La Pasquetta di Serie A si apre con la sfida del Dall’Ara tra Bologna e Salernitana. Tutto facile per la squadra di Thiago Motta che vince 3-0 e si porta a soli 2 punti dalla Juventus terza. Nessuno scossone negli scontri diretti in coda giocati alle 15.00 finiti entrambi 1-1: in Cagliari-Verona l’ex Sulemana risponde a Bonazzoli mentre in Sassuolo-Udinese i neroverdi di fanno raggiungere da Thauvin dopo appena 3 minuti dal vantaggio di Defrel. Nel match delle 18 al Via del Mare, il Lecce blocca la Roma sullo 0-0. Nel posticipo di San Siro l’Inter batte anche l’Empoli: segnano Dimarco in avvio e Sanchez nel finale. Nerazzurri, sempre più in fuga a quota 79 punti.
Bologna-Salernitana 3-0 (ore 12.30)
Nel lunch match del lunedì di Pasquetta il Bologna cerca l’ottavo successo nelle ultime nove gare che legittimerebbe il quarto posto e le ambizioni di Champions League. Ormai avviata alla retrocessione la Salernitana che con Stefano Colantuono all’esordio in panchina ha l’obiettivo è quello di chiudere con dignità il campionato.
Qualche novità negli emiliani che Thiago Motta schiera con il 4-3-2-1: non c’è Skorupski tra i pali sostituito da Ravaglia; al centro della difesa Lucumì prende il posto di Beukema infortunato; davanti Zirkzee parte in panchina è Odgaard il terminale offensivo. Colantuono sceglie la via della prudenza optando per un 4-4-1-1: fuori Ochoa in porta va Costil; in difesa torna titolare Pellegrino e a centrocampo c’è Maggiore; davanti Candreva si muove alle spalle di Simy. Ancora out Dia.
Il Bologna vuole indirizzare il match sin dalle prime battute e sfiora il vantaggio già al 4’ ma Orsolini spara in curva l’invito di Saelemaekers. Il numero 7 rossoblù non sbaglia 10 minuti più tardi: controlla perfettamente sul lancio lungo di Calafiori, rientra sul sinistro e insacca sotto l’incrocio opposto. Decimo sigillo in campionato per lui e Bologna avanti 1-0.
Gli ospiti rispondono al 17’ con Simy che intercetta un disimpegno di Posch verso Freuler costringendo Ravaglia alla parata d’istinto. L’occasione dà fiducia ai granata che provano a spingere senza però trovare gli spazi per colpire; gli emiliani cercano di abbassare i ritmi facendo possesso. Al 44’ i padroni di casa raddoppiano grazie alla conclusione di Saelemaekers che taglia le gambe alla Salernitana e chiude il primo tempo.
In avvio di ripresa non cambiano i due schieramenti e non cambia nemmeno il copione del match totalmente nelle mani del Bologna che trova il terzo gol con Odgaard al 56’ ma l’arbitro Feliciani annulla per fuorigioco. La Salernitana abbozza una timida reazione al 58’ quando Tchaouna prova un tiro a giro che finisce di poco a lato. Al 64’ Motta decide di giocare la carta Zirkzee al posto di Odgaard; esce anche Orsolini per Ndoye. L’olandese crea subito scompiglio nella difesa granata: al 76’ va via a Manolas e prova la conclusione da distanza ravvicinata deviata in corner con il corpo da Pirola. All’80’ Ravaglia salva in due tempi su Candreva servito da Simy e consente a Lykogiannis di calare il tris nel finale.
Prende corpo il sogno Cahampions del Bologna, che con questo successo consolida il quarto posto consolidato e mette nel mirino la Juventus davanti di solo due punti. Per la salernitana la salvezza resta distante 11 punti a 8 giornate dal termine.
Cagliari-Verona 1-1 (ore 15.00)
Nella gara dell’Unipol Domus il Cagliari 16^ in classifica con 26 punti ospita l’Hellas Verona 13^ con 29.
Nel 4-3-2-1 rossoblù Ranieri c’è Augello a sinistra sulla linea difensiva; Nandez a centrocampo con Deiola e Makoumbou; davanti confermato Shomurodov al fianco di Luvumbo, per supportare Lapadula. Nel 4-2-3-1- di Baroni debutto dal primo minuto per Mitrovic sulla trequarti insieme a Folorunsho e Noslin. In difesa Tchatchoua è confermato a destra, sulla corsia opposta c’è Cabral.
Poche le emozioni in avvio una gara da subito molto fisica con le due squadre che si studiano a lungo e finiscono per annullarsi a centrocampo. Solo un tentativo per parte nella prima mezzora, di Shomurodov per i sardi e per Mitrovic per i veneti, entrambi poco precisi. Al primo vero acuto il Verona sblocca la partita. Noslin sfonda a destra e crossa in mezzo per Bonazzoli che beffa Scuffet di tacco (30’). L’attaccante non trovava una maglia dal primo minuto dal 10 novembre. Veneti vicino al raddoppio nove minuti più tardi, ma questa volta è attento il numero uno rossoblù a chiudere di piede su Florunsho, imbeccato ancora da Noslin. La squadra di casa prova una timida reazione ma non incide e così si va al riposo sul risultato di 1-0 per gli ospiti.
La ripresa si apre con una novità per parte: Ranieri lascia negli spogliatoi Shomurodov e inserisce Viola, Baroni richiama Mitrovic per Lazovic e passa al 4-4-2. Al 50’ l’arbitro Doveri annulla per fuorigioco la rete del possibile raddoppio gialloblu firmata proprio dal serbo neoentrato e poc dopo su una dubbia trattenuta in area veneta di Tchatchoua su Luvumbo. Il Cagliari si scuote e prova a spingere sull’acceleratore assumendosi i rischi delle ripartenze dell’Hellas. Proprio su una di queste Lazovic torna pericoloso costringendo Scuffet a intervenore di piede.
Ranieri tenta il tutto per tutto: fuori Makoumbou e Deiola, dentro Prati e l’ex della partita Sulemana oltre a Oristanio per Nandez. Le sostituzioni svegliano la squadra e premiano il tecnico: dopo appena un minuto cross di Viola, Cabal respinge sui piedi di Sulemana che brucia Montipò con il destro e porta i sardi al pareggio (74’). Al 90’ i sardi avrebbero anche la grande occasione per passare in vantaggio ma Montipò salva tutto su Luvumbo. Finisce con un punto a testa che non accontenta nessuno. (s.p.)
Sassuolo-Udinese 1-1 (ore 15.00)
Scontro diretto in zona calda al Mapei Stadium dove il Sassuolo, penultimo in classifica, ospita l’Udinese che avanti di due punti. Neroverdi schierati con il 4-2-3-1: senza Erlic, Ballardini sceglieToljan-Tressoldi-Ferrari-Doig sulla linea difensiva lasciando fuori Pedersen; davanti si affida a Defrel, Henrique e Laurienté, dietro all’unica punta Pinamonti. Cioffi risponde con un 3-5-1-1 in cui torna titolare Samardzic in mediana con Pereyra e Kamara sulle corsie esterne e con Thauvin ad agire alle spalle di Lucca recuperato.
Il primo squillo arriva al 10’ ed è de padroni di casa: Laurientè si libera in area di Lovric e tenta la conclusione; smanaccia il portiere dell’Udinese Okoye ma Pinamonti manca la porta. Rispondono gli ospiti al 22’ con Lovric che però calcia debolmente davanti a Consigli. I friulani spaventano i padroni di casa prima con una conclusione al volo di Tahuvin che finisce alta (28’); poi al 35’ con una girata di Lucca che Ruan allontana dalla riga di porta . Al 41’ il Sassuolo sblocca il risultato: Henrique serve Defrel che prima brucia Perez poi mette a sedere Okoye e insacca l’1-0.
Il vantaggio dei padroni di casa dura appena tre minuti perché al 44’ l’Udinese trova il pareggio con Thauvin che finalizza un veloce scambio con Pereyra.
La ripresa si apre con un brivido per l’undici di Ballardini graziato da Lovric che calcia fuori misura al 49’ imitato poco dopo da Thauvin. L’Udinese spinge e al 69’ colpisce per due volte la traversa, ma entrambe le situazioni erano macchiate fuorigioco. Il Sassuolo si fa vedere due minuti più tardi con un colpo di testa di Pinamonti che non trova fortuna. Nonostante gli sforzi dei padroni di casa, il risultato di 1-1 tiene sino al fischio finale. Un punto che soddisfa più l’Udinese che sale a 28 punti mantenendo i 3 punti di vantaggio sul Frosinone. Inchiodato in penultima posizione a 24 punti il Sassuolo che incontrerà la Salernitana nel prossimo turno.
Lecce-Roma 0-0 (ore 18.00)
Al Via del Mare Lecce e Roma inseguono obiettivi diversi: i salentini cercano punti utili alla corsa salvezza, i giallorossi per continuare a sperare in un posto nella prossima Champions League.
Nel 4-4-2 Gotti conferma la difesa del match vinto a Salerno; a centrocampo Blin e Ramadani sono i centrali con Almqvist e Dorgu sugli esterni; davanti Krstovic accanto a Piccoli.
De Rossi risponde con il 4-3-3: in difesa accanto a Mancini N’Dicka è preferito a Llorente, Angelino e Karsdorp sono i terzini; in mediana c’è Bove a sostituire lo squalificato Pellegrini; a supportare Lukaku nel tridente di attacco Baldanzi e Zalewski rilevano Dybala ed El Shaarawy.
Avvio frizzante con la Roma che prova subito a far la partita e sfiora il vantaggio al 5’: sul corner battuto da Paredes, Bove spizza di testa e chiama Falcone alla prima parata della gara.
Il Lecce risponde al 7’ con una deviazione di testa di Pongracic facilmente neutralizzata da Svilar. Tre minuti più tardi ci prova Baldanzi dopo essersi liberato al limite dell’area ma la sua conclusione sfila di poco al lato. Si rivedono i salentini al 21’ con Piccoli che, invece di servire Sansone meglio piazzato, sceglie la soluzione personale che finisce fuori. Al 27’ lo imita Gallo che va al tiro invece di mettere in mezzo e porta a casa solo un calcio d’angolo. In questa fase della gara il Lecce è molto aggressivo e la Roma va in sofferenza con trova difficoltà a uscire e a sviluppare gioco.
Ancora una chance per il Lecce al 32’ quando Dorgu impegna Svilar che si distende bene ed evita anche il corner; stessa sorte per Piccoli che al 38’ calcia debolmente. La Roma torna a farsi pericolosa in due occasioni sul finale di tempo: la prima quando Zalewski ariva scomposto sulla palla di Baldanzi, la seconda quando Angelino colpisce il palo esterno su una punizione dal limite. Si chiude 0-0 un primo tempo con un ottimo Lecce e con una Roma che ha sofferto l’aggressività dei salentini.
La ripresa si apre con una protesta della Roma per una chiusura molto discutibile di Blin e Falcone su Zalewski in area sugli sviluppi di un corner (55’). Per l’arbitro Marcenaro è tutto regolare, decisione confermata dal Var. Subito dopo Baldanzi calcia alto da posizione favorevole (59’). Il Lecce sembra non avere più la veemenza dei primi 45 minuti e la Roma respira. Al 67’ ripartenza 4 contro 3 del Lecce, Dorgu ha a disposizione un rigore in movimento ma spedisce largo. Passa solo un minuto e tocca a Lukaku sprecare di testa al 68’ il primo cross giocabile di Karsdorp, poi un miracolo di Falcone salva il Lecce al 70’ sul piattone a botta sicura di Aouar. Le squadre sembrano stanche e anche le sostituzioni non portano risultati. Dopo aver inserito El Shaarawy De Rossi concede qualche minuto a Dybala che prende il posto di Baldanzi all’83’. Il salentino Banda è pericoloso all’85, devia Svilar. Sul corner successivo Sansone tutto solo in posizione defilata conclude alto. Al 94’ l’ultimo brivido per la Roma con Oudin che scheggia la traversa.
Finisce 0-0, per il Lecce un punto per la salvezza con il rammarico di aver sprecato troppe occasioni. Per la Roma prestazione deludente e distanze dal Bologna quarto in classifica che si allungano. (m.s.)
Inter-Empoli 2-0 (ore 20.25)
E’ la gara di San Siro tra Inter ed Empoli a chiudere la trentesima giornata di Serie A.
Inzaghi mischia leggermente le carte nell’undici iniziale: a sorpresa tra i pali parte titolare Audero con Sommer in panchina. Dietro Pavard vince il ballottaggio con Bisseck. Fuori anche Dumfries al suo posto c’è Matteo Darmian. Davanti confermato il tandem Lautaro-Thuram. Senza Maleh squalificato, Nicola risponde con 3-5-2 da battaglia: a centrocampo Gyasi e Pezzella sulle corsie esterne e Marin e S. Bastoni in mezzo; davanti Cambiaghi e Niang.
Al 5′ minuti l’Inter è già avanti. Su un cross dalla sinistra di Bastoni, Dimarco insacca di controbalzo col sinistro. L’Empoli protesta per una posizione dubbia a inizio azione di Thuram. I toscani faticano a prendere campo irretiti dal fraseggio e dalla pressione dei padroni di casa. I nerazzurri al 19’ costruiscono l’occasione del raddoppio: dopo un tacco di Lautaro, Bastoni avanza in solitaria, entra in area e calcia di sinistro; ci arriva Caprile che devia sul palo. Al 27’ arriva il primo squillo offensivo della squadra di Nicola. E’ Marin a cercare la conclusione dalla distanza alzata in corner da Audero. A cinque minuti dall’intervallo ci prova Cambiaghi ma il portiere ex Sampdoria blocca con sicurezza. Termina così 1-0 la prima frazione di gioco.
Si riparte senza cambi e con l’Inter che va vicina al raddoppio al 52’: Barella cerca la conclusione dopo l’assist di Dimarco, ma il tiro finisce fuori dallo specchio. Continua la pressione nerazzurra che porta i padroni di casa a sfiorare nuovamente il 2-0 con Pavard innescato da Barella, provvidenziale la chiusura in scivolata di Bereszynski. Inzaghi inizia a mettere mano ai cambi; fuori Calhanogli e Dimarco dentro Asslani e Carlos Augusto. Poi è Sanchez a rilevare Lautaro. Nell’Empoli Nicola richiama Pezzella e Bastoni e manda in campo Cacace e Fazzini. Quando il cronometro segna l’81’ l’Inter riesce a colpire grazie al contributo dei due nuovi entrati: è Dumfries a mettere in area il pallone per Sanchez che da due passi firma il raddoppio che chiude di fatto la gara.
Con questi tre punti l’Inter sale a quota 79, mantenendo quattordici punti di vantaggio sul Milan di Pioli, in vista del derby in programma alla 33^ giornata. L’Empoli resta invece terzultimo a 25 punti, gli stessi del Frosinone, in piena lotta salvezza che in quattro punti vede combattere anche Lecce, Udinese, Verona, Cagliari e Sassuolo. (g.r.)
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