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Calcio stra-ordinario: loro, i ragazzi del derby di Berlino

Il derby dell’amicizia fra Herta e Union Berlino

di Andrea Iustulin – I derby nel calcio sono sinonimo di acerrime rivalità ma esiste sempre l’eccezione che conferma la regola. Voliamo in Germania in una delle città più assurde dell’ultimo secolo, un popolo che nel 1961 è stato diviso da un muro che ha spezzato a metà una realtà trasformandola in due poli così vicini ma così distanti allo stesso tempo.

Questo è il derby dell’amicizia fra Herta e Union Berlino. Due società nate tra la fine dell’800 e gli inizi del 900 che hanno dovuto aspettare il 2010 per il primo confronto ufficiale in una competizione. Il primo incontro risale invece al 27 gennaio 1990 quando è stato disputato il “Wiedervereinigungsspiel”, l’amichevole della riunificazione dopo la caduta del muro di Berlino.
Un Olympiastadion con oltre cinquantamila persone che hanno ritrovato una identità collettiva da condividere e contrastare al tempo stesso. La caduta del muro, infatti, non solo ha restituito alla Germania una nuova unione ma ha permesso anche la rinascita del calcio su scala nazionale. Inevitabile quindi raccontare una realtà pre-caduta e una post-caduta. C’era una volta un derby mai giocato fra due squadre della stessa città che arrivarono perfino al gemellaggio fra le due tifoserie. Era infatti una consuetudine trovare le sciarpe di entrambe le squadre allo stadio con il coro “Hertha und Union – Eine Nation!” (“Hertha e Union, una nazione!”).

È rimasta negli annali l’amichevole dell’Herta Berlino nel 1978 quando affrontò a Dresda la Dynamo con un settore ospiti gremito di tifosi dell’Union che hanno raggiunto la città sull’Elba. L’anno seguente si è ripetuto ma stavolta la trasferta era a Praga contro il Dukla per i quarti di finale di Coppa Uefa con un esodo di trentamila supporter tedeschi. La situazione della Cecoslovacchia era delicata e quindi l’amicizia mostrò tutta la sua forza per evitare di lasciare l’Herta Berlino senza pubblico. Un contesto irreale per la concezione di derby che non significa l’assenza totale di rivalità cittadina. Nella Berlino Ovest l’Herta si contendeva la supremazia con i Blau-Weiß 90 Berlin, il Tennis Borussia Berlin o contro la SC Charlottenburg.

Nella DDR invece era in atto lo scontro impari fra l’Union e la Dynamo Berlino, la squadra della Stasi che fagocitava il campionato. Il 9 novembre 1989 arrivò la caduta del muro con la riunione della Germania che portò all’integrazione delle squadre della ex DDR nella Bundesliga. Il campionato era troppo competitivo e l’Union Berlin si è ritrovata a navigare nelle leghe minori evitando il derby con l’Herta Berlino fino al 2010/11 quando finalmente sul campo arrivò il confronto nella 2. Fußball-Bundesliga. I biancoblù erano in lotta per la promozione mentre i biancorossi erano invischiati nella zona retrocessione.

Bisogna arrivare quindi al 2018 per poter assistere al decollo del derby della capitale che coincise anche l’inizio di una sana rivalità in Bundesliga seppur per poco tempo. Infatti, si sono ribaltati i ruoli con l’Union trasformato in una delle rivelazioni del campionato approdando quest’anno in Champions League mentre l’Herta è diventata il brutto anatroccolo della capitale con la retrocessione della passata stagione. I rossi che hanno mantenuto il proprio animo popolare contro i blu che hanno venduto l’anima al diavolo della finanza.

Questa è la storia di una città che ha vissuto un tourbillon emotivo, ha fatto nascere ragazzi fra il disagio sociale e politico dettato da un muro a dividere famiglie, amicizie, amori e passioni. Il baratro di una potenziale guerra distruttrice e la pace che abbatte la barriera fisica e mentale. Proprio come Christiane Vera Felscherinow, poi ce l’hanno fatta. Loro, i ragazzi del derby di Berlino.

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