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Serie A: 37^ giornata, le gare di domenica

Sassuolo aritmeticamente in B, salvo il Cagliari di Ranieri

(foto profilo X Cagliari Calcio)

La domenica del 37^ e penultimo turno di campionato consegna la seconda retrocessa di stagione. Il Sassuolo perde lo scontro diretto 2-0 contro il Cagliari e scende aritmeticamente in Serie B anche in virtù del pareggio di Udine tra i friulani e l’Empoli (1-1). La vittoria sul campo del Monza per 1-0 tiene ancora in vita le speranze del Frosinone che, in attesa del Verona impegnato domani alle 18.30 a Salerno, si giocherà la permanenza nella massima serie negli ultimi 90′ proprio con la squadra di Nicola e quella di Cannavaro. Nel match del Meazza delle 18.00 la Lazio si fa raggiungere dall’Inter nei minuti finali. Dumfries risponde al vantaggio biancoceleste firmato da Kamada. Nel posticipo serale la Roma batte 1-0 in inferiorità numerica il Genoa all’Olimpico con la rete di Lukaku.

Sassuolo-Cagliari 0-2 (ore 12.30)

Ballardini schiera il Sassuolo con il 3-5-2: Consigli tra i pali; in difesa Erlic, Tressoldi e Ferrari; a centrocampo Doig e Missori gli esterni, Mateus Henrique, Racic e Thorsvedt in mezzo; davanti Pinamonti in coppia con Lauriente.
Ranieri sceglie il 4-3-1-2: davanti a Scuffet la difesa a quattro con Zappa, Mina, Dossena e Augello; in mediana Nandez, Sulemana e Deiola in attacco Gaetano dietro a Lapadula e Shomurodov.

In avvio la gara è piuttosto bloccata anche se il Cagliari è più propositivo. La prima occasione del match arriva al 25′ ed è per i padroni di casa con Andrea Pinamonti, che di testa da pochi passi non riesce a inquadrare la porta di Scuffet. I sardi rispondono con il mancino a incrociare di Lapadula, che prova a sorprendere Consigli da fuori. Impreciso anche il destro di Shomurodov al 42’. Si va a riposo sul punteggio di 0-0.

Nella ripresa il Sassuolo ci prova ancora con Pinamonti, che tenta il gol in sforbiciata ma spedisce al lato. La svolta del match arriva al 71’. Da un calcio di punizione per i sardi battuto da Viola, il pallone rimane vagante nell’area di rigore del Sassuolo e a risolvere la situazione è il mancino di Prati, che con il piatto batte Consigli. È un gol pesantissimo per il Cagliari che vede l’aritmetica salvezza a pochi passi. La rete subita taglia completamente le gambe ai neroverdi, che all’86’ vengono graziati da Sulemana che sbaglia un rigore in movimento. La squadra di Ranieri chiude comunque i giochi all’90’ su calcio di rigore. Intervento completamente in ritardo da parte di Kumbulla su Lapadula, che viene steso in area. Dagli undici metri va proprio l’attaccante, che batte Consigli nonostante un’esecuzione non perfetta. Nei minuti di recupero arriva anche l’espulsione Mateus Henrique per doppia ammonizione. Il triplice fischio finale sancisce la salvezza per la squadra di Ranieri. Dopo il pareggio per 1-1 tra Udinese ed Empoli diventa aritmetica anche la retrocessione del Sassuolo la prima nella storia dei neroverdi. (m.b.)

Monza-Frosinone 0-1 (ore 15.00)

Palladino schiera il Monza con il 4-2-3-1: Sorrentino in porta; linea di difesa con Birindelli, Izzo, Marì e Kyriakopoulos; i due mediani sono Bondo e Gagliardini; davanti Colpani, Pessina, Mota alle spalle di Djuric. Ancora alla ricerca di punti salvezza, Di Francesco risponde con un 3-4-2-1: tra i pali Cerofolini; davanti a lui Lirola, Romagnoli e Okoli ; a centrocampo Zortea, Barrenechea, Brescianini e Valeri; in attacco Soulé, Harroui a supporto di Cheddira.

La prima occasione del match è dei padroni di casa: al 4’ Colpani serve  Djuric che di testa manca la porta. Il Frosinone risponde tre minuti più tardi con una girata di Okoli ma il destro finisce fuori. La squadra di Di Francesco insiste e al 9’ passa in vantaggio con Cheddira che raccoglie un cross preciso di Harroui e insacca di testa. Al 12’ Harroui non è preciso e spreca l’invito di Soulè spedendo fuori la palla del raddoppio. Il marocchino si ripete al 26’ quando riceve da Valeri ma al momento di concludere in porta si perde e favorisce l’uscita di Sorrentino. Il Frosinone si difende con ordine e cerca le ripartenze, il Monza fatica a trovare spazi per offendere. Solo al primo dei due minuti di recupero concessi dall’arbitro Fabbri, i padroni di casa sfiorano il pari. Colpani stacca sul cross di Mota ma di testa centra il palo da buona posizione. Si va al riposo con gli ospiti in vantaggio.

Tripla sostituzione all’intervallo per Palladino: fuori Kyriakopoulos, Bondo e Izzo, dentro Zerbin, Carboni e D’Ambrosio. Ed è proprio l’ex Inter a rendersi pericoloso al 52’ con un colpo di testa fuori di poco. Al 58’ il gioco viene interrotto per problemi tecnici al Var, poi si riprende in attesa  che venga risolto. Frosinone vicino al raddoppio al minuto 63. Valeri recupera palla e la serve dentro per Soulè che incrocia il sinistro ma anche lui finisce per colpire il palo pareggiando il conto dei legni. Sulla prosecuzione dell’azione ci provano prima Harroui poi Valeri senza successo. Entrambi i tecnici decidono di giocare qualche carta dalla panchina ma sono ancora gli ospiti ad andare vicino al gol con una conclusione dalla distanza di Zortea che Sorrentino blocca in due tempi (68’). Il Monza si fa vedere con un colpo di testa piuttosto centrale di Djuric che non impensierisce Cerofolini e poi all’81’ con Valentin Carboni che non sfrutta un errore in uscita del Frosinone calciando fuori di destro. La squadra di Di Francesco spreca una buona ripartenza all’89′ poi è Zortea a colpire l’esterno della rete. L’ultima occasione è per il Monza al minuto 93’ con Caprari che, dopo una grande giocata di Pedro Pereira, salva i ciociari calciando fuori. Il Frosinone vince e si giocherà l’ultima piazza per la salvezza all’ultima giornata. 

Udinese-Empoli 1-1 (ore 15.00)

Al Bluenergy Stadium, l’Udinese di Fabio Cannavaro scende in campo con il 3-4-2-1: Okoye confermato tra i pali; Perez, Bijol e Kristensen i tre in difesa; Ehizibue a destra, Kamara a sinistra Kamara e Walace e Payero a completare il centrocampo; davanti Samardzic e Success alle spalle di Lucca. Nicola schiera l’Empoli con il 3-5-2: davanti a Caprile ci sono Luperto, Ismaijli e Bereszynski; in mediana Pezzella e Gyasi sugli esterni, in mezzo Bstoni, Grassi e Maleh; in attacco Cancellieri e Cerri.

Il pomeriggio comincia in salita per l’Udinese: dopo sei minuti Success accusa un problema fisico e Cannavaro è costretto a inserire Brenner. L’importanza della posta in palio condiziona l’atteggiamento delle due squadre attente a non sbilanciarsi. Il primo squillo del match è dei friulani: al 12’ Walace ci prova da fuori ma il pallone termina alto sopra la traversa. La squadra di Cannavaro fatica a a trovare il varco giusto, manovra troppo lentamente e commette tanti errori tecnici. Poco prima della mezz’ora, anche Nicola è costretto a cambiare: problema muscolare per Cerri e al suo posto dentro Niang. I toscani trovano il vantaggio al 34’ alla prima vera occasione con Maleh ma il direttore di gara Guida viene richiamato al VAR e annulla per una precedente gomitata di Niang su Kristensen. Il primo tempo si chiude sul punteggio di 0-0.

Nella ripresa entrambe le squadre cercano di cambiare ritmo e di dare maggiore intensità alla manovra. Dopo pochi minuti effettua una doppia sostituzione Cannavaro: dentro Ebosele e Davis, fuori Ehizibue e Brenner. Il neo entrato Davis si divora la rete del vantaggio al 57’ mancando la porta da pochi passi sul cross di Lucca. Nicola vede i suoi in affanno e decide di intervenire: dentro Fazzini e Walukiewicz fuori Bastoni e Bereszynski. L’Udinese non sfrutta un buon calcio di punizione al 74′: la conclusione di Samardzic è da dimenticare. Prova a dare un’ulteriore scossa Nicola inserendo Marin e Cambiaghi al posto di Grassi e Cancellieri. Pochi minuti più tardi anche Cannavaro manda in campo Zarraga e Ferreira per Walace e Kamara. L’episodio che sblocca la gara arriva all’89’: Cambiaghi viene colpito da Samardzic nell’area di rigore friulana, Guida non ha dubbi e indica il dischetto. Si incarica della battuta Niang che piega le mani di Okoye e porta avanti l’Empoli. Risultato che significherebbe salvezza raggiunta per la squadra di Nicola. Guida prima concede 5 minuti di recupero poi, viste le tante interruzioni, decide di prolungare. Quando il cronometro dice minuto 96, i friulani guadagnano l’ultimo calcio d’angolo che genera una mischia nell’area toscana. Il Var richiama l’arbitro per una vistosa trattenuta di Fazzini ai danni di Payero: è rigore. Sul dischetto va Samardzic che è freddo a battere Caprile e riportare in parità il punteggio al 99′. La sfida si chiude in parità e lotta salvezza che si deciderà nell’ultima giornata di campionato. (g.s.)

Inter-Lazio 1-1 (ore 18.00)

Tutti i titolari in campo per Inzaghi che schiera l’Inter con il classico 3-5-2: Sommer tra i pali; Pavard, Acerbi e Bastoni i tre dietro; a centrocampo Darmian e Dimarco sulle corsie esterne, in mezzo Barella, Calhanoglu che torna titolare in regia, e Mkhitaryan; davanti Thuram e Lautaro. Qualche sorpresa nella Lazio di Tudor che risponde con 3-4-2-1: in porta torna Provedel; in difesa Patric, Casale e Gila; in mediana Rovella e Vecino con Marusic e Pellegrini ai lati; in attacco Castellanos, sostenuto dal tandem Kamada-Zaccagni.

Pronto via e Provedel salva si Thuram. Un minuto più tardi Castellanos porta avanti la Lazio ma la rete viene annullata per la posizione di fuorigioco dell’argentino sul filtrante di Kamada. L’Inter risponde all’8’ con Dimarco, che calcia sporco, Provedel non si fida della presa e devia sopra la traversa. La squadra di Tudor va nuovamente vicina al vantaggio: Acerbi regala palla a Kamada, filtrante del giapponese a liberare Castellanos, para Sommer. Intorno alla mezz’ora i nerazzurri costruiscono una doppia occasione: ancora con Dimarco ma in entrambi i casi Provedel è attento. Superato il momento di di difficoltà, la Lazio sblocca il match con Kamada che riceve palla da  Rovella e di sinistro supera un Sommer non impeccabile al 32’. Il giapponese non segnava dalla partita contro il Napoli di inizio campionato. Tre minuti più tardi biancocelesti vicini al raddoppio con una conclusione di Zaccagni che termina sull’esterno della rete. Inter pericolosa sul finale di tempo con le conclusioni di Thuram e Barella murate dalla difesa ospite. Si va a riposo con la Lazio squadra in vantaggio.

Si riparte senza sostituzioni all’intervallo e al 57’ Provedel deve opporsi nuovamente al colpo di testa di Barella. Sugli sviluppi del corner successivo Lautaro Martinez centra il palo. Il biancocelesti rispondono 4 minuti più tardi, con Vecino che sfiora il palo con il sinistro. Inzaghi inserisce Alexis Sánchez che si rende subito protagonista, soprattutto sulle palle inattive. Al 78’ ci prova su punizione, senza trovare la via della rete. All’84’ Castellanos spreca una clamorosa chance in contropiede, facendosi recuperare da Pavard poco prima di calciare in porta o di poter servire l’accorrente Guendouzi che aveva accompagnato l’azione. Sul ribaltamento di fronte l’Inter sfiora il pari con Lautaro Martínez. Appuntamento rimandato solo di qualche minuto perché all’87’, su cross di Sánchez, Dumfries trova il colpo di testa che beffa Provedel. Nei minuti di recupero l’Inter prova a vincerla ma il triplice fischio sancisce il risultato di 1-1. Per la Lazio finisce qui la speranza, seppur remota, di strappare un posto in Champions League. (m.b.)

Roma-Genoa 1-0 (ore 20.45)

Per l’ultima stagionale all’Olimpico De Rossi si affida al 4-3-3: Svilar tra i pali; linea di difesa a quattro con Celik, Llorente, Ndicka e Angelino; in mediana Cristante, Paredes, e Bove; davanti Pellegrini e Baldanzi a supportare Lukaku. Gilardino risponde con il 3-5-2: Martinez in porta; Vogliacco De Winter e Vasquez in difesa; a centrocampo Spence, Frendrup, Badelj, Strootman e Martin; tandem Ekuban-Retegui in attacco.

Nessuna occasione da gol nei primi 15 minuti in cui la Roma cerca di fare la gara. Il primo squillo del match arriva al 22’ con il giallorosso Baldanzi che scambia con Pellegrini e dal limite calcia di poco alto sulla traversa. I liguri rispondono al 28’ ma il colpo di testa di Vasquez sulla punizione di Martin è debole e non impensierisce Svilar. Il Genoa ci riprova due minuti dopo in ripartenza con Retegui che non trova la porta. Al 34’ si fa vedere di nuovo la Roma con Paredes che spara alto dopo uno scambio veloce con Bove. Il primo tempo si chiude sul risultato di 0-0.

In avvio di ripresa una conclusione di Cristante costringe il portiere rossoblù Martinez alla parata in due tempi (50′). La risposta del Genoa arriva al 52′ con Vasquez che conclude di testa sfiorando il palo. Al 54’ la Roma riparte in contropiede e sul cross di Angelino spreca Lukaku di testa. Al 63’ De Rossi manda in campo Dybala e El Shaarawy al posto di Baldanzi e di uno spento Pellegrini. Poco dopo Gilardino richiama un applauditissimo Strootman ed Ekuban per Thorsby e Gudmundsson. Al 66’ la partita si infiamma: il Genoa tenta per tre volte la conclusione e sull’ultima respinta Lukaku riparte e calcia verso impegna Martinez che devia sui piedi di Dybala ma l’argentino non approfitta da pochi passi. Al 71’ la Roma resta in dieci per l’espulsione di Paredes che rimedia due cartellini gialli in pochi secondi dall’arbitro Manganiello per proteste. Nonostante l’inferiorità numerica la squadra di De Rossi ci prova ma spesso è troppo frettolosa. La gara si sblocca al 79’ quando El Shaarawy trova un traversone perfetto sfruttato al meglio da Lukaku che schiaccia di testa per il vantaggio giallorosso. De Rossi manda in campo Mancini per Angelino poi gioca l’ultimo slot al 90′ con Abraham e Kristensen al posto di Lukaku e Dybala entrato da appena 27 minuti. Gilardino tenta la carta Ankeye in sostituzione di Frendrup. L’acuto però arriva dal piede di Malinovskiy che al 92’ impegna Svilar in una difficile parata sulla sua destra. La gara finisce sull’ultimo tentativo di Retegui che non basta al Genoa per pareggiare. (m.s.)

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