di Emanuele Tonini – Grazie ai gol di Milinkovic Savic e Zaccagni, la Lazio stende la Juve e consolida sempre di più il secondo posto dietro il Napoli. La Juve non è sembrata in grado di contrastare la squadra di Sarri, almeno fino a quando Landucci (oggi in panchina al posto di Allegri influenzato), non inserisce Federico Chiesa e passa al 4-3-3. Il cambio di modulo sveglia dal torpore la Juve e mette in difficoltà la Lazio fino a quel momento nel controllo della gara e meritatamente in vantaggio.
Il gol dell’1-0 però è contestato dalla Juve che chiede una spinta di Savic su Alex Sandro ma né l’arbitro né il VAR la pensano allo stesso modo. I bianconeri reagiscono e trovano il pari nel giro di pochi minuti. Ad andare a segno è ancora una volta Rabiot, arrivato al decimo centro stagionale (miglior marcatore della stagione) a testimonianza della crisi di Vlahovic. L’attaccante serbo sembra essere l’ombra di sé stesso, fatica a tenere su la squadra, sbaglia anche gli stop più elementari. Allegri dovrà inventarsi qualcosa per tentarne il recupero, perché in queste condizioni la Juve gioca in 10. Di contro la Lazio ha in Zaccagni l’uomo in più, capace di trasformarsi in match winner, oltre alla grande mole di lavoro che svolge in ogni partita. Risultato sostanzialmente giusto: la Juve si sveglia troppo tardi, anche se potrebbe pareggiare con una giocata di autore di Di Maria fin lì abulico per 60 minuti.
Adesso per la Juve non c’è tempo per riposarsi, giovedì sarà attesa da una partita molto difficile in Europa League contro lo Sporting Lisbona, gara delicata se non determinante per il proseguo della stagione.
Il 19 aprile, giorno in cui si conoscerà l’esito del ricorso della Juventus al Consiglio di garanzia del CONI, si avranno le idee più chiare su quali saranno le reali possibilità della Juve di giocarsi le sue carte per la qualificazione.
I top e i flop della partita
Lazio
TOP
Zaccagni: giocatore che segna, fa assist, gioca tanti palloni e i 10 gol segnati in campionato non sono un caso. Giocatore prezioso se non insostituibile di questa Lazio.
Luis Alberto: il tacco che libera Zaccagni per il gol vale da solo il voto della prestazione. In mezzo anche tanta qualità e quantità.
FLOP
Immobile: rientra dopo l’infortunio, non è al meglio e si vede, crea poco e infatti viene sostituito non avendo i 90 minuti nelle gambe.
JUVENTUS
TOP
Di Maria: Evanescente per 60 minuti, poi d’improvviso si accende ricordandosi di essere Campione del Mondo, delizia la platea con giocate che pochi hanno, peccato che per il resto della gara abbia latitato troppo, ma ripetiamo giocatore “OVER” quando decide di esserlo.
Rabiot: Da “sopportato” a indispensabile, il passo è breve. Oltre al gol (il decimo stagionale), combatte su ogni pallone e grazie ad un motore diverso rispetto agli altri. Tanta corsa, sostanza ed è l’unico ad attaccare la profondità.
FLOP
Vlahovic: Chi l’ha visto? Il serbo ormai è diventato il caso di questa Juventus. Giocatore involuto, non riesce a stoppare un pallone, a tenere su la squadra e quando riesce a ricevere palla, viene sempre preceduto dagli avversari. Inutile in queste condizioni, serve per il ragazzo una terapia d’urto.
Cuadrado: Il caro vecchio Juan, ha dato tanto a questa Juve, ma ormai le primavere sono 35 e l’usura del tempo si fa sentire. Nervoso e impreciso, rischia due volte il rosso dopo l’ammonizione. Evidentemente l’adrenalina di martedì non è ancora sparita e i postumi si fanno ancora sentire.
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