Ore di ansia paura a Grindavík, città della penisola islandese di Reykjanes, dove è stato dichiarato lo stato di emergenza per l’elevato rischio di eruzione del vulcano Fagradalsfjall.
La situazione per l’isola non è nuova: i 130 vulcani, tra attivi e inattivi, presenti in quei territori hanno spesso generato allarmi e preoccupazioni che hanno superato i confini nazionali, arrivando a volte anche a “interferire” con le competizioni calcistiche europee.
L’ultimo episodio risale al 2010, quando l’impronunciabile vulcano Eyjafjöll, che sorge sotto l’altrettanto impronunciabile ghiacciaio Eyjafjallajoekull nell’arcipelago delle Vestmann, decide di aggiungere un po’ di suspense alla semifinale di Champions League tra l’Inter di Mourinho e il Barcellona di Guardiola.
Il vulcano si era risvegliato dopo 187 anni di inattività già dal mese di marzo. A meno di una settimana dalla sfida, in calendario il 20 aprile al Meazza, una fitta coltre di fumo e cenere oscura i cieli di mezza Europa, obbligando la chiusura degli spazi aerei e degli aeroporti di molti paesi. Migliaia i voli cancellati, tra cui anche quello del Barca destinazione Milano.
L’imprevisto complica terribilmente la trasferta della squadra catalana. In realtà, a tre giorni dal match, la sospensione del traffico aereo era stata prevista solo per il nord Italia. I blaugrana si organizzano allora per volare su Pisa e poi proseguire in pullman. L’idea fallisce la mattina successiva quando anche le partenze dalla Spagna vengono bloccate. Si valuta allora lo spostamento in treno, ma uno sciopero ferroviario indetto in Francia annulla anche questa opzione.
A questo punto, parte la richiesta di rinvio della partita ma “non ci sono date libere”, risponde l’Uefa. Cioè, una finestra disponibile ci sarebbe, mercoledì 5 maggio, ma purtroppo per il Barcellona è proprio quello della finale di Coppa Italia in cui l’Inter dovrà sfidare la Roma. Per evitare guai da Nyon chiariscono in fretta che si giocherà regolarmente anche l’altra semifinale, quella tra Bayern Monaco-Olympique Lione. Niente da fare, altro vicolo cieco. Ai catalani non resta quindi che arrendersi all’unica possibilità rimasta: un bel viaggio in pullman lungo 15 ore con sosta per la notte a Cannes.
La partita è salva e sarà la partita perfetta per l’impresa interista. Finisce 3-1 in rimonta con le reti di Sneijder, Maicon e Milito dopo l’iniziale vantaggio blaugrana di Pedro. Inutile la vittoria della squadra di Guardiola nel ritorno (1-0): in finale a Madrid vanno i nerazzurri che completeranno così il triplete superando il Bayern Monaco.
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