di Pierfrancesco Modica – Si chiude anche la 6° giornata della Serie A femminile. Un turno di campionato molto atteso, che vedeva il confronto tra le due contendenti alla vittoria finale, Roma e Juventus, con la gara vinta nettamente per 3-1 dalle giallorosse. Il Como Women, continua a stupire e batte 2-1 l’Inter. Passa di misura per 1-0 la Fiorentina sul Milan, contestato successo della Sampdoria in casa del Pomigliano che si ritira dal campionato. Il Sassuolo ottiene i primi 3 punti del campionato contro il Napoli.
Pomigliano-Sampdoria 0-1 sabato ore 12.30
Partita grottesca quella tra Pomigliano e Sampdoria che si sfidano per la salvezza. Una sfida che forse può riassumere, nell’arco del suo svolgimento e del post partita, tutte le difficoltà che sta palesando in questo momento il calcio femminile italiano.
Nel primo tempo parte un po’ più convinta la Sampdoria, che riesce a mettere in difficoltà i campani soprattutto sui calci piazzati, specialità della selezione di mister Mango e che al 16’ colpisce un palo su colpo di testa di De Rita. La sfida è equilibrata e frammentata, soprattutto a centrocampo, e il primo tempo si chiude senza particolari emozioni.
Già dai primi minuti della ripresa il match cambia volto. Su una giocata dell’attaccante delle liguri Taty, Apicella è costretta a spendere il fallo: secondo giallo ed espulsione. Nonostante la superiorità numerica la Samp non riesce a trovare una completa fluidità di gioco e la partita alla fine viene decisa da un episodio. Arriva all’80’: la Bragonzi entra in area del Pomigliano si procura un rigore “generoso” su un contrasto con Harvey. Sul dischetto va Taty, ex dell’incontro, che non sbaglia. Nel forcing finale il Pomigliano, sfiora il pari al 92’ ma il pallonetto di Martinez finisce sulla traversa.
La gara termina con il successo delle blucerchiate e una coda sorprendente: la società del Pomigliano decide di ritirare la squadra dal campionato. La decisione, spiegheranno in una nota, è legata ai troppi torti arbitrali subiti in stagione. La motivazione appare strumentale perché i campani, già negli scorsi mesi, avevano attraversato difficoltà economiche per l’iscrizione al campionato.
Quale sia la ragione, il gesto resta una brutta mancanza di rispetto verso tifosi, giocatrici e tesserate, ed è doveroso interrogarsi sulle reali responsabilità degli organi federali in questa situazione.
Fiorentina-Milan 1-0 sabato ore 15.00
La Fiorentina per riprendere la sua rincorsa al 3° posto dopo la sconfitta di misura contro la Juventus, il Milan per confermare quanto di buono fatto nell’ultima uscita col Pomigliano. Così ci si apprestava a vivere il primo big match di giornata al Viola Park.
Primo tempo che non regala grandi emozioni, le due squadre si studiano e provano a rendersi pericolosi sfruttando i calci piazzati, che però finiscono abbondantemente fuori da ambo i lati. Il Milan prova a giocare di più la palla, in modo poco organizzato dalla metà campo in su, la Fiorentina, invece, dà l’impressione di aver più chiaro il piano gara seguire, anche nei momenti di maggiore difficoltà.
All’intervallo il tecnico viola De La Fuente inserisce Martina Toniolo, cambiando anche il volto della squadra. L’intuizione regala un monologo fiorentino per tutto il secondo tempo. Al 48’ Catena, a tu per tu con Giuliani colpisce una clamorosa traversa. Scontro che si ripropone anche immediatamente ma il portiere rossonero è attento sulla conclusione di Catena e lo è altrettanto al 50’prima su Toniolo e poi su un colpo di testa toscano. La Fiorentina continua a spingere incitata dai tifosi presenti al Viola Park. Al 67’ è pericolosa ancora una volta Miriam Longo. Lo sforzo offensivo delle viola trova il meritato premio nei minuti di recupero, quando tutto oramai sembrava propendere per un pari a reti bianche. Eržen scappa sull’out di destra, facendosi più di metà campo palla al piede. Cross basso in mezzo, dove si trova tutta sola Milica Mijatović, che regala la vittoria alle sue compagne.
Tre punti meritati per la Fiorentina, in crescita netta rispetto alla passata stagione, anche grazie all’arrivo della nuova guida tecnica De La Fuente, che già aveva fatto benissimo al Como. Ancora uno stop invece per il Milan, che continua a non carburare e rischia di restare fuori dalla Poule Scudetto.
Juventus-Roma 1-3 domenica ore 12.30
Quella tra Juventus e Roma è la sfida di tutte le sfide tra le due corazzate del campionato che arrivano al match entrambe con 5 vittorie su cinque disputati. Il segnale che arriva al termine dell’incontro è le giallorosse sembrano proprio non avere rivali.
La partita è stata dominata dalle ragazze di mister Spugna, ma anche le padrone di casa hanno avuto le loro occasioni pur non riuscendo mai a impensierire seriamente Ceasar.
Già al 5’ le giallorosse potrebbero portarsi in vantaggio, ma sul contropiede di Viens è strepitosa Peyraud-Magnin, che chiude la saracinesca a tu per tu con la canadese. Altra emozione al 22’ con Giugliano, una delle migliori in campo, che colpisce la traversa da calcio di punizione dalla lunga distanza. Punizione che è soltanto il preludio al vantaggio capitolino. Su superba azione personale Haavi crossa in mezzo, il rinvio della retroguardia juventina finisce sulla testa di Manuela Giugliano che porta avanti la Roma.
La svantaggio scuote le bianconere che al 38’ sprecano con Beerensteyn.
I primi venti minuti della ripresa horror della Juventus, consegnano però di fatto i tre punti alle romaniste. Al 49’ Emilie Haavi sfrutta un grossolano errore in costruzione della difesa piemontese e firma il raddoppio giallorosso. Stessa azione, da angolo opposto, per il 3-0 di Évelyne Viens. Dopo tre minuti Julia Grosso trova il gol che accorcia le distanze per le bianconere.
Si cercavano grandi emozioni e nella giornata di domenica, a Biella, si sono sicuramente vissute. La Roma, a conti fatti, questo campionato lo può soltanto perdere. Troppa la differenza tecnica e di programmazione con tutte le altre contendenti. Per la Juventus una bella doccia gelata, con la prima sconfitta in casa in Serie A. Le difficoltà arrivano a causa dello scossone societario che ha costretto il club a un mercato non di primissima fascia. Ora sarà importante continuare a battagliare su tutti i fronti.
Napoli-Sassuolo 0-1 domenica ore 15.00
Il Napoli a zero punti e il Sassuolo a uno, si affrontano in un match che molto dirà della lotta alla salvezza.
Primo tempo divertente, con il Sassuolo che cerca di fare la partita come chiede oramai da diversi anni mister Piovani. Il Napoli non ci sta a giocare da sparring partner e impensierisce più volte le neroverdi.
E’ delle azzurre al 4’ la prima occasione con Friedrichs che spedisce a lato da ottima posizione.
Dal 7’ le emiliane aumentano i giri e, dopo un’occasione di Monterubbiano, è Kullashi al 19’ a colpire la parte alta della traversa. Al 30’ è bravissima Bacic a chiudere ancora su Kullashi.
Il Napoli però riesce a pungere spesso in ripartenza. Banusic al 40’ accelera verso la porta, supera agevolmente la retroguardia neroverde, ma dinnanzi a Durand spreca malamente.
Nella ripresa è ancora il Sassuolo a far gioco e al 69’ trova il con la 17enne Manuela Sciabica, subentrata nel secondo tempo. Bastano 4 minuti al Napoli per ritagliarsi un’importante occasione, ma anche questa volta Banusic non è precisa sotto porta. Resta il tempo per una traversa colpita all’82’da Santoro.
Successo neroverde meritato che vale i primi tre punti stagionali. Per il Napoli altra sconfitta di misura, ma molto pesante. Con la rinuncia anche del Pomigliano la situazione si farà sempre più critica in zona retrocessione e sarà imperativo iniziare a portare qualche risultato a casa.
Como-Inter 2-1 domenica ore 18.00
Entrambe a quota 10 punti, Como e Inter scendono in campo con la possibilità di approfittare dei risultati degli altri campi, soprattutto della sconfitta di Juventus e Milan per allungare.
Partenza subito fortissima per il Como, che già all’8’ sblocca il risultato. La difesa dell’Inter è sin troppo leziosa e perde un pallone in impostazione. Palla che arriva sui piedi di Miriam Picchi, che dai 25 metri tenta il pallonetto che supera Cetinja.
Le lombarde spingono anche dopo il vantaggio e al 17’ avrebbe l’occasione per raddoppiare, ma ancora Picchi spreca malamente a pochi passi. Dal 20’ si scuote un po’ l’Inter e al 43’ trova l’episodio favorevole per il pari. Agnese Bonfantini, scappata sulla fascia viene atterrata in area da Cecotti. Per l’arbitro è rigore che proprio l’ex Juve e Sampdoria, realizza spiazzando Korenciova. E’ 1-1.
Nella ripresa è ancora show tecnico di Bonfantini, che dopo una serpentina colpisce clamorosamente il palo da posizione leggermente defilata (58’). Bonfantini ancora protagonista al 66’, ma il gol è annullato per fuorigioco. Questa tripla occasione interista non spaventa il Como, che al 70’ sfrutta una grandissima ripartenza di Monnecchi che serve la 19enne Oona Sevenius che firma la rete del vantaggio lombardo. Dopo 8 minuti le lariane potrebbero allungare ancora ma la conclusione di Sevenius viene salvata poco prima della riga di porta da Sønstevold, che devia sulla traversa. All’87’ c’è spazio per l’ultima grande possibilità di pareggio nerazzurro, con Jelčić. La giovane classe 2004 calcia dal centro dell’area ma trova la deviazione finale sulla traversa.
Continua dunque la favola del Como, che non accenna a fermarsi e mantiene il 3° posto in classifica. La squadra di mister Bruzzano ha un’identità ben precisa, molto organizzata difensivamente, con un baricentro basso attuo a sfruttare la grande tecnica e la velocità delle proprie attaccanti, giovani ma piene di talento. L’Inter continua a mancare il definitivo salto di qualità. La squadra di Rita Guarino paga soprattutto una fase di finalizzazione molto carente.
La classifica
Roma 18
Juventus 15
Fiorentina 13
Como 13
Inter 10
Milan 7
Sampdoria 6
Sassuolo 4
Pomigliano 1
Napoli 0
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