Nel lunch match della 29^ giornata di serie A, il Genoa di Gilardino e due pali impongono lo stop alla Juventus che non va oltre lo 0-0 allo Stadium. Vlahovic espulso salterà la Lazio all’Olimpico dopo la sosta per le Nazionali. Il Milan vince 3-1 sul campo del Verona e allunga di un punto sui bianconeri consolidando il secondo posto. Rinviato a data da destinarsi il match tra Atalanta e Fiorentina per un malore che ha colpito il dg viola Joe Barone. Nell’altra gara in programma alle 18.00: la Roma batte di misura il Sassuolo all’Olimpico grazie alla rete di Pellegrini. Nel posticipo serale il Napoli frena la corsa dell’Inter: Juan Jesus risponde al gol del vantaggio nerazzurro firmato da Darmian.
Juventus-Genoa 0-0 ore 12.30
Un solo successo nelle ultime 8 gare di campionato per la Juventus di Massimiliano Allegri che all’Allianz Stadium di Torino non va oltre il pareggio a reti bianche contro il Genoa di Alberto Gilardino.
Il tecnico dei bianconeri, dalla panchina, ritrova Rabiot e si affida al solito 3-5-2 composto dal tandem offensivo Vlahovic-Chiesa. Gilardino risponde con il tridente formato da Vitinha, Retegui e Gudmundsson.
Pochissimo spettacolo nel primo tempo, con Szczesny che in avvio è subito chiamato a rispondere al colpo di testa di Bani.
Al 22’ ancora Genoa, con Retegui che prova Impossibile da posizione defilata. La Juve ha poi due chances con gatti, che prima calcia debolmente cercando l’angolino, poi non inquadra la porta da dentro l’area di rigore. L’ultima conclusione del primo tempo verso la porta è quella di Messias.
Nella ripresa subito uno squillo della Juventus in avvio col subentrato Iling che, complice l’ottima deviazione di Martinez, colpisce il palo dopo essersi spostato la palla sul mancino. Cambiaso prova a innescare Vlahovic con un cross in area, il centravanti colpisce di testa ma spedisce al lato. Stesso copione al 74’, con l’attaccante serbo ancora impreciso sotto porta. Altra occasione per la Vecchia Signora all’89’ con il subentrato Kean, che calcia forte ma c’entra il palo alla destra del portiere.
Sul finale, Dusan Vlahovic viene espulso a seguito delle veementi proteste nei confronti del direttore di gara, reo di averlo ammonito pochi secondi prima per un intervento a gomito alto.
Termina così 0-0: un punto che fa sicuramente più comodo al Genoa, a oggi comodamente salvo, piuttosto che alla Juve, terza ma non più in grado di vincere nelle ultime settimane. (m.b.)
Hellas V.-Milan 1-3 ore 15.00
Allo Stadio Marcantonio Bentegodi di Verona si affrontano Hellas e Milan di Pioli: i primi alla ricerca di punti per la salvezza, i secondi per provare ad allungare sulla Juventus e consolidare il secondo posto in classifica. Baroni conferma tra i pali Montipò, con Coppola, Dawidowicz, Centonze e Cabal a comporre la linea difensiva; in mediana Duda e Serdar, mentre in zona trequarti agiranno Suslov, Folorunsho e Lazovic a supportare Noslin unica punta. Pioli presenta un paio di sostituzioni rispetto alle ultime uscite. Tra i pali c’è Maignan, con Kalulu e Tomori a coprire la zona centrale e Calabria e Theo Hernandez sulle corsie laterali. In zona mediana torna la coppia Bennacer-Reijnders, con Pulisic, Loftus-Cheek e Leao a muoversi alle spalle di Okafor.
Nel primo quarto di gara l’Hellas fatica a uscire dalla propria metà campo; il Milan riparte in velocita sulla fascia sinistra grazie alle accelerazioni di Hernandez. Per la prima vera palla gol bisogna aspettare il 20’ ed è rossonera: sull’ennesimo corner di Pulisic Kalulu spizza di testa verso Okafor che gira di prima intenzione con il destro, ma Montipò ci mette la mano. Tre minuti più tardi doppia occasione per Pulisic: nella prima l’americano colpisce la traversa dopo un velo di Loftus-Cheek su un diagonale di Theo Hernandez; nella seconda riceve palla al limite dell’area rientra sul mancino e calcia a giro alla ricerca del palo distante ma la palla termina di poco sul fondo.
Allo scadere della mezz’ora buona chance anche per l’undici di Baroni su uno spunto di Noslin che però calcia fuori. E’ sempre il Milan a essere più pericoloso e prima della fine del tempo sciupa ancora due buone opportunità con Okafor che non inquadra la porta da buona posizione. Il Verona regge fino al 44’ quando Theo Hernandez si prende la scena portando i rossoneri in vantaggio all’intervallo.
Al 5’ della ripresa la squadra di Pioli trova il raddoppio favorita da un errore in fase di impostazione di Dawidowicz che perde palla sulla pressione di Okafor. Lo svizzero entra in area e incrocia il sinistro salva tutto Montipò che nulla può sulla ribattuta di Pulisic. Il doppio svantaggio sveglia il Verona che si fa più audace e al 58’ ci prova con un colpo di testa di Noslin che finisce alto sopra la traversa. Quattro minuti più tardi ancora Noslin vince un duello con Calabria, poi serve in area Świderski. L’attaccante polacco calcia con il mancino ma Maignan blocca in tuffo. Alla terza occasione i veneti fanno centro e accorciano le distanze sempre con Noslin che conclude di controbalzo dal limite dell’area. La squadra di Baroni si riversa in avanti andando vicini al pari con un tiro da fuori di Suslov ma il Milan è spietato e all’80’ Chukwueze insacca al volo con il mancino riportando il parziale sul 1-3 che regge fino al fischio finale.
Il Milan consolida il secondo posto in classifica portandosi a più 3 sulla Juventus. L’Hellas Verona rimane quindicesimo a più 2 dalla zona retrocessione. (s.p.)
Atalanta-Fiorentina ore 18.00 – posticipata
Gara rinviata a data da destinarsi per il malore che ha colpito il dg viola Joe Barone.
Roma-Sassuolo 1-0 ore 18.00
All’Olimpico si incontrano la Roma in piena corsa per un posto in Champions League e il Sassuolo alla disperata ricerca di punti per tirarsi fuori da una situazione critica nella lotta salvezza che ora la vede penultima in classifica.
De Rossi torna alla difesa a quattro: davanti a Svilar la linea difensiva è formata da Karsdorp, Mancini, Llorente e Spinazzola; il centrocampo è delle ultime gare con Cristante, Paredes e Pellegrini; in avanti Aouar sostituisce l’indisponibile Dybala, a completare il tridente Lukaku e El Shaarawy. Dopo dieci mesi si rivede Tammy Abraham in panchina. Ballardini sceglie Consigli tra i pali; difesa a quattro con Pedersen, Erlic, Ferrari e Viti; in mediana Racic e Obiang; fase offensiva affidata a Defrel, Matheus Henrique, Laurienté a supportare Pinamonti unica punta.
La Roma parte forte e, dopo un paio di tentativi di sfondamento di Karsdorp sulla destra, si fa pericolosa già al 4′ con Lukaku che di testa spedisce di poco fuori su un bel servizio di Spinazzola, con Consigli immobile a guardare la palla. Nonostante abbia il pallino del gioco la squadra di De Rossi non trova il guizzo vincente negli ultimi venti metri e l’undici di Ballardini difende senza grossi affanni. Al 37′ primo cambio forzato per i padroni di casa: Spinazzola che deve arrendersi a un problema fisico, al suo posto entra Angelino. Il primo tempo si chiude dopo un’altra occasione per Lukaku che ancora una volta di testa non trova la porta sull’ottimo servizio di Pellegrini.
Si riprende con la Roma che sembra avere le stesse difficoltà di finalizzazione dei primi 45 minuti ma al 51′ Pellegrini sblocca la gara con un destro chirurgico da fuori area su cui Consigli non arriva. I giallorossi ci riprovano 5 minuti più tardi: angolo di Pellegrini, Llorente di testa manda di poco a lato. Il Sassuolo affida la reazione a Laurienté che in più di una occasione mette in difficoltà Karsdorp. Al 67′ c’è lavoro per Svilar che in tuffo disinnesca il rasoterra di Racic. A metà della ripresa De Rossi pesca dalla panchina: dentro Celik per Karsdorp e Baldanzi per Aouar. Ancora una occasione per Lukaku al 73′ servito in profondità da Cristante. Il belga controlla e colpisce di sinistro non trovando la porta. Al 75′ è Baldanzi a districarsi bene in area sul servizio di Celik ma la sua conclusione è debole e viene neutralizzata da Consigli. Anche Ballardini gioca le sue carte dalla panchina inserendo Mulattieri e Bajrami per Pinamonti e Racic. Subito dopo neroverdi vicino al pari ma è bravo Svilar a deviare sul palo il tocco di Llorente sul cross di Bajrami. De Rossi coglie segnali di difficoltà e rafforza la difesa richiamando El Shaarawy e Lukaku e inserendo Huijsen e Azmoun. Si arriva alla fine con Manganiello che concede 4 minuti di recupero, recupero nel quale non succede più nulla.
Vince la Roma che arriva a quota 51 rispondendo al Bologna staccato di 3 punti. La squadra di De Rossi ha faticato a imporsi su un Sassuolo ben organizzato ma non in grado di impensierire l’avversario. I giallorossi portano a casa la 7^ vittoria in campionato sulle 9 gare della gestione De Rossi. (m.s.)
Inter-Napoli 1-1 ore 20.45
Al Meazza l’Inter di Inzaghi ospita il Napoli di Francesco Calzona. Il tecnico nerazzurro schiera i suoi con il il solito 3-5-2: Sommer tra i pali; terzetto difensivo con Bastoni, Acerbi e Pavard; in mediana Chalanoglu è affiancato da Mkitharyan e Barella mentre Dimarco e Darmian occupano le corsie esterne; davanti confermata la coppia Lautaro Martinez e Thuram. L’allenatore dei campani sceglie il 4-3-3: in porta Meret; linea difensiva Di Lorenzo, Rrahmani, Juan Jesus e Olivera; il play è Lobotka e Traore e Anguissa i due intermedi; tridente offensivo con Raspadori a sostituire Oshimen sugli esterni Politano e Kvaratskhelia.
Già nei primi minuti l’Inter mantiene alta l’intensità e all’11’ si rende pericolosa con Lautaro Martinez, interviene Juan Jesus a salvare i suoi. I nerazzurri continuano ad attaccare e al 14’ vanno a un passo dal vantaggio. E’ Meret a dire di no prima a Darmian e poi a Lautaro Martinez, sulla ribattuta Barella manda alto da ottima posizione. I milanesi aggrediscono molto alti e disturbano la prima costruzione del Napoli in questa fase in grande difficoltà. I padroni di casa si fanno vedere nuovamente in avanti al 16’ con un tiro di Dimarco che si spegne sul fondo. Dopo un primo quarto d’ora di fuoco l’Inter lascia l’iniziativa agli azzurri. Arrivati alla mezz’ora la squadra ospite si rende pericolosa con una conclusione di Raspadori da ottima posizione che viene deviata in angolo da Sommer. Con il passare dei minuti il Napoli aumenta la pressione offensiva costringendo i nerazzurri ad abbassarsi nella sua metà campo e si rendono di nuovo pericolosi al 42’ quando Traorè per pochissimo non arriva a colpire di testa sull’assist di Politano. Poco prima della fine del primo tempo arriva la rete del vantaggio interista: cross dalla sinistra di Bastoni per Darmian e mancino di prima intenzione a battere Meret. Si va al riposo con i nerazzurri avanti.
A inizio ripresa Inzaghi decide di inserire Bisseck al posto dell’ammonito Pavard. Passano appena due minuti e l’Inter sfiora la rete del raddoppio con Lautaro Martinez, determinante Meret a deviare in angolo. Nelle battute iniziali del secondo tempo, il Napoli fatica a gestire il possesso e a contenere le avanzate dei nerazzurri: al 54’ ci prova Dimarco dalla distanza ma Meret risponde ancora con un grande intervento. Dopo un inizio complicato il Napoli cerca di reagire e al 62’ la chance capita a Traore che calcia male e spedisce sul fondo. Immediata arriva la risposta dell’Inter, al 65’ Bastoni trova Barella in area ma il tentativo del centrocampista è respinto in maniera decisiva da Juan Jesus. A 20 minuti al termine, la squadra di Calzona aumenta la pressione e spreca ancora con un tiro di Traore che non trova la porta. Entrambi gli allenatori decidono di intervenire e al 71’ Inzaghi inserisce Frattesi per Barella mentre Calzona richiama in panchina Traorè e manda in campo Cajuste. Al 74’ Calzona cambia ancora inserendo Mario Rui e Simeone per Olivera e Raspadori. Il Napoli continua ad attaccare e crea un’altra buona opportunità al 77’ con Anguissa ma il centrocampista calcia alto sopra la traversa di Sommer. L’Inter non riesce a gestire il possesso come in precedenza al 79’ Inzaghi decide di intervenire richiamando Sanchez e Dumfries per Lautaro e Dimarco. All’81’ ottimo suggerimento di Politano per Simeone ma il colpo di testa dell’argentino è troppo centrale. Il Napoli spinge e viene premiato all’81’ quando arriva la rete del pari: angolo battuto da Politano e colpo di testa sul secondo palo di Juan Jesus dove Sommer non può nulla. Dopo la rete subita, Inzaghi manda in campo Buchanan al posto dell’autore del gol Darmian. Negli ultimi minuti di gioco gli azzurri cercano di schiacciare l’Inter che si difende compatta. Cazoona tenta il tutto per tutto richiamando in panchina Politano e Kvara per Ngonge e Lindstrom ma le sostituzioni non produrranno effetti e la gara si chiude sul punteggio di 1-1.
Un pareggio giusto che porta l’Inter a quota 76 punti, saldamente in testa alla classifica. Il Napoli ottiene un buon punto su un campo difficilissimo e mantiene vive le speranze europee salendo a 45 punti in 7^ posizione.
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