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Lazio: ufficiale, Tudor è il nuovo allenatore

Il croato ha firmato un contratto fino al 30 giugno 2025

di Marcello Baldi – Dopo le dimissioni di Maurizio Sarri, arrivate la settimana scorsa dopo la sconfitta interna contro l’Udinese, la Lazio passa ufficialmente nelle mani di Igor Tudor.  

Atterrato a Fiumicino poco prima delle 18.00, foto di rito con sciarpa della Lazio e qualche tifoso ad accoglierlo, il neo allenatore biancoceleste si è poi diretto presso il centro sportivo di Formello dove mercoledì dirigerà il suo primo allenamento.
L’allenatore ex Udinese, Verona e OM, si è legato al club di Claudio Lotito fino al 30 giugno 2025.

Il comunicato della Lazio

In serata la società biancoceleste ha ufficializzato l’accordo con il nuovo tecnico attraverso una nota: “La S.S. Lazio rende noto che Igor Tudor, a decorrere dalla data odierna, assume il ruolo di responsabile della prima squadra”.

La scelta di Tudor

La scelta di Tudor in questi giorni ha diviso l’ambiente biancoceleste, in parte ancora segnato dall’addio di Sarri. Perplessità non legate a carriera e metodi dell’allenatore croato, terzo in Ligue 1 nella passata stagione sulla panchina del Marsiglia, quanto alle “affinità tattiche” con l’attuale rosa della Lazio e alla presunta “mancanza di progettualità” del club.

A tacitare i dubbi relativi al modulo tipico di Tudor – il 3-4-2-1 diverso dal 4-3-3 sarriano –  c’è il fatto che già in passato Tudor, seppur in brevi lassi di tempo, abbia fatto ricorso alla difesa a quattro, ad esempio nel 2017 sulla panchina del Galatasaray.

“I moduli e i sistemi per me vanno messi sempre in secondo piano, la cosa importante è lo stile, è quello che distingue una squadra dall’altra. Puoi giocare a 4, a 3, dieci metri più alto o più basso, ma secondo me questo non ha importanza. Invece il modo in cui affronti l’avversario e l’identità della squadra sono cose davvero importanti”, aveva dichiarato sul tema Tudor spiegando anche che “ci sono tantissime varianti possibili e noi allenatori ci crediamo di fare la differenza, invece sono i giocatori che fanno la differenza”.

Riguardo invece alla progettualità della società, costretta a sostituire l’allenatore in pieno campionato e con una corsa all’Europa che non aspetta nessuno, maggiori indicazioni arriveranno in estate, quando Tudor, Lotito e la dirigenza biancoceleste si ritroveranno e disegnare la Lazio del futuro.
Sarri spesso si era lamentato del mancato acquisto dei giocatori richiesti. Tudor, uomo sicuramente di polso, stilerà la lista degli obiettivi o dei profili funzionali alla sua idea di calcio. Sarà poi il club a dover dimostrare, attraverso i fatti all’allenatore e soprattutto a una piazza in subbuglio, se la direzione in cui viaggia la Lazio è realmente quella di una crescita verso obiettivi di prestigio.

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