del Toro, che torna alla vittoria dopo 5 partite senza successo. Per il Verona la salvezza rimane in bilico ma potrebbe arrivare nella prossima sfida contro la Salernitana già retrocessa. (m.b.)

Juventus-Salernitana 1-1 (ore 18.00)

Allegri deve fare i conti con le assenze di Danilo e Alex Sandro. Nel 3-5-2 c’è Szczesny tra i pali; davanti a lui Gatti, Bremer e Rugani; a centrocampo Cambiaso, McKennie, Locatelli, Rabiot, e Kostic; in attacco il tandem Kean e Vlahovic. Risponde Colantuono con un 3-4-2-1: confermato Fiorillo in porta; Pierozzi, Fazio e Pirola il trio difensivo; in mediana Zanoli, Coulibaly, Basic e Sambia; sulla trequarti Vignato e Tchaouna alle spalle di Ikwuemesi unica punta.

È della Salernitana la prima conclusione della partita che arriva grazie a Pierozzi ma Szczesny è attento e blocca senza problemi. Al 9’ minuto la Juve risponde con un tiro potente dal limite di Vlahovic che centra la traversa. I ritmi non troppo elevati favoriscono la Salernitana che al 27’ trova il vantaggio sugli sviluppi di un corner di Sambia che Pierozzi devia di testa alle spalle di Szczesny. Granata ancora pericolosi al 32’ con una punizione di Sambia su cui il portiere bianconero non rischia la presa e respinge al lato. La squadra di casa si affaccia in avanti al 35’: Bremer parte indisturbato da metà campo e conclude dalla distanza ma la palla che termina fuori di poco. Un minuto più tardi Tchaona lancia Ikwuemesi, Szczesny tocca l’attaccante che resta a terra. Per l’arbitro Santoro si può continuare e la decisione è confermata dal Var. Sul finale di tempo la Juve colpisce il secondo palo di serata con Cambiaso.

In avvio di ripresa Allegri decide per una tripla sostituzione fuori Kean, Rugani e McKennie, dentro Chiesa, Miretti e Iling-Junior. E’ proprio il classe 2003 a impegnare subito Fiorello con un tiro da fuori. Al 52’ c’è ancora lavoro per il VAR per un tocco in area di Rabiot giudicato non punibile. I bianconeri premono e sfiorano il gol del pari in due occasioni nel giro di due minuti. Prima è Vlahovic a spedire la palla fuori davanti a Fiorillo; stessa sorte per il tentativo di Rugani. Colantuono corre ai ripari e inserisce Legowski e poi Kastanos nel tentativo di aiutare il suo centrocampo. Allegri gioca le carte Yildiz e Milik che costruiscono un’ottima chance a dieci dal termine: Yildiz crossa dalla sinistra e Milik gira di testa, si salva in angolo Fiorillo. Dopo qualche brivido i granata vanno vicini al raddoppio all’88’ con Legowski che colpisce al volo ma manca la porta. Due minuti più tardi è Miretti a colpire il terzo legno juventino con un tiro potente dal limite. Al secondo dei sei minuti di recupero la Juve trova il meritato pareggio con un colpo di testa di Rabiot. C’è ancora spazio per un contropiede della Salernitana che Basic spreca calciando alto sulla traversa. (s.p.)

Atalanta-Roma 2-1 (ore 20.45)

L’Atalanta scende in campo con Carnesecchi in porta; difesa a tre con De Roon, Hien e Djimsiti; in mediana Hateboer e Ruggeri sugli esterni con Ederson e Pasalic centrali; davanti Koopmeiners e De Ketelaere a supporto di Scamacca. Per la Roma è 4-3-3: davanti a Svilar,la linea dei quattro con Kristensen, Mancini, Ndicka e Angelino; a centrocampo Cristante, Paredes e Pellegrini; tridente offensivo con Baldanzi al posto di Dybala, eLukaku ed El Shaarawy a completare il reparto.

Padroni di casa subito pericolosi sugli sviluppi di un calcio d’angolo: Svilar para prima sul tocco involontario di Lukaku, poi si salva sulla conclusione ravvicinata di Scamacca (3′). La squadra di Gasperini preme, i giallorossi si affidano a lanci lunghi per Lukaku. Al 18’ i nerazzurri passano grazie a De Ketelaere che si libera sulla sinistra e insacca di precisione sul secondo palo. Due minuti più tardi l’Atalanta trova il raddoppio: dopo una combinazione con Scamacca, Koopmeiners serve De Ketelaere al centro dell’area e il belga firma la doppietta sull’uscita di Svilar. Nessuna conclusione in porta dei giallorossi nella prima mezz’ora di gioco. Ndicka al 37′ regala palla a De Ketelaere che si invola e calcia sfiorando il palo alla sinistra di Svilar. Il belga ci riprova poco e da posizione defilata colpisce il palo. Al 39’ è Hateboer a impegnare di testa il portiere giallorosso che si salva in tuffo. È un monologo della squadra di Gasperini che colpisce un altro palo con Koopmeiners su punizione al 43’ e sfiora ancora il gol con Pasalic che conclude fuori di poco. Si va al riposo con l’Atalanta padrona del campo in vantaggio per 2-0 e una Roma inconsistente in ogni zona del campo.

De Rossi torna in campo con Bove e Abraham al posto di Paredes e Baldanzi, nessun cambio per Gasperini. In avvio di ripresa il copione sembra lo stesso dei primi 45 minuti con l’ Atalanta sempre padrona del campo. La prima conclusione del secondo tempo è di Ederson al 52’ ma il tiro è debole e non impensierisce Svilar. Al 54′ arrivo il primo tiro in porta dei giallorossi grazie a una conclusione da lontano di Bove che però non spaventa Carnesecchi. Il tecnico della Dea decide di cambiare qualcosa al 57’: dentro Zappacosta, Lookman e Tourè fuori Ruggeri, Scamacca e De Ketelaere. La pressione dei padroni di casa è impressionante e la Roma perde duelli in tutte le zone del campo. Al 62’ scambio veloce Lookman-Pasalic in area con il tiro di quest’ultimo sventato da Svilar. La squadra di De Rossi trova l’episodio per accorciare le distanze al 65′ quando l’arbitro Guida punisce con il rigore il fallo di De Roon su Abraham. Dal dischetto va Pellegrini che batte Carnesecchi. Sull’inerzia del gol la Roma prende piano piano campo e si fa più presente nella metà campo bergamasca. Gasperini mette ancora mano alla squadra e inserisce Scalvini per Pasalic al minuto 74. Roma vicina al pareggio al 77′ con una conclusione dal limite di Pellegrini che impegna Carnesecchi che si ripete 5 minuti dopo su Lukaku. De Rossi gioca le carte Azmoun e João Costa per Cristante e Kristensen. L’Atalanta torna al tiro all’88’ con Koopmeiners ma la palla finisce abbondantemente fuori. Nel secondo minuto di recupero l’olandese si divora incredibilmente il gol del 3-1 sparando alto l’assist di Lookman in area.
Finisce 2-1 per l’Atalanta che stacca la Roma di tre punti nella corsa Champions con la gara contro la Fiorentina ancora da recuperare. (m.s.)

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