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Euro 2024: Spalletti, “Sono prontissimo”

Partita la marcia di avvicinamento all'Europeo degli azzurri

(foto sito Figc)

Con il raduno presso il Centro Tecnico di Coverciano è iniziata ufficialmente la marcia di avvicinamento a Euro 2024 della Nazionale italiana.
Ad aprire le danze la conferenza stampa del ct azzurro Luciano Spalletti che entro il 10 giugno dovrà comunicare l’elenco definitivo dei giocatori che partiranno per la Germania.

Le parole di Spalletti

“Fatemi una foto che ha come slogan “l’azzurro ci unisce – sempre“. Vogliamo mandare un segnale che questa Italia sia di tutti. Ci unisce in un unico sentimento. È una passione, c’è totale disponibilità per questa maglia”.

EURO 2024 – “La maglia azzurra non è un club, unisce tutti. Ti arrivano baci da chiunque. La gestione di questo è l’aspetto che mi emozionerà maggiormente. Poi chiaramente il giocare contro il meglio del calcio europeo. Arrivo a Euro 2024 prontissimo. Abbiamo organizzato ogni evento di questo raduno, ci arrivo felicissimo. È vero, sono stato catapultato qui e ho avuto poco tempo. Penso non mi manchi nulla per fare questo lavoro e la Federazione è stata disponibilissima verso tutte le mie richieste, compresa quella dei fantastici 10“.

ACERBI – “Con la Nazionale si può pescare tra tanti elementi. Se iniziamo a chiederci cosa ci manca, iniziamo male. Pensiamo di avere a disposizione tutto quello che serve per far bene. La convocazione di Fagioli è per scelta tecnica, ha creatività ed estro. Dal punto di vista umano ha detto delle belle cose e penso meriti anche comprensione, è stato in preda di una tentazione. Il criterio nella scelta dei 26 convocati definitivi è continuare a guardare quello che ci serve. Acerbi è un giocatore d’esperienza, ma non è detto che, vista la sua uscita, le prossime saranno di un centrocampista e di un attaccante. I giocatori possono uscire da qualsiasi settore, saranno scelte difficili e dolorose ma fa parte del ruolo. Lasciare a casa qualcuno è una cosa che mi uccide“.

DONNARUMMA – “Il capitano resta Donnarumma. L’idea è impostare un gioco non rigido, ma abbastanza libero. Come piacerebbe un po’ a tutti, più imprevedibilità c’è e più saremo una sorpresa per i nostri avversari. Dobbiamo saper far tutto: difesa a tre e a quattro. Molte avversarie giocheranno con il 4-2-3-1 e 4-3-3, quindi difenderemo a quattro ma si può costruire a tre“.

GASP E SCAMACCA – “Chi ha costruito qualcosa di differente in Scamacca è Gasperini, non io. Lui lo aveva lì, tutti i giorni e ad ogni allenamento, io voglio vedere sacrificio, i nostri valori. Noi italiani siamo gente che lavora per costruire il lavoro, anche io parto da questi stessi concetti e Scamacca per certi versi non mi era piaciuto e infatti lo avevo lasciato fuori. Ne ho a disposizione tanti e se qualcuno non dà il massimo diventa difficile. Ultimamente Scamacca ha fatto vedere una grande crescita, prestazioni, gol e continuità. Ha stazza e creatività, a volte è un po’ pigro, magari l’ha persa…”.

FAGIOLI – “Differenze tra Ricci e Fagioli? Ricci è cresciuto molot in termini di contatto fisico, mentre Fagioli è più classico e vede delle cose diverse dagli altri. Sono forti entrambi. Alla squadra ho detto che una cosa deve essere chiara. L’orgoglio di vestire questa maglia, quella in cui si riconosce un Paese intero. Certo, facciamo un mestiere con molti privilegi ma dobbiamo far capire che abbiamo tutti a cuore la stessa causa. Posiamo moltiplicare le attese e le emozioni di tantissime persone. Dobbiamo respirare il loro respiro“.

BONAVENTURA – “Folorunsho ha la bastonata da fuori e il colpo di testa, Frattesi è invece ha finalizzazione e gol, è più centrocampista e occupa mezzi spazi non presi da altri. Chiesa lo riteniamo uno che sa giocare ovunque ed è quello che ha la zampata, è una fucilata nella notte. Ci sono tanti giocatori forti, Frattesi è uno da copertura di campo, riteniamo di avere una squadra con una propria forza. Mi piange il cuore aver escluso Bonaventura, ma devo stare anche attento ai momenti dei calciatori e quello che manca alla squadra nella sua totalità. Serve un collettivo forte, non undici giocatori forti. Accostarlo a Bellingham mi sembra un azzardo, anche se io sto sempre con i miei calciatori. Ho visto Jack col fiato tirato e avevo bisogno di altro nella rosa. Ma rimane nel gruppo nazionale“.

LOCATELLI – “Sono dispiaciuto anche per l’esclusione di Locatelli, persona seria, con qualità difensive eccezionali e buon piede, forse un po’ troppo conservativo per dove sta andando quel ruolo. Probabilmente nelle prossime convocazioni ci sarà anche lui, gli chiedo scusa“.

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