di Marcello Baldi – Il Manchester City di Pep Guardiola impartisce una vera e propria lezione di calcio al Real Madrid di Carlo Ancelotti. Dopo l’1-1 dell’andata, stravince il return match all’Etihad Stadium con il risultato di 4-0 e conquista con pieno merito la seconda finale di Champions in tre anni.
Per Guardiola è anche la rivincita su Ancelotti per la beffa della passata edizione. Un anno fa erano stati gli spagnoli ad avere la meglio al termine di una gara di ritorno rocambolesca, con i Citizen che, in vantaggio fino al 90′ grazie a Mahrez, avevano subito la doppietta di Rodrygo nel giro di un minuto e la rete dell’eliminazione di Benzema su rigore all’inizio del primo tempo supplementare.
La partita
Guardiola ripropone gli stessi 11 che una settimana avevano pareggiato al Bernabeu. Ancelotti sceglie Militao squalificato all’andata e lascia in panchina Rudiger. La sfida inizia con due miracoli di Courtois su Haaland. L’intervento più clamoroso è il secondo, al 20’esimo, che evidenzia ancora una volta i riflessi felini del portiere belga.
Passano appena 3′ e Courtois, fin lì insuperabile, deve arrendersi: Kevin De Bruyne è perfetto a servire Bernardo Silva che si con un filtrante tra Kroos e Modric; il portoghese calcia intelligentemente sul primo palo invece che sul secondo, e spiazza il numero uno del Real.
I blancos provano a reagire con Toni Kroos, che al 34’ colpisce la traversa da distanza siderale. Si tratta soltanto un piccolo acuto da parte degli ospiti, che al 37’ vanno sotto di due. Ancora Bernardo Silva, questa volta di testa, ribadisce in rete dopo una conclusione di Gundogan respinta dalla difesa spagnola. Doccia fredda per le merengues nel loro momento migliore.
Finisce così un primo tempo dominato in lungo e in largo dalla squadra di Guardiola.
Il Real torna in campo più convinto e si rende pericoloso al 51’ con Alaba, che ci prova direttamente su punizione dalla distanza che Ederson devia in angolo. Il City abbassa i ritmi e Ancelotti prova la mossa tattica: fuori Modric dentro Rüdiger al 62’.
La scelta non sortisce alcun effetto: il Real è sterile e al 72’ rischia di capitolare per la terza volta. Gundogan serve con una magia di tacco Haaland, che viene ipnotizzato da Courtois.
È solo il preludio del tris: al 76’ un cross di De Bruyne su palla inattiva viene sfiorato da Akanji e infilato in rete da Militao. Dopo un controllo VAR, la rete viene convalidata. Per il Real è notte fonda.
All’82’, Ederson compie due dei pochi interventi della sua gara: prima su Benzema, subito dopo su Vazquez, prendendo parte alla festa.
Entra anche Julian Alvarez al posto di Haaland, che esce senza aver segnato tra andata e ritorno. L’argentino invece, al suo primo pallone toccato, è perfetto: Foden (subentrato anche lui) lo trova con la coda dell’occhio, il centravanti è glaciale nell’ incrociare rasoterra all’angolino.
Risultato che si chiude con un sonoro e storico 4-0, la vittoria di Guardiola su “Re Carlo” Ancelotti (4 Champions vinte in carriera) e la festa di tutto l’Etihad Stadium.
Ad affrontare gli inglesi il 10 giugno a Istanbul, l’Inter di Simone Inzaghi.
Il tabellino
Manchester City-Real Madrid 4-0
MANCHESTER CITY (3-2-4-1): Ederson; Walker, Dias, Akanji; Stones, Rodri; Bernardo Silva, De Bruyne (39′ st Foden), Gundogan (34′ st Mahrez), Grealish; Haaland (44′ st Alvarez). A disp.: Carson, Ortega, Alvarez, Gomez, Laporte, Lewis, Palmer, Phillips. All.: Guardiola
REAL MADRID (4-3-3): Courtois; Camavinga (39′ st Tchouameni), Alaba, Militao, Carvajal (39′ st Lucas Vazquez); Modric (18′ st Rudiger), Kroos (25′ st Asensio), Valverde; Vinicius, Benzema, Rodrygo (39′ st Ceballos sv). A disp.: Lunin, Diaz, Nacho, Hazard, Mendy, Odriozola, Vallejo. All.: Ancelotti 5,5
Arbitro: Marciniak
Marcatori: 23′ Bernardo Silva (M), 37′ Bernardo Silva (M), 31′ st aut. Militao (R), 45’+1′ st Alvarez (M)
Ammoniti: Dias (M), Carvajal (R), Gundogan (M), Camavinga (R), Grealish (M)
Le dichiarazioni post partita
GUARDIOLA – “Credo sia stata una delle nostre migliori prestazioni, lo dico sempre, dobbiamo cercare di essere noi stessi. Oggi c’era una certa calma a livello mentale, non sentivo la tensione e l’ansia, anche da parte dei ragazzi. Ho avuto la sensazione che dentro lo stomaco avessimo il dolore di quanto successo lo scorso anno e oggi l’abbiamo buttato fuori. Una finale contro un’italiana non è mai il massimo, dobbiamo prepararci bene mentalmente. Ci sarà tempo per farlo”.
ANCELOTTI – “Hanno giocato meglio di noi e hanno meritato di raggiungere la finale. Non c’è stato un corto circuito, abbiamo trovato una squadra molto forte che ha pressato molto forte. Il futuro molto chiaro, questa sconfitta ti aiuterà a essere migliore il prossimo anno. Il Real i drammi non li fa, pensa al futuro. A volte può succedere di cadere in una semifinale, non è niente di nuovo in questo sport. Abbiamo fatto una grande stagione, a volte succede che non la vinci da tanti anni“.
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