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Serie A: 31^ giornata, le gare di domenica

Pari per il Bologna, ko Atalanta e Fiorentina, bene Napoli e Juve

(foto profilo X Juventus FC)

Finisce 0-0 il lunch match del 31^ turno tra Frosinone e Bologna. Una gara sempre in equilibrio ma all’ultimo secondo Ndoye si divora il vantaggio degli emiliani. Il Napoli vince in rimonta 4-2 la gara delle 15.00 sul campo del Monza. Due le partite in programma alle 18.00: il Cagliari ribalta il risultato dopo essere andato sotto con l’Atalanta grazie alle reti di Augello e Viola;il Verona va ko in casa contro Genoa con Ekuban e Gudmundsson che rispondono al gol iniziale dei veneti firmato da Bonazzoli. Nel posticipo la Juventus supera di misura la Fiorentina, decide un gol di Gatti al 21′.

Frosinone-Bologna 0-0 (ore 12.30)

Al Benito Stirpe Frosinone e Bologna escono con uno 0-0 dall’anticipo delle 12.30. Fin dai primi minuti i padroni di casa mettono in campo agonismo e brillantezza, fattori che impediscono al Bologna di gestire il ritmo della gara. Tra il 6′ e 8′ la squadra di Di Francesco si fa vedere in avanti prima con una conclusione di Reiner messa fuori da Lucumi, poi chiamando all’intervento Skorupski sul destro di Cheddira. Al 9′ il marocchino sfrutta un errore di Calafiori e cerca di scavalcare il portiere del Bologna con un goffo pallonetto prontamente respinto. A suonare la carica per gli emiliani è Orsolini che cerca la conclusione a giro al termine di un’azione poi interrotta per fuorigioco. Sono ancora i ciociari a rendersi pericolosi con un colpo di testa dell’ex Atalanta Okoli respinge in tuffo Turati. Il primo vero squillo offensivo del Bologna arriva attorno al minuto 35’ con Orsolini che dalla distanza cerca la conclusione con il suo solito mancino ma Turati non si fa trovare impreparato. Con il passare dei minuti la squadra di Thiago Motta recupera metri in mezzo al campo, poi è Lucumi a trovare un colpo di testa che finisce alto sopra la traversa. La prima frazione di gioco termina dunque 0-0.

Nella ripresa la gara fatica a decollare, complice un Frosinone che prova a rifiatare e un Bologna non troppo a fuoco dal punto di vista tecnico. Attorno al 65’ Di Francesco prova a cambiare i suoi inserendo Pol Lirola e Bresciani al posto di Valeri e Reiner. L’occasione più ghiotta è degli emiliani e arriva al 67’ Aebischer spreca tutto calciando su Turati. Si rivede anche il Frosinone quando, sugli sviluppi di un calcio di punizione, Zortea prova a calciare dalla distanza: conclusione potente e di poco alta (70′). Thiago Motta prova a pescare dalla panchina: Ndoye per Orsolini, e pochi minuti dopo Castro per Zirkzee. E’ proprio l’attaccante argentino a sfiorare il gol all’83’ trovando l’opposizione di un Turati in stato di grazia. L’occasione più clamorosa del match arriva all’ultimo secondo del match: al minuto 95′ Ndoye calcia da due passi, Turati devia sulla traversa; sulla ribattuta lo svizzero spedisce incredibilmente alto i pallone della vittoria emiliana.
Termina 0-0 il match dello Stirpe, con il Bologna che torna ad avere 3 punti di vantaggio sulla Roma quinta. Il Frosinone sale a quota 26 ma resta terzultimo. (g.r.)

Monza-Napoli 2-4 (ore 15.00)

Allo U-Power Stadium il Monza  riceve il Napoli.  Entrambe le squadre arrivano da una sconfitta nell’ultimo turno di campionato: quella sul campo del Torino per i biancorossi, quella interna contro l’Atalanta per i partenopei.

Con Pessina out, Palladino ridisegnando i suoi con un 4-2-3-1: c’è Di Gregorio in porta; linea difensiva con Birindelli e Caldirola sugli esterni e Izzo e Pablo Marì i due centrali; in mediana agiscono Akpa-Akpro e Gagliardini; in attacco Colpani-Mota-Zerbin alle spalle dell’unica punta Djuric.
Calzona recupera Kvara a far reparto con Osimhen e alla novità Ngonge; in difesa, davanti a Meret, Di Lorenzo, Rrahmani, Juan Jesus e Olivera; in mezzo al campo torna titolare Zielinski con i confermati Lobotka e Anguissa.

Il piano tattico del Napoli sembra chiaro fin da subito: prendere in mano il controllo del gioco, il Monza aspetta per sfruttare le ripartenze. E proprio cosi arriva il vantaggio dei padroni di casa all’8’Colpani recupera palla e la serve a Zerbin sulla sinistra, cross in area per Djuric che taglia davanti a Juan Jesus e batte Meret di testa.
Per vedere il Napoli pericoloso bisogna aspettare il 18’ quando sugli sviluppi di un corner Di Lorenzo conclude col destro ma spedisce alto sulla traversa da dentro l’area piccola. Ci riprovano gli ospiti al 25’ con Ngonge che prima finta il tiro di sinistro dal limite, poi entra in area e calcia col destro a botta sicura; salva in corner Pablo Marì. La partita si rende sempre più viva e combattuta soprattutto sulla linea di metà campo con molti interventi duri sia da una parte che dall’altra. Al 38’ ancora una ripartenza del Monza: Colpani apre per Birindelli, cross in area dove arriva Maldini (entrato al posto di Mota infortunato) che calcia con il destro ma non trova la porta sbagliando un quasi rigore in movimento. Il Napoli al 40’ prova a sfruttare un errore del portiere Di Gregorio, spreca tutto Kvaratskhelia. Dopo 6 minuti di recupero si va al riposo con il Monza in vantaggio

In avvio di ripresa il Napoli trova il pari con Ngonge ma l’arbitro Doveri annulla per fuorigioco. Tutto regolare al 56’ quando Osimhen stacca sul cross di Anguissa e batteDi Gregorio. La squadra di Calzona insiste e subito ci riprova con un sinistro di Zielinski dal limite, la palla viene respinta e arriva al neoentrato Politano che col mancino insacca sotto l’incrocio portando il Napoli in vantaggio. Partita ribaltata in due minuti. Gli ospiti continuano ad attaccare e al 61’ calano il tris con Zielinski che, servito da Kvatatskhelia, alza lo sguardo e insacca alle spalle di Di Gregorio. Il terzo gol dei campani scuote il Monza che dopo neanche un minuto accorcia le distanze grazie a Colpani ben imbeccato da Birindelli che calcia a botta sicura e trova la deviazione di Juan Jesus che inganna Meret. Il sipario sulla gara cala però al 70’ quando il Napoli trova il poker con Raspadori che valorizza una respinta provvidenziale del portiere del Monza Di Gregorio sul tiro di Di Lorenzo.

Grazie a un secondo tempo giocato a ritmi altissimi la squadra di Calzona ritrova i tre punti che mancavano dal 3 marzo quando si impose contro la Juventus. Il Monza invece allontanarsi la possibilità di agganciare il treno europeo. (s.p.)

Cagliari-Atalanta 2-1 (ore 18.00)

All’ Unipol Domus il Cagliari cerca punti salvezza contro l’Atalanta che deve rispondere alla vittoria della Roma nella corsa Champions. Ranieri sceglie Scuffet tra i pali, con Nandez, Mina, Dossena e Augello a completare il reparto difensivo; in mezzo al campo Sulemana e Deiola agiscono ai fianchi di Makoumbou: Gaetano e Oristanio sulla trequarti si muovono alle spalle di Shomurodov.
Gasperini risponde con Carnesecchi tra i pali; Toloi, Djimsiti e Kolasinac in difesa; a centrocampo sulle corsie esterne Hateboer e Zappacosta, con De Roon e Ederson nella zona centrale; davanti Koopmeiners dietro al tandem Lookman-Scamacca.

L’Atalanta prende subito in mano le redini del gioco e al 13’ è già in vantaggio: grazie a Scamacca che su invito di Lookman supera Scuffet con un tocco sotto. La partita si gioca su ritmi alti e alla mezzora il Cagliari reclama il rigore su un contatto sospetto di Hateboer su Mina. L’arbitro Rapuano lascia correre, decisione confermata dal Var. Nel finale di primo tempo l’Atalanta cala e i padroni di casa ne approfittano al 42’ quando Shomurodov entra in area, sterza sul mancino e serve Augello per la conclusione al volo di sinistro che batte Carnesecchi e chiude il tempo sul punteggio di 1-1.

In avvio di ripresa Gasperini inserisce Mitchel Bakker al posto di Hateboer. Al quarto d’ora del secondo tempo Dossena interviene di testa sul corner di Augello ma spedisce sopra la traversa; risponde l’Atalanta al 70’ con una conclusione di Toloi che manca lo specchio. Il Cagliari completa la rimonta all’88’ con Luvumbo che pennella un cross al bacio per la spizzata di testa di Viola che batte Carnesecchi. Dopo 5 minuti di recupero arriva il triplice fischio che restituisce qualche speranza a Ranieri nella lotta salvezza ma complica la corsa Champions di Gasperini ora al sesto posto con 50 punti. (s.p.)

H. Verona-Genoa 1-2 (ore 18.00)

Al Bentegodi si sfidano Verona e Genoa: padroni di casa a caccia di punti salvezza, per i liguri situazione più tranquilla che comunque non permette distrazioni per evitare di ritrovarsi in acque più agitate.
Baroni lascia in panchina Folorunsho, conferma Lazovic sulla trequarti a supporto di Bonazzoli schierato punta; sulla destra gioca Centonze in sostituzione di Tchatchoua. Gilardino in avanti sceglie Ekuban al vicino a Gudmundsson; a sinistra fiducia a Haps; in mediana confermato Messias nel ruolo di mezzala.

Il Verona parte bene e già all’8’ sblocca la gara con Bonazzoli imbeccato da un filtrante di Lazovic. L’attaccante controlla bene, salta Martinez e deposita in rete il suo secondo gol nelle ultime due gare. La reazione del Genoa arriva al 20’ sugli sviluppi di un corner su cui Vasquez stacca di testa ma colpisce la traversa. Al 29’ liguri nuovamente pericolosi: è ancora Ekuban a inventare per Frendrup che tenta il tiro dal limite dell’area con scarsa precisione. La squadra di Baroni si rifà sotto al 34’ con un colpo di testa di Serdar neutralizzato da Martinez. Il Genoa trova il pareggio sul finale di tempo: cross di Haps indirizzato a Ekuban che vince un rimpallo con Lazovic e supera Montipò (45′). Si va al riposo sul risultato di 1-1.

Il primo episodio della ripresa è del Verona con Bonazzoli che spedisce fuori da buona posizione al 55′. Passano appena 3 minuti e la squadra di Gilardino passa in vantaggio: bella azione di Vasquez che dialoga stretto con Ekuban e in progressione supera tre avversari, tira di sinistro da posizione defilata, Montipò respinge sui piedi di Gudmundsson per il più facile dei tap-in. Al 71’ l’arbitro Manganiello annulla per fuorigioco un gol dei veneti di Swiderski. Il Verona non morde ed è il Genoa ad andare vicino al terzo gol al 72’ con Thorsby ben servito da Messias ma la conclusione da due passi viene sventata da Montipò.
I padroni di casa si sbilanciano alla ricerca del pari e i rossoblù provano a far male su una ripartenza di Sabelli che però finisce alta (76′). All’89’ il Verona reclama un rigore per un fallo di mano di Bani che arbitro e Var non giudicano punibile.
La gara praticamente finisce qui con il Genoa che si avvicina alla salvezza matematica e con il Verona in acque pericolosissime. (m.s.)

Juventus-Fiorentina 1-0 (ore 20.45)

All’Allianz Stadium i bianconeri scendono in campo con il 3-5-2: Szczesny tra i pali; Gatti, Bremer e Danilo compongono il terzetto difensiv; sulle corsie esterne si muovono Cambiaso e Kostic con Locatelli, McKennie e Rabiot a completare il centrocampo; in attacco Chiesa e Vlahovic. Italiano schiera il 4-2-3-1: davanti Terracciano in porta linea difensiva con Kayode, Milenkovic, Ranieri e Biraghi; in mediana Mandragora e Bonaventura; davanti Nico Gonzalez, Kouame e Barak si muovono alle spalle di Belotti.

Al sesto minuto McKennie trova la rete del vantaggio ma è in fuorigioco; al 12′ Gatti colpisce la traversa sulla respinta si avventa Vlahovic che conclude da pochi passi ma trova Bremer sulla traiettoria in posizione di offside. Al 21’ la squadra di casa passa in vantaggio: un corner di Kostic trova la deviazione aerea di Bremer a centro area che finisce sul palo sulla ribattuta è svelto Gatti a spingere in rete il suo quarto gol stagionale. Una volta sotto la squadra di Italiano fatica a compattarsi ed è ancora una posizione di fuorigioco ad annullare il raddoppio bianconero firmato da Vlahovic al 32’.
La Fiorentina cerca di reagire e comincia a palleggiare nella metà campo avversaria, costringendo gli avversari ad abbassarsi. La Viola si fa vedere in avanti al 41’ con un calcio di punizione di Biraghi che termina di poco sul fondo. Il primo tempo si chiude sul punteggio di 1-0.

In avvio di ripresa Italiano inserisce Maxime Lopez e Sottil per Mandragora e Belotti. Alla ricerca del pari sono i toscani a fare la partita e la Juve gioca di rimessa. La prima opportunità del secondo tempo è per Chiesa ma la conclusione dal limite è troppo centrale. La Fiorentina aumenta la pressione offensiva e al 55’ Barak ci prova dal limite ma Szcesny risponde presente. Appena un minuto più tardi Kostic lavora un buon pallone sulla sinistra per Vlahovic a centro area, Milenkovic trova l’anticipo sfiorando l’autorete. Scoccata l’ora di gioco Allegri richiama in panchina Kostic e Chiesa dentro Iling-Junior e Yildiz seguito poco dopo da Italiano che manda in campo Beltran e Nzola per Barak e Kouamè. La Fiorentina rischia di farsi male da sola al 64’ quando Kayode serve involontariamente Vlahovic che si inceppa davanti a Terracciano e viene rimontato da Ranieri e manca la grande occasione al 72’ con Nico Gonzalez che sceglie la soluzione personale invece di servire Nzola meglio piazzato a centro area. Passano pochi minuti e gli ospiti vanno nuovamente a un passo dal pari, ancora con Nico Gonzalez. L’argentino arriva al limite dell’area e calcia a giro col mancino sul palo lontano ma Szczesny devia sulla traversa e salva i suoi con un miracolo. Negli ultimi dieci minuti di gara si gioca interamente nella metà campo juventina e all’83’ la squadra di Italiano sfiora di nuovo il pari con Beltran e anche gli ultimi assalti si infrangono contro la retroguardia bianconera.

La sfida si chiude con la vittoria della Juventus che torna alla vittoria in campionato e sale a 62 punti. Per la Fiorentina uno stop pesante che rallenta la corsa verso l’Europa e ferma i viola in 10^ posizione a quota 43. (g.s.)

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