La domenica della 28^ giornata si apre con la vittoria dell’Hellas Verona sul campo del Lecce grazie alla rete di Folorunsho. Finale rovente con il tecnico dei salentini Roberto D’aversa che colpisce con una testata l’attaccante dei veneti Thomas Henry. Nella gara delle 15.00 il Milan supera l’Empoli; decide il gol di Pulisic sul finale di primo tempo. Un punto ciascuno e 4 gol nella sfida tra Juventus e Atalanta. Bianconeri ora superati dal Milan al secondo posto in classifica dietro all’Inter; bergamaschi che accorciano di un punto sul Bologna quarto. Nel posticipo del Franchi Fiorentina e Roma si dividono la posta, nel finale i viola sbagliano il rigore del possibile 3-1 e subiscono la rete del pareggio di Llorente al 95°.
Lecce-Verona 0-1 ore 12.30
I padroni di casa arrivano dal pareggio contro il Frosinone nel turn scorso dopo tre sconfitte consecutive i veneti di Baroni dall’importante vittoria contro il Sassuolo.
In attacco D’Aversa Krstovic, preferito a Piccoli, andrà a comporre il tridente offensivo insieme ad Almqvist e Banda. Fuori Rafia, in mezzo al campo torna Oudin con Gonzalez e Ramadani mentre in difesa è recuperato Pongracic. Baroni punta su Noslin con alle sue spalle Suslov, Folorunsho e Lazovic, inizialmente dalla panchina uno tra i protagonisti del match contro il Sassuolo, Swiderski. Assente lo squalificato Dawidowicz, in difesa c’è Coppola con Magnani, ai lati Cabal e Tchatchoua.
La gara inizia subito nel segno del Verona che macina gioco e nella metà campo avversaria nel primo quarto di gioco. Il Lecce difende bene e prova ad approfittare di due gravi disattenzioni in difesa degli avversari: la prima al 6’ è di Coppola che favorisce Krstovic; nella seconda è Montipò a dover mettere una pezza respingendo la conclusione di Banda al 14’. Al primo vero affondo però l’Hellas non perdona e castiga i salentini con Folorunsho, servito da Suslov. Il tiro dal limite dell’area trova anche la deviazione di un incolpevole Baschirotto. Al 22’ l’arbitro Chiffi vede un fallo di mano di Magnani e assegna un calcio di rigore per il Lecce poi revocato dopo un check VAR. Il Verona si salva ancora al 28’ con un grande intervento di Montipò che neutralizza un tiro di Oudin deviato da Tchatchoua. Lecce ancora vicino alla rete del pareggio al 33’ con un tiro a giro di Almqvist che però colpisce in pieno la traversa e al 45’ su una gran girata di testa di Krstovic respinta dal portiere gialloblu.
Nella ripresa il Lecce è molto aggressivo e prova anche la soluzione da calcio piazzato. Il Verona si difende con ordine e si affida alle ripartenze. Kristovic prova ad approfittarne di un rinvio sbagliato di Montipò al 73’ ma la conclusione dalla distanza finisce fuori. Poche occasioni nel secondo tempo, gioco più lento e spezzettato. Sul finale di gara si accendono gli animi: un diverbio prolungato tra Pongracic ed Henry sfocia in una rissa, con l’allenatore dei giallorossi D’Aversa che colpisce con una testata l’attaccante dei veneti. Gesto che pochi minuti dopo viene condannato dalla stessa società giallorossa con un comunicato ufficiale.
“L’U.S. Lecce, con riferimento all’episodio che ha visto coinvolto l’allenatore D’Aversa ed il giocatore del Verona Henry, pur valutando la situazione di nervosismo generale nel finale di gara, condanna fermamente il gesto del proprio allenatore in quanto contrario ai principi ed ai valori dello sport” – si legge nella nota del club.
La sfida termina con la vittoria del Verona che guadagna tre punti importantissimi salendo al 13^ posto in classifica; il Lecce, che conferma il periodo no con un solo punto racimolato in 5 giornate. (s.p.)
Milan-Empoli 1-0 ore 15.00
Con Leao assente per squalifica, davanti Pioli si affida a Okafor e Jovic (preferito a Giroud) con Pulisic e Loftus-Cheek a completare il pacchetto offensivo. A centrocampo Bennacer e Reijnders vincono il ballottaggio a tre con Adli. In difesa Calabria si riprende il posto sulla corsia di destra. Problemi a centrocampo invece per Nicola, che deve rinunciare agli infortunati Grassi e Marin; con Maleh ci sarà dunque Fazzini, mentre Pezzella vince il ballottaggio a sinistra con Cacace. Conferme per Zurkowski e Cambiaghi alle spalle della grande novità di giornata, M’baye Niang, ex di turno alla prima titolarità dal suo ritorno in Serie A.
Il Milan detta da subito i ritmi di gioco, pressando alto gli avversari e facendo girare palla velocemente. Il primo squillo rossonero già al 5’ con Pulisic che riceve in area da Loftus-Cheek, si gira e calcia potente sul primo palo trovando sulla traiettoria un attento Caprile che devia in corner. Nella prima mezz’ora di gioco si dominano i rossoneri che chiudono l’Empoli nella sua metà campo poi i ritmi si abbassano e scarseggiano anche le occasioni da rete. Il Milan si fa vedere con qualche cross di Pulisic su cui arrivano in ritardo sia Okafor, sia Jovic. Al 40’ , quando la partita sembra destinata a portare le squadre negli spogliatoi sul parziale di parità, Bennacer verticalizza improvvisamente, Okafor scarica all’indietro per Pulisic che insacca dopo una deviazione decisiva di Luperto. Sacchi annulla la rete per fuorigioco di Okafor, ma dopo il check del VAR cambia la decisione e assegna il gol.
La ripresa parte a ritmi bassi con i padroni di casa che trovato il vantaggio controllano senza affondare favoriti anche dall’atteggiamento degli ospiti che alzano il baricentro lasciando ampi spazi alle ripartenze rossonere. Quando manca un quarto d’ora alla fine Loftus-Cheek si mette in proprio, punta e supera Walukiewicz, si sposta il pallone sul sinistro e calcia a incrociare ma un super Caprile respinge in corner. All’83^ l’Empoli va vicino al pareggio con il neo entrato Destro che prova a sfruttare di testa un cross di Luperto trovando il palo. L’arbitro Sacchi aveva comunque fermato tutto per fuorigioco.
Al quarto di recupero il Milan avrebbe l’opportunità di raddoppiare grazie ad una azione personale di Chukwueze che arriva al limite dell’area e calcia forte sul primo palo. Si oppone ancora Caprile.
Il match termina 1-0 per il Milan di Pioli che sale a 59 punti, +2 sulla Juventus in campo alle 18 contro l’Atalanta. Seconda sconfitta consecutiva per 1-0, invece per l’Empoli di Nicola, che resta a quota 25 punti, uno in più rispetto al Frosinone terzultimo. (s.p.)
Juventus-Atalanta 2-2 ore 18.00
All’Allianz Stadium, la Juventus di Massimiliano Allegri ospita l’Atalanta di Gianpiero Gasperini. Bianconeri in campo con il 3-5-2: Szczesny tra i pali; terzetto difensivo composto da Danilo, Bremer e Gatti; sulle corsie esterne si muovono Cambiaso e Iling Junior, mentre McKennie e Miretti completano il centrocampo con Locatelli; davanti Chiesa titolare in coppia con Milik.
I bergamaschi rispondono con il 3-4-1-2: Hien, Scalvini e Djimsiti i 3 davanti a Carnesecchi; a protezione della difesa la coppia Ederson e Pasalic, con Ruggeri e Zappacosta sulle fasce; in attacco Koopmeiners a supportare Scamacca e De Ketelaere.
Sin da subito la Juve cerca di tenere alta l’intensità e di muovere il pallone velocemente, l’Atalanta si difende compatta. Con il passare dei minuti i bianconeri alzano il baricentro e costringono gli ospiti ad abbassarsi. La prima occasione della gara arriva al 13’: Chiesa trova a centro area Miretti ma il colpo di testa del centrocampista è respinto da Carnesecchi. Ancora Chiesa al 24’ ci prova da buona posizione ma calcia troppo centrale. I padroni di casa cercano di mantenere alta l’intensità e di limitare il più possibile le folate offensive dell’Atalanta e alla mezzora tornano a farsi vedere in avanti ma la conclusione di Milik finisce alta sopra la traversa di Carnesecchi. Sono però gli ospiti al 36′ a sbloccare la gara alla prima vera occasione costruita: schema da calcio di punizione, Pasalic serve Koopmeiners che con il mancino batte Szczesny e firma la sua decima rete in campionato.
Sotto nel punteggio prova a reagire la Juventus con Locatelli che poco prima della fine del primo tempo ci prova due volta sugli sviluppi di un corner ma respinge la difesa bergamasca. Si va al riposo sul punteggio di 1-0 per gli ospiti.
Nessuna sostituzione all’intervallo e la ripresa inizia con la Juventus che cerca di imporre il proprio ritmo alla gara, mantenendo un baricentro molto alto. Bianconeri pericolosi al 52′ con Chiesa che conclude a fil di palo. Con i padroni di casa in avanti alla ricerca del pari, trova spazio in ripartenza l’Atalanta: al 54’ De Ketelaere serve Scamacca che calcia mancando la porta per centimetri. Passa solamente un minuto ed è ancora Scamacca a sfiorare il raddoppio da fuori area, determinante Szczesny a deviare in angolo. Al 57’ termina la gara di Scamacca che lascia il posto a Lookman. Poco dopo il suo ingresso in campo, l’attaccante nigeriano crea una buona occasione calciando dal limite ma il suo tiro termina sul fondo. Dalla metà del secondo tempo torna ad attaccare con insistenza la Juventus e al 66’ arriva il pareggio. Splendido assist di Mckennie per Cambiaso e conclusione di punta dell’esterno a battere Carnesecchi. Subita la rete del pari, Gasperini inserisce Toloi e Hateboer al posto di Scalvini e Zappacosta. Arrivati al 68’ ci prova ancora Cambiaso con un tiro da fuori che non trova lo specchio della porta. Dopo il pari, la squadra bianconera cambia decisamente marcia e al 70’ raddoppia con Milik che sfrutta al meglio la sponda di McKennie. La Dea non si abbatte e risponde dopo appena 5 minuti ancora con Koopmeiners che con il mancino batte Szczesny e firma la doppietta personale. Quando manca poco meno di un quarto d’ora al termine del match, Allegri inserisce Kean e Nicolussi Caviglia al posto di Milik e Miretti alla ricerca del nuovo vantaggio. Ci prova Gatti al 79’ ma la sua conclusione è ribattuta dalla difesa nerazzurra. Nuove sostituzioni per i bianconeri, in campo Alex Sandro e Weah al posto di Iling Junior e Cambiaso. Gli ultimi minuti di gioco non regalano occasioni da rete e la sfida si conclude in parità.
Un pari che costa il secondo posto alla Juve scavalcata dal Milan ma consente all’Atalanta di accorciare sul Bologna 4^. (g.s.)
Fiorentina-Roma 2-2 ore 20.45
Al Franchi si affrontano Fiorentina e Roma due delle protagoniste della corsa a un posto nella prossima Champions League. Italiano conferma la squadra che ha affrontato il Torino nell’ultimo turno: davanti a Terracciano difesa a quattro con Biraghi, Ranieri, Milenkovic e Kayode, centrocampo a due con Mandragora e Lopez, Sottil, Bonaventura e Gonzalez a dar supporto a Belotti unica punta. De Rossi davanti a Svilar schiera la linea di difesa a 3 con Mancini, Llorente e Ndika; Angelino e El Shaarawy esterni, in mezzo al campo Paredes e Cristante con Aouar preferito a Pellegrini vicino a Dybala alle spalle di Lukaku.
La gara inizia con la Roma subito pericolosa dalle parti di Terracciano. È Angelino già al 1’ a provare il tiro da posizione defilata con palla finita alta. Quattro minuti dopo tocca a Lukaku, imbeccato da Dybala, scaricare un pericoloso sinistro che Terracciano sventa di piede. Al 6’ arriva il cartellino giallo per Mancini, sanzione che condizionerà non poco la gara del difensore giallorosso e della squadra giallorossa. Col passare dei minuti è la Fiorentina a farsi più pericolosa: al 7’ è Ranieri a tentare una rovesciata contrastato in corner da Ndika; al 10’ Nico Gonzalez non trova Bonaventura ben posizionato al centro dell’area. Al 18’ i viola passano in vantaggio: angolo dalla destra di Biraghi, Gonzalez prolunga al centro dell’area dove Ranieri anticipa Ndika e batte Svilar. La reazione della Roma non si fa attendere ma al 20’ Aouar viene anticipato al momento del colpo di testa a un passo dalla porta. La squadra giallorossa cerca di cambiare chiave tattica facendo abbassare molto Dybala in fase di impostazione. È la Fiorentina però a sfiorare il raddoppio prima con Mandragora che spedisce fuori cercando il tiro a giro al 23’ e successivamente con Belotti in un paio di occasioni al 24’ e al 31’. De Rossi è costretto a richiamare in panchina Mancini già ammonito e a rischio rosso a ogni intervento, al suo posto entra Huijsen che verrà a sua volta ammonito poco prima della chiusura del tempo. La Roma si salva al 38’ quando sulla sua conclusione di Belotti Paredes interviene sulla linea a Svilar battuto. Dopo 1 minuto di recupero la prima frazione di gara si chiude con il vantaggio meritato della squadra di Italiano.
Si riparte con Ikonè al posto di Gonzalez per la viola e con la prima occasione buona per Belotti al 46’ che prende il tempo a tutti ma spedisce al lato. De Rossi ridisegna la squadra e si mette a quattro in difesa con Angelino e Huijsen esterni, la mossa da subito i suoi frutti e ora sono i giallorossi a fare la partita. Al 50’ Terracciano è chiamato al grande intervento sul piazzato di Cristante servito da El Shaarawy. La Roma è costantemente nella trequarti viola e sembra essere padrona del campo, e al 58’ arriva il pareggio con Aouar che di testa deposita in rete una corta respinta di Ranieri su cross di Angelino. Al 61’ la Roma vicina al raddoppio con Cristante che arriva in leggero ritardo su un’altra palla invitante di Angelino. La Fiorentina sembra subire molto il nuovo assetto giallorosso ma passa inaspettatamente in vantaggio al 69’ con Mandragora che sfrutta la sponda di Belotti su un cross da sinistra di Biraghi. La squadra di De Rossi accusa il colpo e non sembra saper reagire. Al minuto 80 è Svilar a tenerla in gioco parando il rigore a Biraghi assegnato da Massa per un fallo di Paredes su Belotti. Prima del rigore calciato dai viola, De Rossi inserisce Spinazzola e Pellegrini, ed è proprio dal piede del numero sette giallorosso che parte l’ultimo cross della partita al minuto 95 sul quale svetta Ndika che fornisce un preciso assist per Llorente che da dentro l’area incrocia prepotentemente di destro mettendo la palla all’incrocio dei pali alla destra di Terracciano, regalando alla Roma il pareggio con il suo 1° gol in maglia giallorossa. Finisce in parità 2-2 con la Roma che tiene a distanza sia i toscani sia l’Atalanta nella corsa ad un posto in Champions League. Per la Fiorentina il rammarico di non aver chiuso la gara con il rigore di Biraghi, quello di stasera è il 4° errore dal dischetto sui 7 calciati dalla Fiorentina in questo campionato. Per la Roma il primo pareggio in campionato nella gestione De Rossi che continua ad essere imbattuto in trasferta e a segnare con una media di due gol a partita. (m.s.)
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