di Marcello Baldi – La Bundesliga ha chiuso i battenti lo scorso mercoledì 20 dicembre e riprenderà oggi, venerdì 12 gennaio 2024. A una giornata dalla conclusione del girone d’andata, la classifica vede il Bayer Leverkusen di Xabi Alonso in vetta con 4 punti di vantaggio (ed una gara in più) sul Bayern Monaco. Seguono Stoccarda e Lipsia, con il Borussia Dortmund dietro di 6 lunghezze rispetto alla zona Champions League. Una lotta serrata, destinata a durare fino all’ultima giornata se le squadre manterranno questi ritmi.
Lo scorso 23 agosto, il massimo campionato tedesco ha compiuto 60 anni: dal 1963-64 (prima edizione a girone unico) è stato vinto ben 33 volte dal Bayern Monaco, 5 a testa dai due Borussia, Dortmund e Mönchengladbach, 4 dal Werder Brema, 3 da Stoccarda e Amburgo, 2 Colonia e Kaiserslautern e infine 1 titolo per Wolfsburg, Monaco 1860, Eintracht Braunschweig e Norimberga.
La top 11 di tutti i tempi
Durante questa pausa, in occasione di questa ricorrenza, i tifosi tedeschi hanno potuto votare online il miglior undici della storia della Bundesliga, dalla sua nascita a oggi.
MANUEL NEUER (803 PUNTI) – Una carriera tra Schalke 04 e Bayern Monaco, Manuel Neuer non è solo considerato il portiere più forte della storia del calcio tedesco, ma è celebre per aver completamente rivoluzionato il ruolo dell’estremo difensore. L’utilizzo del busto con postura impettita, il sapiente utilizzo dei piedi (quelli di un centrocampista), le uscite repentine e quelle basse con il corpo ad “X”: tutte questi aspetti tecnici di Neuer vengono oggi insegnati nelle scuole calcio di tutto il mondo, i portieri di Bundesliga (in particolare Ter Stegen, suo erede in Nazionale) li hanno ormai completamente assimilati. Oltre 500 partite in Bundesliga, 117 con la Nazionale tedesca con cui si è laureato Campione del Mondo nel 2014 a cui si aggiungono 31 titoli di club e 31 individuali. Ancora titolare al Bayern nonostante i 37 anni e un lungo periodo di stop alle spalle: il giorno che appenderà i guantoni al chiodo lascerà il calcio il più forte, insieme a Buffon, dall’inizio degli anni 2000.
PHILIPP LAHM (844 PUNTI) Pep Guardiola lo ha definito il “giocatore più intelligente mai allenato”. Basterebbe questo per definire Philipp Lahm, nato a Monaco di Baviera, leggenda del Bayern con cui ha vinto 21 trofei. Maturato sotto la gestione di Magath, in prestito allo Stoccarda, Lahm è stato un terzino dalle grandissime capacità in termini di lettura di gioco. Caratteristica che in carriera gli ha permesso di ricoprire anche altri ruoli, come da centrocampista davanti la difesa. Nonostante i suoi 170 cm ed appena 70 kg, caratteristiche fisiche che ad inizio carriera suscitavano scetticismo da parte di alcuni tecnici quando il Bayern cercava di mandarlo in prestito a maturare esperienza, il capitano Campione del Mondo 2014 ha sempre saputo prendersi il posto da titolare nel suo ruolo di competenza. Parlano per lui le oltre 650 presenze da professionista, 113 con la nazionale tedesca e il Triplete realizzato nel 2013, con la squadra in cui ha iniziato a giocare dall’età di 11 anni.
FRANZ BECKENBAUER (783 PUNTI) – Franz Beckenbauer ci ha lasciato domenica 7 gennaio 2024, all’età di 78 anni. Icona del calcio tedesco, da molti considerato il miglior difensore in assoluto della storia come testimoniano i due Palloni d’Oro vinti nel ’72 e nel ’76, “Der Kaiser” ha iniziato la sua carriera nel Bayern nel 1958, vincendo quattro titoli di Bundesliga e collezionando altrettante vittorie in DFB Pokal. È stato il fulcro e il capitano dei tre trionfi consecutivi in Coppa dei Campioni negli anni ’70, decennio in cui è stato anche incoronato campione del mondo e d’Europa con la Germania. Alle 396 partite in Bundesliga e ai 44 gol con il Bayern si aggiungono 28 presenze con l’Amburgo, dove il Kaiser vinse il quinto titolo nella massima serie, nel 1982. Da allenatore della Germania, ha replicato la vittoria in Coppa del Mondo nell’edizione di Italia ’90. Limitare al campo quello che Franz Beckenbauer ha rappresentato per la Germania, non solo calcistica, è assolutamente riduttivo. Una frase celebre in Germania su di lui recita: “È sotto a Dio, ma sopra il cancelliere”. La sua grandezza infatti era tangibile a partire dal soprannome: “Der Kaiser”, ossia “L’imperatore”, non solo perché da calciatore ha vinto tutto quello che poteva vincere con il proprio club (nel Bayern ha dominato la scena dal 1964 al 1977) ma anche per l’autorità, mista ad eleganza, che dimostrava in campo. Nel suo ruolo, quello che una volta veniva definito “libero”, Beckenbauer è considerato da molti alla pari di Pelè e Maradona.
MATS HUMMELS (744 PUNTI) – Spesso al centro di critiche per per essere passato dal Bayern al Borussia, per poi tornare nuovamente in Baviera ed infine, nel 2019, ancora a Dortmund, Mats Hummels si può considerare il miglior difensore centrale tedesco dal 2000 ad oggi. Colonna portante insieme a Boateng della Germania di Low, Campione del Mondo nel 2014, edizione in cui segnò anche due reti di cui una decisiva nel match contro la Francia, terminato 1-0. In carriera ha vinto 14 titoli, equamente distribuiti tra le due squadre in cui ha militato.
ARJEN ROBBEN (871 PUNTI) – Olanda, Inghilterra e Spagna prima di arrivare in Germania, dove ha vinto il campionato 8 volte su 10 con la maglia del Bayern. Un mancino letale, una finta a rientrare che nonostante fosse nota a tutti i difensori, era praticamente impossibile da fermare. A farne le spese anche la Fiorentina nel 2009/10, che venne eliminata proprio dal sinistro dell’olandese. Tra i suoi più grandi rimpianti sicuramente la finale dei Mondiali persa nel 2010 contro la Spagna, anche se il suo Palmarès conta 31 titoli di club, di cui 21 a Monaco. Decisivo il suo gol in finale di Champions League contro il Borussia Dortmund nel 2012-13, arrivato all’89esimo minuto di gioco. Insieme a Ribéry ha formato la celebre coppia “Rib e Rob”, probabilmente la più forte della storia del calcio tedesco se si considerano i calciatori di nazionalità straniera.
THOMAS MÜLLER (831 PUNTI) – Probabilmente uno dei giocatori tedeschi più sottovalutati, nonostante la sua bacheca parli per lui e sia detentore di innumerevoli record, stabiliti tutti con la divisa del Bayern di cui veste la maglia dalle giovanili, cominciate nel 2000 all’età di 11 anni. Undici come gli scudetti vinti consecutivamente con la divisa bavarese (record condiviso con Neuer), per un totale di 12 titoli di Bundesliga, 6 DFB Pokal, 8 Supercoppe tedesche, 2 Champions League e altrettante Supercoppe Uefa e Mondiali per Club. Il Mondiale che però l’ha visto davvero protagonista è quello del 2014, campione con la squadra di Löw e Scarpa d’argento della competizione con 5 reti, alle spalle di James Rodriguez (Nel 2010 era stato Scarpa d’Oro, uscendo però in semifinale con la Spagna). Uno dei record più importanti di Müller, soprattutto quello che lo definisce principalmente come calciatore, è il dato legato agli assist: Thomas è infatti il miglior assistman della storia del campionato tedesco, nonché il tedesco con più assist di sempre (268 con squadre di club, 40 con la Nazionale). Per molti non bello da vedere, ma letale ed efficace, con personalità carismatica e anima dello spogliatoio: Thomas Müller è il bavarese per eccellenza.
BASTIAN SCHWEINSTEIGER (872 PUNTI) - È stato il calciatore più votato dalla community per questa speciale classifica. Forse perché per riassumere Bastian Schweinsteiger basterebbe l’iconica immagine in cui il centrocampista tedesco, in campo per la finale dei Mondiali 2014 contro l’Argentina, ha un profondissimo taglio sotto l’occhio e il volto ricoperto di sangue. “L’ho versato per la Nazionale” aveva dichiarato, lui che nel 2013 era stato definito da Heynckes come “il miglior centrocampista del mondo”. Anche per lui 22 trofei con il Bayern.
FRANCK RIBÉRY (846 PUNTI) – Insieme a Robben ha divorato le fasce dei terreni di gioco del campionato di Bundesliga. Sopravvissuto miracolosamente ad un incidente d’auto all’età di 2 anni, quello che gli ha procurato le vistose cicatrici che porta in volto, la qualità e l’eleganza di Franck Ribéry fino al 2007 (salvo un piccola parentesi al Galatasaray) sono rimaste in Francia. Dopo il Mondiale 2006, perso in finale contro l’Italia di Lippi, Franck si trasferisce al Bayern Monaco per scrivere la storia. Con il numero 7 sulle spalle, colleziona 25 trofei. Nel 2013 avrebbe probabilmente meritato il Pallone d’Oro per la sua strepitosa stagione, quella del Triplete del Bayern di Heynckes, ma arrivò dietro Ronaldo e Messi. Tuttavia, fu premiato come miglior giocatore dell’anno ai Globe Soccer Awards di quell’edizione. Molti dei suoi gol hanno fatto il giro del mondo, in particolare quello in rovesciata contro l’Eintracht Francoforte. Prima di ritirarsi alla Salernitana, abbiamo avuto la fortuna di ammirarlo anche a Firenze: d’altronde quale, se non la città d’arte per eccellenza, poteva ricevere il fenomeno francese?
ROBERT LEWANDOWSKI (845 PUNTI) – Considerato il miglior giocatore polacco della storia, ad oggi nono nella classifica dei marcatori più prolifici in competizioni ufficiali della storia del calcio (terzo in attività dopo Ronaldo e Messi), Robert Lewandowski è lo straniero con più reti realizzate nella massima competizione tedesca. La sua carriera in Germania è divisa tra Borussia Dortmund (2010-14) e Bayern Monaco (2014-2022), in cui ha vinto 23 titoli e la classifica cannonieri per 7 volte su 12. Tra le sue prestazioni più celebri vengono ricordate la cinquina al Wolfsburg del 22 settembre 2015, la più veloce della storia considerando che tra il primo e quinto gol passarono appena 9 minuti e fu realizzata ad inizio secondo tempo, dopo che il bomber aveva passato la prima frazione di gara in panchina, ma soprattutto il poker realizzato contro il Real Madrid nella semifinale di Champions League con la maglia del Borussia (2013), edizione che poi la squadra di Klopp perse in finale contro il Bayern. Con la Nazionale, di cui è capitano, è recordman sia in termini di gol che di presenze. Qualora fosse rimasto in Germania, invece che trasferirsi al Barcellona, sarebbe potuto diventare senza ombra di dubbio il miglior realizzatore del campionato tedesco di tutti i tempi.
GERD MÜLLER (844 PUNTI) – Il numero 9 per eccellenza, considerato il più grande centravanti del calcio tedesco, nonostante i suoi soli 176 cm di altezza, e miglior realizzatore della storia del Bayern Monaco con 568 reti in tutte le competizioni. Gerhard “Gerd” Müller è venuto a mancare il 15 agosto 2021. 14 titoli vinti col Bayern, tra cui ben 3 Coppe dei Campioni consecutive tra il ’74 e il 76’, gli anni in cui Gerd fu decisivo anche con la maglia della Nazionale della Germania con cui decise due finali, una agli Europei del 1972, l’altra ai Mondiali del 1974 insieme a Franz Beckenbauer. Nel 1970 ha anche vinto il Pallone d’Oro, proprio come il suo ex-compagno e capitano. “Der Bomber”, con 365 reti, è ancora oggi il miglior marcatore della storia della Bundesliga.
MIROSLAV KLOSE (806 PUNTI) – Chiude la classifica un calciatore che abbiamo conosciuto molto da vicino durante i suoi anni con la maglia della Lazio. Miroslav Klose, nonostante un palmarès meno ricco rispetto ai suoi colleghi (7 in totale, di cui una Coppa di Lega vinta con la maglia del Werder Brema), detiene due importantissimi record che difficilmente potranno essere battuti nel corso della storia: miglior marcatore della nazionale tedesca di sempre con 71 reti e miglior marcatore della storia dei Mondiali con 16, dopo aver superato Ronaldo il Fenomeno nella semifinale del 2014 contro il Brasile nel roboante 7-1 inflitto dalla squadra di Löw. Questo secondo record, ad oggi, è nel mirino di Kylian Mbappè, che ne ha realizzati 12 nelle ultime due edizioni. Klose è anche il giocatore più presente della storia della Nazionale di questa Top 11, secondo in assoluto con 137 presenze alle spalle di Lothar Matthäus (150). La sua vena realizzativa, nonostante siano stati gli ultimi anni prima del ritiro, gli ha permesso di realizzare 63 reti anche con la Lazio, diventando temporaneamente il miglior marcatore straniero dei biancocelesti in Serie A, superato successivamente da Milinkovic-Savic.
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