di Marco Schiacca – Il mitico Cagliari dello scudetto del 1970 perde un altro suo protagonista, Comunardo Niccolai è morto ieri a Pistoia all’età di 77 anni per un malore improvviso durante un ricovero in ospedale. Niccolai, nato a Uzzano nella provincia di Pistoia il 15 dicembre 1946 e considerato il miglior difensore della storia del Cagliari, era arrivato nel capoluogo sardo nel 1964 proveniente dalla Torres e ci rimase fino al 1976 per concludere poi con il Perugia la sua carriera in Serie A fatta di 225 presenze e 4 reti. Collezionò 3 presenze in Nazionale e partecipò ai mondiali di Messico 1970, competizione in cui si infortunò nella gara d’esordio contro la Svezia. Dopo il ritiro dal calcio giocato, iniziò la sua carriera di allenatore all’interno della Figc in veste di selezionatore delle varie nazionali giovanili e nel 1993-94 gli fu affidata la Nazionale maggiore femminile.
Niccolai e le autoreti
Per decenni il nome di Niccolai è stato sinonimo di autorete. Tutto ebbe inizio da quello che infilò al suo compagno di squadra Albertosi in una partita tra Cagliari e Juventus. Da quell’episodio gli venne attribuito il soprannome di “Re degli autogol”, in carriera ne segnò sei.
Un tentativo di autorete passato alla storia
L’episodio più clamoroso rimarrà per sempre legato a un Catanzaro-Cagliari finito 2 a 2 del campionato 1971-72. Nella 300^ partita arbitrata da Concetto Lo Bello, i sardi sono in vantaggio per 2 gol a 1 sul campo dei calabresi quando Spelta, ala della squadra giallorossa, viene atterrato in area dal difensore sardo Tomasini.
Niccolai sente un fischio dagli spalti e convinto che sia stato assegnato il rigore al Catanzaro e con un gesto di stizza calcia con violenza verso la sua porta costringendo Brugnera a sostituirsi a Albertosi in una parata che scaturisce l’inevitabile rigore che Spelta trasforma per il 2-2 finale.
I giocatori con più autogol
Il soprannome di “re degli autoreti” è sempre sembrato esagerato visto che tanti suoi colleghi già all’epoca ne hanno segnati più di lui in Serie A. Con il tempo questo primato non esaltante è diventato appannaggio di due grandi difensori del calcio italiano, Franco Baresi e Riccardo Ferri che alla fine della loro carriera ne hanno collezionati 8 ciascuno. Con 7 seguono due giocatori della stessa epoca calcistica di Niccolai, Francesco Morini e Sergio Santarini. La schiera dei calciatori con 6 autoreti, gli stessi di Niccolai, è composta da tanti nomi illustri, da Armando Picchi a Ciro Ferrara, da Giacomo Losi a Sandro Salvatore passando per Giulio Corsini, Luigi Zannier, Armando Ferroni, Luigi Apolloni e Matteo Villa.
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