Quattro le gare in programma nella domenica della 33^ giornata di campionato. Nel lunch-match il Lecce conquista tre punti preziosi sul campo del Sassuolo facendo un grande passo avanti nella corsa salvezza e inguaiando i neroverdi. All’Olimpico Grande Torino finisce 0-0 tra Torino e Frosinone in una gara noiosa e povera di occasioni. All’Arechi torna a sorridere la Fiorentina ritrovando la vittoria che mancava da cinque turni. A condannare la Salernitana le reti di Kouamé di Ikoné nel recupero. L’Atalanta passa sul campo del Monza con brivido: la squadra di Palladino prima accorcia 89′ con Maldini poi manca il pari all’ultimo secondo, ancora con Maldini che calcia sul palo.
Sassuolo-Lecce 0-3 (ore 12.30)
Sprint salvezza del Lecce al Mapei Stadium, la squadra di Gotti ne fa tre al Sassuolo e sale momentaneamente a +8 sul terzultimo posto. Avvio di gara dirompente dei salentini con l’uno-due Gendrey-Dorgu che in quattro minuti indirizzano il match. Chiude i conti Piccoli poco dopo l’ora di gioco affondando i neroverdi, sempre più lontani dalla permanenza in Serie A.
Avvio più che coraggioso degli ospiti, in grado di entrare immediatamente in controllo della gara. La squadra di Gotti si dimostra subito propositiva in fase offensiva, sfruttando principalmente la velocità sulle corsie esterne per mettere in difficoltà gli emiliani. Allo scoccare dell’11’ i giallorossi riescono infatti a sbloccare il risultato sul tabellino. Calcio di punizione dall’out sinistro di Oudin verso il secondo palo per l’inserimento di testa di Valentin Gendrey che svetta su Thorstvedt ed insacca alle spalle di Consigli per il suo secondo gol stagionale. Il Sassuolo accusa il colpo ed appena quattro minuti dopo subisce anche il raddoppio. Al 15’ il Lecce costruisce bene dal basso e lancia Gallo sulla fascia sinistra: il terzino pesca a centro area Patrick Dorgu che da un’insolita posizione da centravanti sorprende la difesa neroverde e spinge il pallone in rete col destro. Duro colpo per Ballardini ed i suoi che cercano immediatamente la reazione riversandosi nella metà campo avversaria. Al 24’ il Sassuolo batte il primo colpo del suo match con l’incornata di Pinamonti da centro area su cross di Ferrari che si spegne di poco a lato del palo. I padroni di casa si presentano a più riprese nell’area avversaria, senza però impensierire Falcone ed i suoi compagni. Nel finale di primo tempo è ancora il Lecce a fare la gara, chiudendo in attacco con un tentativo di Gendrey di testa che non trova la porta e di Oudin che fallisce da due passi l’appuntamento con il gol.
Ballardini cerca subito di dare una scossa alla squadra dopo l’intervallo, optando per un triplo cambio con gli ingressi di Doig, Volpato e Mulattieri al posto di Viti, Bajrami e di uno spento Defrel. Il copione, però, si rivela lo stesso del primo tempo: il Lecce attende e punta alle ripartenze, mentre il Sassuolo fatica a trovare i giusti impulsi per invertire la rotta del match. Sono dunque i giallorossi ad andare vicini al colpo del KO, ancora con Dorgu: cross dalla destra di Oudin per la testa del danese che colpisce a botta sicura, ma l’intervento di Ferrari sulla linea nega la doppietta al numero 13. L’occasione da gol è il preludio al tris dei salentini che si concretizza al minuto. Contropiede mortifero degli uomini di Gotti sull’asse Krstovic-Piccoli, con il primo a venire in contro ed a lanciare a campo aperto il secondo, abile davanti al portiere a spedire in porta il pallone dello 0-3 e mettere la parola fine all’incontro. Quinta rete in campionato per l’attaccante ex Empoli che al 66’ vede sbarrarsi la strada da Consigli per la potenziale doppietta personale. Il poker per il Lecce non arriva, così come la rete per riaprire il match dei neroverdi. Ci prova prima al 71’ Mulattieri di testa, ma Falcone blocca in presa sicura; due minuti dopo tenta invece la bordata dalla distanza Pinamonti senza successo. Nessun lampo negli ultimi minuti di gara, i salentini controllano il risultato e si aggiudicano la gara allontanandosi ulteriormente dalla zona calda della classifica, dove invece resta ancorato il Sassuolo. (e.c.)
Torino-Frosinone 0-0 (ore 15.00)
All’Olimpico Grande Torino, i granata in piena corsa per un posto in Europa affrontano il Frosinone alla disperata ricerca di punti salvezza. Lo squalificato Juric, che assisterà alla gara dalla tribuna, schiera Milinkovic-Savic in porta; difesa a tre con Tameze, Buongiorno e Rodriguez; a centrocampo Linetty e Ilic centrali con Bellanova e Vojvoda sulle fasce; in attacco a far coppia con Zapata fuori a sorpresa Sanabria dentro Okereke, dietro a loro Vlasic. Di Francesco risponde con Turati tra i pali; Lirola, Romagnoli, Okoli e Zortea a formare la linea a quattro di difesa; Mazzitelli, Barrenechea, Valeri a centrocampo, davati Soulé e Cheddira dietro di loro Brescianini chiamato a rifinire.
La gara inizia con le due squadre che si studiano senza alzare i ritmi e correndo pochissimi rischi. Il primo squillo è del Frosinone al 14’ con Soulè che si libera bene con un tunnel, si accentra e cerca il secondo palo non trovando di poco la porta. Dopo una conclusione di Valeri per i ciociari finita larga al 24’, ancora Frosinone due minuti più tardi stavolta con Mazzitelli che imbeccato da un vivace Soulè tenta la conclusione al volo con palla di poco alta. Il Torino si fa vivo al 30’: è Bellanova a sfondare sulla destra e a servire in mezzo Vlasic che prima tenta il tiro e poi sulla respinta serve Zapata che da buona posizione calcia fuori.
Ci si aspetta una ripresa più intensa e invece le due squadre finiscono per annullarsi reciprocamente. Gli unici episodi degni di nota arrivano per il Torino al 57’ con Okereke che prova il tiro dalla distanza respinto da Turati, al 59’ per il Frosinone con un contropiede di Cheddira favorito da un errore di Rodriguez, sventato in corner da Milinkovic-Savic. I granata non sembrano avere idee e Zapata è troppo isolato; gli unici scossoni vengono da Bellanova sulla fascia destra. Col passare dei minuti le due squadre sembrano accontentarsi del pareggio e la gara termina con il punteggio di 0-0. Un punto che non consente al Toro di accorciare significativamente sul Napoli all’8° posto, ma che serve all’undici di Di Francesco di agganciare l’Udinese a 28 punti senza però scalare posizioni in classifica: il Frosinone resta terz’ultimo. (m.s.)
Salernitana-Fiorentina 0-2 (ore 18.00)
Sei cambi rispetto alla squadra uscita sconfitta contro la Lazio nel 3-4-2-1 di Colantuono: torna Ochoa tra i pali; Pierozzi, Fazio e Pirola i tre in difesa; a centrocampo Sambia e Bradaric sulle corsie esterne Legowski e Basic in mezzo; in attacco Candreva e Tchaouna alle spalle dell’unica punta Ikwuemesi.
Anche Italiano rivoluziona anche Italiano la Fiorentina lasciando a casa Nico Gonzalez, Belotti, Bonaventura, Beltran e Nzola in vista della semifinale di ritorno di Coppa Italia contro l’Atalanta.
Nel 4-2-3-1 dei viola c’è Terracciano tra i pali; linea difensiva con, Kayode, Martinez, Ranieri e Parisi; in mediana Duncan e M. Lopez; nei tre a supporto di Barak si rivede Castrovilli dopo il lungo infortunio ai lati Ikone e Sottil.
Si parte a ritmi bassi, la Fiorentina prova a prendersi il possesso ma fatica a trovare spazi, la Salernitana si difende aspettando il contropiede giusto. Dopo un paio di timidi tentativi, da una parte ci prova Ikonè ma il sinistro è debole (11’) stessa cosa per il tentativo di Basic sponda granata al 38’, arriva l’unica vera occasione del primo tempo. È il 42’ quando Barak trova l’imbucata per Ranieri che però viene anticipato dal compagno di squadra Ikonè che si gira e calcia di destro al lato. Un primo tempo piuttosto noioso si chiude senza squilli sul punteggio di 0-0.
La ripresa si apre con una nuova chance per la Fiorentina: Castrovilli di esterno trova Sottil che, complice un’indecisione di Pierozzi vola verso Ochoa che copre bene lo specchio. Al 61’ Colantuono perde Pirola per infortunio e approfitta per ricorrere al primo slot di sostituzioni dentro Pellegrino, Martegani e Weissman. Risponde Italiano con Kouame, Melo e Arthur. Il neo entrato attaccante ivoriano scappa alle spalle della difesa granata ma in questa occasione Ochoa ci mette una pezza. E‘ il preludio al gol della Fiorentina che arriva al minuto 81’ da un cross di Ranieri deviato di testa da Kouamè che scavalca il portiere granata. Nel recupero i toscani trovano anche il raddoppio con Ikoné servito da Mandragora al termine di un rapido contropiede.
Grazie a questo successo la squadra di Italiano sale al nono posto in classifica a quota 47 punti, ancora in corsa per un piazzamento europeo. Non ancora aritmetica la retrocessione della Salernitana in virtù del pareggio del Frosinone di oggi contro il Torino. (s.p.)
Monza-Atalanta 1-2 (ore 20.45)
Gasperini schiera Touré titolare dal 1’, lasciando in panchina Scamacca. Dietro alla punta Lookman e De Ketelaere. Fuori anche Koopmeiners, con Pasalic ed Ederson in mezzo, Bakker e Holm ai lati e la linea a 3 a difesa dei pali di Carnesecchi composta da Toloi, Hien e Kolasinac.
Monza che risponde con Di Gregorio in porta, Kiriakopoulos, Mari, Izzo e Birindelli in difesa, l’ex Gagliardini e Bondo in mediana con Zerbin, Pessina e Colpani a supporto di Djuric.
Al 7’ la prima occasione del match con Kolasinac che scambia con Lookman e va alla conclusione trovando però la risposta di Di Gregorio. Ancora avanti la Dea al 14’ con Lookman che non riesce a trovare lo specchio dopo aver aggirato il portiere avversario. Gasperini perde Holm per infortunio verso la mezz’ora di gioco: al suo posto entra Hateboer.
La squadra di Palladino si rende finalmente pericolosa al 35’ con Zerbin che scalda i guantoni a Carnesecchi e Colpani che colpisce l’esterno della rete sulla ribattuta. E’ però l’Atalanta ad avere in mano il pallino del gioco e al 44’ sblocca il risultato dagli sviluppi di un calcio d’angolo. Dalla bandierina va Lookman, che crossa in area e premia l’inserimento di De Kateleare che di testa insacca sotto al sette. SI va a riposo sul risultato di 0-1 con il Monza pericoloso soltanto in un’occasione e i bergamaschi a fare la partita.
Si riparte con Gasp che sostituisce Bakker con Ruggeri e con il match che segue lo stesso copione del primo tempo, con Lookman ispiratissimo che al 50’ impegna nuovamente Di Gregorio.
Palladino decide di rinunciare a Colpani inserendo un altro giocatore di qualità come Carboni. Tra i nerazzurri fuori l’autore del gol De Ketelaere che lascia spazio a Koopmeiners. Al 72’, l’Atalanta trova il raddoppio che porta la firma di El Bilal Touré. L’ivoriano porta palla al limite e appoggia per Lookman, il quale gliela ridà con i tempi giusti, liberandolo alla conclusione con il piatto, che si infila sotto la traversa. Secondo gol in Serie A per il classe 2002, rimasto fuori a lungo per infortunio. Un minuto dopo la Dea ha la chance di chiudere il match con De Roon, ma Di Gregorio blocca in due tempi. Il Monza rientra in partita quando è ormai troppo tardi, con la rete all’89’ di Daniel Maldini che si mette in proprio e da lontano lascia partite una precisa conclusione di destro che si insacca all’angolino. All’ultio secondo del match la squadra di Palladino manca il clamoroso pareggio ancora con Maldini che prova il destro da fuori ma la palle colpisce il palo interno, attraversa la linea di porta poi si spegne sul fondo.
È l’ultimo squillo del match all’U-Power Stadium: la squadra di Gasperini torna alla vittoria e si porta a quota 54 al sesto posto, riscavalcando la Lazio e portandosi momentaneamente a -1 dal quinto posto. (m.b.)
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