Nella domenica della 26^ giornata la Juventus torna alla vittoria superando in rimonta il Frosinone nei minuti di recupero. Al Domus Arena di Cagliari il Napoli non chiude la partita e subisce il pareggio dei sardi al 96′. Nella gara delle 18.00 poker dell’Inter al Lecce. E’ Lautaro Martinez a trascinare i nerazzurri nella settima vittoria consecutiva. Nel posticipo serale Koopmeimers su rigore risponde al gol iniziale di Leao per l’1-1 tra Atalanta e Milan.
Juventus-Frosinone 3-2 ore 12.30
La Juventus a secco di successi da 4 turni, affronta il Frosinone che non vince da un mese e che non ha ancora trovato la sua prima vittoria in trasferta in questo campionato. Allegri deve rinunciare a Danilo, per la coppia di attacco sceglie Vlahovic e Chiesa, lascia in panchina Yildiz e Alcaraz dati per titolari alla vigilia. Di Francesco recupera Zortea, a centrocampo da ancora fiducia alla coppia Brescianini-Mazzitelli, in avanti sceglie Cheddira per far coppia con Soulé.
Partita accesa da Vlahovic dopo appena 3 minuti, McKennie lanciato in profondità arresta bene e mette in mezzo dove il centravanti juventino colpisce di prima intenzione e batte Cerofolini. La gara sembra in discesa per la squadra di Allegri ma da li a poco il Frosinone fa capire di non essere d’accordo, i ciociari prima pareggiano con Cheddira al 14′ che scarica in porta di testa su un cross teso di Zortea, poi riesce addirittura a ribaltare il risultato con Brescianini al 27′ che lanciato in profondità entra in area e batte Szczesny con un bel tiro sotto la traversa. La Juventus accusa il colpo e dopo qualche minuto di sbandamento si rifà sotto con profitto e trova il pareggio al 32′ ancora sull’asse McKennie- Vlahovic, il primo rifinisce, il secondo realizza con un tocco di giustezza alla destra di Cerofolini. Prima della fine del tempo è ancora il Frosinone ad andare vicino al gol ancora con Brescianini che al 35′ si accentra e prova il mancino dal vertice dell’area ma la palla finisce fuori di poco.
Ci si aspetta una ripresa all’altezza del primo tempo ma così non sarà, saranno poche le occasioni da registrare. Ci prova Vlahovic al 51′ ma di testa su corner di Kostic non trova la porta. Al 53′ ci prova Rugani che però colpisce Alcaraz entrato per Rabiot. Il Frosinone sembra arretrare il proprio baricentro e perde la pericolosità dimostrata nel primo tempo, la Juventus cerca in vantaggio ma con tanta imprecisione, i bianconeri andranno alla conclusione un altro paio di volte in azioni poi fermate da Rapuano per fuorigioco. Nei 5 minuti di recupero concessi dal direttore di gara di Rimini la squadra di Di Francesco concede due corner, il secondo dei quali fatale ai fini del risultato. Dal tiro dalla bandierina battuto dalla sinistra, Vlahovic spizza di testa e prolunga sul secondo palo dove sbuca Rugani e da posizione molto defilata insacca sorprendendo Cerofolini con un tocco sotto le gambe. Finisce 3-2 per la Juventus, i bianconeri tornano alla vittoria dopo 4 turni all’asciutto di successi, mentre per il Frosinone arriva la 9^ vittoria nelle ultime 11 gare, gare in cui la squadra ciociara ha subito in tutto 31 reti per una media preoccupante di 2,81 reti a partita. Juventus momentaneamente a -6 dall’Inter che ha però 2 gare in meno, Frosinone per ora a solo +3 da Sassuolo e Verona terz’ultime in classifica. (m.s.)
Cagliari-Napoli 1-1 ore 15.00
All’Unipol Domus Arena, il Cagliari di Claudio Ranieri affronta il Napoli di Francesco Calzona. Le due squadre si trovano in situazioni di classifica differenti ma entrambe sono alla ricerca di punti: i rossoblù non vincono da 5 giornate e occupano momentaneamente la penultima posizione in classifica. La squadra partenopea si presenta alla gara dopo il pareggio interno con il Barcellona ma in campionato il successo manca dal 2-1 casalingo sul Verona del 4 febbraio. I padroni di casa si dispongono con il 4-4-2 nel quale Scuffet si dispone a protezione dei pali. Il quartetto difensivo è composto da Nandez, Mina, Dossena, e Augello. Sulla linea del centrocampo Jankto e Luvu,bo occupano le corsie esterne mentre Makoumbou e Deiola agiscono davanti la difesa. In avanti l’ex di turno Gaetano affianca Lapadula. La squadra ospite risponde con il 4-3-3 in cui Meret viene schierato a difesa della porta. La linea difensiva è composta da Juan Jesus e Rahmani come difensori centrali mentre Olivera e Mazzocchi agiscono da terzini. Nel terzetto di centrocampo è Lobotka a muoversi davanti la difesa mentre Anguissa e Zielinski occupano il ruolo di intermedi. In avanti Kvaratskhelia e Raspadori spalleggiano Osimhen .
Inizia la gara e il Napoli prova da subito a controllare il possesso mentre il Cagliari attende nella sua metà campo la ripartenza giusta. L’aggressività dei sardi disturba molto la manovra degli azzurri costretti a qualche errore tecnico. La prima potenziale occasione del match è per i padroni di casa: al 14′ Deiola cerca Lapadula a centro area ma l’attaccante manca l’impatto con il pallone da buona posizione. La squadra di Ranieri prende coraggio e al 17′ si rende pericolosa con Jankto che di testa spedisce di poco sul fondo. Con il passare dei minuti i rossoblù prendono coraggio e aumentano la pressione in avanti. E’ Luvumbo al 24′ pescare Lapadula al centro ma Olivera salva tutto con un intervento determinante. Dopo 25′ di grande intensità del Cagliari, il Napoli cerca di prendere il controllo del gioco e alza il suo baricentro. Nella prima mezz’ora di gioco davvero troppo sterile il giro palla dei campani, Cagliari più aggressivo e propositivo. Al 33′ arriva l’autorete di Rrahmani che porterebbe avanti i sardi ma il gol è annullato per fuorigioco di Lapadula. Nel finale del primo tempo si fa vedere in avanti il Napoli con Mazzocchi ma il tiro termina alto sopra la traversa. Risponde il Cagliari con Luvumbo ma il colpo di testa manca la porta dopo una brutta uscita di Meret. Si va al riposo sul risultato di 0-0 con i padroni di casa molto aggressivi e più pericolosi rispetto al Napoli.
Durante l’intervallo nessuno dei due tecnici effettua sostituzioni. Nei primissimi minuti della ripresa, il Cagliari pressa molto alto e alza il suo baricentro con i campani che faticano molto in costruzione. Al 51′ Lapadula non sfrutta una buona occasione dopo il suggerimento di Gaetano. Intorno all’ora di gioco, Ranieri procede a un triplo cambio: dentro Pavoletti, Viola e Zappa fuori Lapadula, Gaetano e Jankto. La squadra di Calzona cerca di abbassare i ritmi e conquistare metri con il giro palla. La prima opportunità della ripresa dei partenopei arriva al 64′ con Osimhen ma il suo colpo di testa si spegne tra le braccia di Scuffet.
La rete che sblocca la gara arriva al 66′ ed è del Napoli: Zielinski scippa il pallone ad Augello e pesca Osimhen che di testa batte Scuffet. Sotto nel punteggio, i rossoblù provano a riorganizzarsi mentre gli azzurri cercano di gestire il vantaggio. Il Cagliari si fa vedere in avanti al 73′ con Deiola ma sulla sua conclusione risponde presente Meret. Quando mancano 15 minuti al termine della gara, Ranieri inserisce Pavoletti e Oristanio al posto di Petagna e Augello. La squadra di casa cerca di alzare il pallone sfruttando le qualità aeree di Pavoletti e compagni, il Napoli cerca il raddoppio in contropiede. All’89′ i partenopei trovano spazio in ripartenza con Politano che colpisce di punta davanti a Scuffet ma non trova la porta per centimetri. Con il Cagliari riversato in avanti alla ricerca del pari, il Napoli trova spazio e al 95′ Lobotka va ad un passo dal raddoppio: il suo tiro a giro sfiora il palo della porta di Meret. La squadra di Calzona sciupa la rete del raddoppio in più occasioni, lasciando in vita il Cagliari. La squadra di Ranieri ci crede e si butta in avanti per l’ultimo disperato assalto offensivo: al 96’ lancio lungo in avanti dove Juan Jesus si lascia scappare Luvumbo che con il destro batte Meret. La squadra di Ranieri acciuffa un pareggio che può rivelarsi molto importante nella corsa salvezza.
Per il Napoli si tratta certamente di due punti persi: la squadra campana muove la sua classifica e sale a 37 punti. Il Cagliari disputa un’ottima gara e conquista il pareggio in pieno recupero, la squadra di Ranieri tocca quota 20 punti e raggiunge il Verona in terzultima posizione. (g.s.)
Lecce-Inter 0-4 ore 18.00
Al Via del Mare il Lecce, in cerca di punti salvezza dopo le ultime due sconfitte consecutive, riceve la capolista Inter.Sorprese in attacco per D’Aversa che opta per Sansone e Piccoli preferiti rispettivamente a Banda e Krstovic. Ampio il turnover di Inzaghi in vista delle molte partite ravvicinate: in avanti gioca Sanchez dal primo minuto accanto a Lautaro Martinez, in difesa inedito terzetto da Bisseck, De Vrij e Carlos Augusto. Partono dalla panchina Pavard, Barella, Calhanoglu e Arnautovic.
Inizia l’incontro e il Lecce prova a pressare alto per tenere l’Inter lontano dalla propria area. Il piano salta quasi subito perché al primo affondo i nerazzurri trovano il vantaggio: Asllani serve Lautato Martinez che conclude in scivolata e batte Falcone. Al 22’ Inter ancora pericolosa con Mkhitaryan che riceve da Sanchez, calcia di sinistro di prima intenzione e sfiora il palo. I salentini si scuotono e creano un paio di mischie davanti ad Audero ma sul finale di primo tempo sono ancora gli ospiti a sfiorare il raddoppio con un tiro rasoterra di Dumfries smanacciato da Falcone. Si va al riposo sul risultato di 1-0 per gli uomini di Inzaghi.
La ripresa si apre con l’arbitro Doveri rimasto negli spogliatoi vittima di un infortunio, al suo posto c’è il quarto uomo Baroni. La squadra di casa spaventa subito Audero con Blin che raccoglie un cross in area di Gallo e in tuffo spedisce alto sulla traversa. L’Inter si scuote, alza i giri e in due minuti mette il punto esclamativo sulla partita: cross dal fondo sul primo palo di Sanchez per Frattesi che raddoppia (54’), poi su azione di contropiede l’ex Sassuolo serve Lautaro Martinez per il gol del 3-0 (56’). Per l’argentino è la rete numero 102 in Serie A con la maglia nerazzurra. D’Aversa prova a dare la scossa ai suoi sfruttando i cambi, ci prova il neo entrato Banda con un sinistro insidioso a incrociare che manca lo specchio della porta. Al 67’ gli ospiti calano il poker con De Vrij che colpisce di testa sugli sviluppi di un corner e poi è Falcone a negare ad Arnautovic il gol della 5-0.
Terza sconfitta consecutiva per i salentini; non si ferma più l’Inter alla 7^ vittoria di fila. (s.p.)
Milan-Atalanta 1-1 ore 20.45
Allo stadio San Siro, l’Atalanta di Gian Piero Gasperini fa visita al Milan di Stefano Pioli. I padroni di casa arrivano alla sfida dopo il passaggio del turno in Europa League e con l’obiettivo di voler riscattare la sconfitta di Monza. La squadra bergamasca arriva a Milano in un ottimo stato di forma dopo cinque vittorie consecutive e con la voglia di avvicinare il quarto posto occupato dal Bologna.
Il tecnico del Milan sceglie il 4-2-3-1 con Florenzi, Thiaw, Gabbia e Theo Hernandez a difesa di Maignan. Davanti la difesa si muovono Adli e Bennacer mentre Pulisic, Loftus Cheek e Leao agiscono dietro a Giroud. La squadra ospite scende in campo con il 3-4-1-2 in cui Carnesecchi viene confermato tra i pali. Il terzetto difensivo è composto da Djimsiti,Kolasinac e Scalvini con Ruggeri e Holm che occupano le corsie esterne. Gasperini sceglie Ederson e De Roon a protezione della difesa con Koopmeiners a supporto di De Ketelaere e Miranchuck.
La gara inizia come meglio non poteva per il Milan: al 3’ Leao semina il panico sulla sinistra saltando Holm e Scalvini e poi conclude a giro sul secondo palo, rossoneri in vantaggio. La rete del portoghese rompe l’equilibrio a San Siro, l’attaccante rossonero torna al gol in campionato dopo cinque mesi. Trovata la rete del vantaggio, il Milan gioca con maggiore tranquillità e alza il suo baricentro, costringendo l’Atalanta ad abbassarsi. La risposta degli ospiti arriva al 14’ con il tiro cross di Holm sul quale deve intervenire Maignan, sulla ribattuta De Keteleare non trova la porta. Arrivati alla metà della prima frazione, i rossoneri rifiatano e i bergamaschi alzano il loro baricentro. La maggior parte degli sfoghi offensivi del Milan avvengono sulla corsia di sinistra, dove Theo Hernandez e Leao stanno creando parecchi problemi alla retroguardia atalantina. Nella fase centrale della gara le due squadre mantengono alta l’intensità, entrambe però faticano a rendersi pericolose in avanti. Raggiunto il 39’ gli ospiti vanno dalla bandierina con Koopmeiners, l’olandese trova Holm al centro e Giroud lo colpisce un calcio. Il direttore di gara Daniele Orsato viene richiamato dal VAR e concede il calcio di rigore. Dal dischetto è impeccabile Koopmeiners che spiazza Maignan e pareggia i conti. La squadra di Gasperini trova la rete del pari poco prima della fine del primo tempo, ottava rete in campionato per il centrocampista olandese. La prima frazione si chiude in parità, al super gol di Leao risponde il calcio di rigore di Koopmeiners.
Comincia la ripresa e Gasperini effettua una doppia sostituzione inserendo Lookman per De Keteleare e Zappacosta per Holm. Gli ospiti cercano maggiormente il fraseggio e le triangolazioni, con l’obiettivo di abbassare il baricentro degli avversari. La squadra di Pioli si difende con ordine senza concedere spazi. Il primo quarto d’ora del secondo tempo scivola senza particolari sussulti, gara abbastanza bloccata. La prima occasione della ripresa arriva al 60’ ed è per il Milan: Calabria calcia col il sinistro ma Carnesecchi si oppone con un grande intervento. Al 63’ Gasperini inserisce Scamacca per Miranchuk per dare più fisicità all’attacco. Con il passare dei minuti la squadra rossonera cresce e al 67’ è ancora Leao a seminare il panico sulla sinistra e a trovare a centro area Loftus Cheek che spreca calciando male con il destro. Il Milan capisce che il momento è propizio e continua ad attaccare: al 70’ Leao trova Pulisic a centro area ma la conclusione esce a centimetri dal palo. Dopo una decina di minuti ad alta intensità, il Milan rifiata e la Dea cerca di abbassare i ritmi. La squadra di Gasperini commette tantissimi errori tecnici negli ultimi metri e non riesce a rifornire le corsie esterne come al suo solito. Il Milan torna ad attaccare e a mettere pressione all’Atalanta: al 78’ ci prova Loftus Cheek dal limite e Carnesecchi deve respingere. Quando mancano 10’ al termine, Gasperini inserisce Hien per Ruggeri mentre Pioli sostituisce Bennacer con Musah. Negli ultimi minuti la stanchezza si fa sentire per entrambe le squadre e la poca lucidità porta a molti errori tecnici. Nel finale Pioli getta nella mischia Okafor al posto di Pulisic nel tentativo di dare la scossa in avanti. La gara non regala altre emozioni e la sfida termina in parità.
Questo risultato consente al Milan di salire a quota 53 in 3^ posizione mentre l’Atalanta sale in 5^ posizione a quota 46, con una partita da recuperare. (g.s.)
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