Il presidente della Federcalcio Gabriele Gravina ha concesso la grazia a Romelu Lukaku cancellando la giornata di squalifica in Coppa Italia. L’attaccante nerazzurro, dopo aver realizzato il rigore del pareggio al 95’ nella semifinale di andata contro la Juventus, si era portato polemicamente sotto la curva dei tifosi bianconeri e li aveva zittiti sicuramente indispettito dai cori beceri partiti dal settore. Questo comportamento era costato il secondo giallo al belga e la conseguente espulsione.
L’Inter aveva presentato ricorso contro la giornata di squalifica decisa dal Giudice Sportivo ma la sanzione era stata confermata ieri dalla Corte sportiva d’Appello.
Oggi il n. 1 della Federcalcio “considerato che è emerso in maniera inequivocabile dalla relazione della procura federale che il suddetto calciatore è stato fatto oggetto, in più occasioni, di gravi, ripetute e deprecabili manifestazioni di odio e discriminazione razziale tali da poter giustificare comportamenti formalmente non regolamentari e come tali valutati dal direttore di gara” ha quindi deciso di concedere la grazia a Lukaku, annullando il secondo cartellino giallo che aveva portato all’espulsione. Nella motivazione Gravina sottolinea che “il principio della lotta ad ogni forma di razzismo costituisce uno dei principi fondanti dell’ordinamento sportivo, nella sua dimensione internazionale e nazionale“.
Nel caso di Lukaku, quindi “sussistono gravi ragioni per concedere in via eccezionale e straordinaria la grazia”.
Lukaku sarà dunque in campo nella semifinale di ritorno contro la in programma mercoledì 26 aprile alle ore 21 al Meazza di Milano.
Soddisfazione Lukaku
Romelo Lukaku affida all’Ansa la soddisfazione per a decisione del presidente federale Gravina: “Sono davvero felice per questa decisione del presidente della Figc, che ha dimostrato una grande sensibilità. Credo che grazie al suo intervento sia stata fatta giustizia e sia stato dato un grande segnale a tutto il mondo dello sport e non solo. È stato dimostrato che c’è la volontà di combattere il razzismo”.
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