di Marcello Baldi – Un pareggio che arriva in extremis per la Lazio di Maurizio Sarri allo Stadio Olimpico contro il Lecce di Marco Baroni. Dopo l’iniziale vantaggio con Immobile, i biancocelesti avevano subito la rimonta con doppietta del francese Oudin. Nei minuti i recupero del secondo tempo, i padroni di casa riacciuffano il risultato grazie a Milinkovic-Savic.
La partita
Prima del fischio d’inizio, la Curva Nord ha esibito uno striscione per Milinkovic-Savic, molto criticato nelle ultime settimane, con scritto “Milinkovic, la Nord è con te”, accompagnato da diversi cori di sostegno al proprio giocatore, che ha apprezzato rivolgendosi alla Curva Nord con un applauso. Per quanto riguarda il pubblico salentino invece, da segnalare una grande partecipazione sugli spalti in trasferta da Lecce.
Al 21’ subito un episodio da VAR: Blin mette la gamba davanti a Hysaj in corsa e cade a terra. Per Maresca è calcio di rigore, confermato anche da Fabbri dopo il check. Calcio di rigore confermato di cui si incarica Gabriel Strefezza. Il destro del numero 10 giallorosso è potente, ma impreciso: la sfera termina al lato destro della porta di Provedel, che aveva intuito la direzione. La Lazio passa in vantaggio al minuto 34’: Luis Alberto porta palla sulla trequarti e verticalizza perfettamente per Immobile in area di rigore: il centravanti supera il diretto marcatore e, davanti a Falcone, scarica di potenza con il mancino. Undicesimo gol stagionale per il centravanti biancoceleste, che non segnava dalla sfida contro lo Spezia.
Al 43’ miracolo di Falcone su Milinkovic-Savic, che con il destro incrocia rasoterra sul secondo palo, ma il portiere salentino è bravo a lasciare lì la gamba e parare quasi con i tacchetti. Il Lecce però è bravo a rimanere compatto, senza allungarsi troppo, e allo scadere del secondo minuto di recupero trova il pari con Oudin, servito da Gendray, che con un potente mancino infila il pallone alla sinistra di Provedel, gelando lo Stadio Olimpico.
Ripresa che si apre con l’occasione di Banda, che vince un rimpallo e poi calcia potente, ma centrale, trovando i guanti di Provedel. È solo il preludio al gol dei salentini, che porta ancora la firma di Oudin: Luis Alberto perde palla, Strefezza se ne impossessa ed avanza fino in area di rigore. Scarico per il numero 28 francese, che con il piattone batte ancora Provedel.
Il Lecce si porta clamorosamente in vantaggio all’Olimpico.
Sarri prova a rispondere con i cambi: dentro Pedro e Pellegrini al posto di Anderson e Hysaj al 58’.
L’esterno romano si rende subito pericoloso con una sgroppata sulla fascia sinistra: il cross per Milinkovic è perfetto, ma la conclusione del serbo è murata dalla difesa leccese. Due minuti dopo Milinkovic è ancora pericoloso su colpo di testa, ma non è preciso ad inquadrare lo specchio della porta.
La Lazio protesta per diversi situazioni in area di rigore, in particolare per due contatti: uno su Milinkovic, l’altro su Toma Basic. Decisioni che portano Maurizio Sarri a protestare in maniera veemente, rimediando un cartellino giallo. Sarri butta dentro anche Basic, Baroni risponde con Di Francesco e Ceesay per dare freschezza davanti, poi Gonzalez e Romagnoli.
All’86’ Pedro ci prova Pedro per la Lazio, ma il tiro dell’ex Barcellona è telefonato per le braccia di Falcone.
Maresca concede 6 minuti di recupero. La Lazio ha una chance clamorosa con Pedro, che da lontanissimo coglie il palo con un bellissimo tiro a giro. La fortuna però non abbandona completamente i padroni di casa, che al 95’ trovano il pareggio in maniera rocambolesca: da un cross dalla sinistra, rimesso un gioco dalla difesa del Lecce, Milinkovic-Savic arriva di testa e prende contro tempo Wladimiro Falcone, regalando ai suoi un punto che sembrava ormai sfumato.
La Lazio rimane terza, in attesa delle partite delle proprie competitors, mentre il Lecce si porta a +5 sulla zona retrocessione, in attesa dello scontro diretto di domenica prossima contro lo Spezia.
Il tabellino
Lazio-Lecce 2-2
Lazio (4-3-3): Provedel; Hysaj (12’ st Pellegrini), Casale, Romagnoli, Lazzari; Milinkovic, Marcos Antonio (27 st Basic), Luis Alberto; Felipe Anderson (12’ st Pedro), Immobile, Zaccagni. Allenatore: Sarri
Lecce (4-3-3): Falcone; Gendrey (31’ st Romagnoli), Baschirotto, Umtiti, Gallo; Blin, Hjulmand, Oudin (35’ st Helgason); Strefezza (31’ st Gonzalez), Colombo (21’ st Ceesay), Banda (21′ st Di Francesco). Allenatore: Baroni
Arbitro: Maresca (Napoli)
Marcatori: 33’ Immobile (La), 45’+2′, 5’ st Oudin (Le), 45’+4′ st Milinkovic (La)
Ammoniti: Lazzari (La), Banda (Le), Oudin (Le), Pellegrini (La), Falcone (Le), Milinkovic (La), Blin (Le), Gonzalez (Le)
Le dichiarazioni post partita
Sarri:“Non sono tanto arrabbiato perché abbiamo conquistato alla fine un punto che può tornarci utile. Rispetto all’ultimo periodo abbiamo avuto una reazione veemente. L’aspetto negativo è l’ingenuità con cui abbiamo preso il gol dell’1-1. Abbiamo segnali che stiamo ritrovando Immobile e Milinkovic e per noi è importante. E’ il classico periodo in cui nulla ti va per il verso giusto. Se avessimo pareggiato 5′ prima l’avremmo vinta, questa era la sensazione. In questo momento paghiamo tutto. Bisogna cercare di limitare il tutto, di venir fuori da un periodo meno brillante e fare un finale di stagione che ci porti all’obiettivo. In questo momento stiamo giocando con un centrocampo che ha una fase di interdizione di non grandissimo livello, questione di caratteristiche. Il primo gol è vero che la linea non è schierata, ma è anche vero che i centrocampisti sono troppo lontani per coprire la palla. Il gol sulla palla persa in uscita succede a noi e a tutte quelle che escono da dietro. In Italia c’è la brutta abitudine di contare i gol subiti per l’uscita dal basso e non contare quelli fatti. Facemmo quattro gol con l’uscita da dietro il giorno dopo sul giornale ho letto che abbiamo fatto quattro contropiedi… Ci può stare”.
Come stanno Vecino e Cataldi?: “La sensazione, vedendoli in allenamento blando, è che Vecino sia un po’ più vicino di Cataldi”.
Baroni: “Posso solo fare i complimenti ai ragazzi. Questa è la nostra natura, dobbiamo giocare così, senza pressione, con questa voglia, determinazione, compattezza e aggressività. Sono contento per i due gol di Oudin, un ragazzo a cui abbiamo cambiato ruolo. Sapevamo che poteva darci una soluzione in più. Ci è mancato qualche gol nella rifinitura e lui ha qualità, ha riempito anche la gara di corsa. L’abbiamo un po’ liberato da compiti difensivi. Mi è piaciuto. Peccato, potevamo vincere, ma la cosa importante è la prestazione convincente che deve accompagnarci nelle prossime tre gare”.
Ha qualche rammarico?: “Sì, ma lo analizzeremo dopo. Non deve cambiare il nostro atteggiamento. Sono entrati dei ragazzi in una partita complicata, ragazzi giovani, e magari in queste gare bisogna correre più in avanti che indietro, non puoi schiacciarti perché loro hanno qualità, devi tenerli lontani come fatto per tutta la gara. La prestazione maiuscola della squadra oggi è stata nell’andare sempre alti, in pressione sui ricevitori. Loro fanno un calcio verticale attraverso dei passaggi dentro, se gli lasci gli spazi ti fanno passare la palla ovunque. Gli abbiamo tolto la possibilità di venire dentro e loro sono andati in difficoltà. In questo momento mi tengo questo punto e faccio i complimenti ai ragazzi. E mi tengo la prestazione. Ora stacchiamo un giorno e poi lavoreremo duro, con la stessa voglia. Dico sempre che il dubbio ti uccide, è quello che ho detto alla squadra. Siamo in piena corsa per la salvezza, con la squadra che sta bene, ha una sua identità. Avere dubbi e paure sarebbe l’errore più grande. Se siamo riusciti a impattare bene il campionato è perché il gruppo è partecipativo. Sarebbe un errore non avere serenità e forza mentale per affrontare questo rush finale”.
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