Cade la Lazio all’Olimpico contro il Bologna nel lunch match. Al gol iniziale di Isaksen rispondono El Azzouzi e il solito Zirkzee per gli emiliani. Finisce in parità il derby toscano tra Empoli e Fiorentina: viola in vantaggio con Beltran, Niang firma il pari su rigore causato da Faraoni. Pareggio anche nell’altra gara delle 15.00, la sfida salvezza tra Udinese e Cagliari. Di Zemura e Gaetano i gol della partita. Clamorosa e netta vittoria 4-2 del Monza sul Milan nel posticipo: apre Pessina su rigore, raddoppia Mota Carvalho, poi Giroud e Pulisic per il pari rossonero, sorpasso biancorosso con le reti di Bondo e Colombo. Milan in 10 da inizio della ripresa per l’espulsione di Jovic.
Lazio-Bologna 1-2 ore 12.30
Allo Stadio Olimpico di Roma, la Lazio di Maurizio Sarri ospita il Bologna di Thiago Motta. Una sfida dal sapore di Champions League, con le due squadre staccate di sole 5 lunghezze in classifica: 42 Bologna, 37 Lazio.
Prima del fischio di inizio il tributo sentito delle due tifoserie nel ricordo di Sinisa Mihajlovic. Poi prende il via la gara e la
prima occasione è rossoblu al 2’: Ferguson ci prova da lontano col destro, la palla termina alta dopo la conclusione potente. La Lazio risponde all’8’ con Immobile, che dopo un errore di Lucumi in disimpegno non riesce a sfruttare l’assist di Isaksen. Pochi minuti dopo i biancocelesti perdono Patric per infortunio: al suo posto entra Nicolò Casale.
Al 13’ la Lazio trova la via della rete ma Immobile viene stoppato per posizione di fuorigioco. È però il preludio al gol del vantaggio biancoceleste, che arriva al 18’: Gustav Isaksen recupera palla sulla trequarti, la scambia con Immobile e batte solo davanti a Skorupski lo batte con il piatto mancino. La squadra di casa rischia di raddoppiare al 24’, ma Immobile è ancora impreciso sotto porta. Il Bologna è meno brillante degli avversari e al 30’ concede ancora: grande risposta di Skorupski, che si distende bene sulla conclusione sotto al sette di uno scatenato Isaksen. Gli emiliani tornano a calciare verso la porta di Provedel al 37’, con punizione di Saelemakers che non inquadra lo specchio.
Nonostante la fatica nel costruire, la squadra di Motta trova clamorosamente il pari al 39’ con un pasticcio di Provedel in concorso con Luis Alberto che restituisce un retropassaggio troppo forte sul proprio piede debole del portiere. Il numero uno biancoceleste regala palla a Fabbian che appoggia ad El Azzouzi, il quale da zero metri può segnare indisturbato. Rete inizialmente annullata per presunto fuorigioco, poi convalidata dopo una review al Var. La Lazio cerca di riportarsi avanti sul finale di primo tempo, rendendosi due volte pericolosa con Guendouzi. Dopo 3 minuti di recupero, la prima frazione si conclude sul punteggio di 1-1, con i biancocelesti che protestano per un contatto al limite su Isaksen.
Inizio di ripresa senza alcuna variazione tattica da parte delle due squadre. Il Bologna parte bene, mettendo in difficoltà i biancocelesti con il tentativo di Ferguson su cross di Posch, murato dalla difesa. All’51′ ci prova Zirzkee, questa volta Provedel è attento e blocca a terra. Prime sostituzioni per la Lazio al 64’: fuori Immobile e Isaksen, dentro Castellanos e Pedro. Poche conclusioni verso la porta nella prima metà del secondo tempo, con i padroni di casa che tentano faticosamente di costruire la manovra e gli ospiti che provano in contropiede a sorprendere gli avversari. Triplo cambio per il Bologna al 72’: dentro Aebischer, Ndoye e Urbanski al posto di Fabbian, Saelemakers ed El Azzouzi. Mischia le carte anche Sarri: dentro Kamada per Luis Alberto, Pellegrini per Lazzari.
Nel momento di maggior equilibrio, il Bologna trova il raddoppio: Kristiansen si porta sul fondo e crossa in area di rigore, premiando l’inserimento con conclusione al volo di Joshua Zirkzee. La conclusione dell’olandese è splendida e non lascia scampo Provedel. La Lazio si riversa tutta in avanti negli ultimi minuti, nel tentativo di strappare almeno un punto in una gara che prima del regalo del pari stava dominando. Vengono assegnati quattro minuti di recupero ma il Bologna riesce a difendere il risultato e portare a casa i 3 punti. Una vittoria fondamentale per le ambizioni europee della squadra emiliana, che si porta a quota 45 e a +8 dalla Lazio. (m.b.)
Empoli-Fiorentina 1-1 ore 15.00
Allo Stadio Carlo Castellani l’Empoli di Davide Nicola ospita la Fiorentina di Vincenzo Italiano. I padroni di casa arrivano alla sfida da un momento positivo: quattro risultati utili consecutivi dal cambio di guida tecnica hanno permesso alla squadra di risalire la classifica e di ritrovare serenità. Gli ospiti vengono dalla sconfitta esterna sul campo del Bologna e con l’obiettivo di tornare a fare punti per non perdere ulteriore terreno sulla zona Europa.
Nicola schiera i suoi con i 3-4-2-1: Caprile tra i pali; Ismajli, Walukiewicz e Luperto nel terzetto difensivo; Grassi e Maleh in mediana con Gyasi e Cacace sulle corsie esterne; davanti Cambiaghi e Zurkowski alle spalle di Cerri. Per Italiano scende in campo con il classico 4-2-3-1: Terracciano confermato in porta. Faraoni, Milenkovic, Quarta e Biraghi in difesa. Mandragora e Duncan in mediana e Nico Gonzalez, Beltran e Sottil a supporto di Belotti.
In avvio di gara è l’Empoli a comandare le operazioni, la pressione molto alta dei giocatori azzurri non consente alla viola di sviluppare la manovra. Al quarto d’ora di gioco si fa vedere in avanti la Fiorentina ma sul cross di Sottil non arriva Belotti per centimetri. Dopo una partenza coraggiosa e autoritaria, la squadra di casa si abbassa e concede l’iniziativa agli avversari che con il passare dei minuti alzano il baricentro e aumentano la pressione offensiva mancando però di precisione negli ultimi metri.
Al 25’ viola ancora pericolosi con Faraoni ma sulla conclusione del terzino risponde presente Caprile. Mister Davide Nicola deve fare i conti con l’emergenza perché al 29’ Grassi chiede il cambio per infortunio, al suo posto fa il suo ingresso in campo Marin. Alla mezz’ora la Fiorentina sblocca la gara: bel suggerimento di Mandragora per Beltran che la piazza all’angolino. Sotto nel punteggio prova a rispondere l’Empoli: al 34’ ci prova Cambiaghi con un tiro cross ma il pallone termina sul fondo. La rete del vantaggio ha dato tranquillità e consapevolezza alla squadra viola che al 41’ sfiora il raddoppio: Biraghi trova al centro Martinez Quarta ma il colpo di testa termina fuori di pochissimo. Si va al riposo con gli ospiti avanti di un gol.
Nell’intervallo doppia sostituzione di Nicola che manda dentro Niang e Cancellieri per Gyasi e Cerri. E’ proprio il nuovo entrato Cancellieri a rendersi subito pericoloso ma Terracciano devia la sua conclusione in angolo. Al 54’ sempre l’ex Verona e Lazio viene steso in area da Faraoni e l’arbitro Pairetto concede il rigore. Dagli undici metri non sbaglia Niang che spiazza Terracciano e pareggia i conti. La rete dei padroni di casa arriva dopo un ottimo avvio di ripresa, viola in difficoltà che provano a rispondere con Sottil ma la conclusione col sinistro finisce fuori di poco. Dalla metà del secondo tempo la gara si apre a ogni risultato con entrambe le squadre che provano a vincere. I padroni di casa cercano di sbloccare dalla distanza con Marin al 66’, Terracciano respinge molto bene. Negli ultimi 15’ del match è la Fiorentina che sembra averne di più, Empoli che si difende compatto. La squadra di Vincenzo Italiano attacca con quasi tutti i suoi effettivi alla ricerca della vittoria. Ci prova anche con qualche conclusione dalla distanza ma la conclusione dal limite di Mandragora all’82’ è di poco alta. Nelle battute finali è un monologo della Fiorentina che crea anche una grandissima occasione con Bonaventura allontanata sulla linea di porta.
Il risultato di 1-1 regge fino al fischio finale.
L’Empoli prolunga la striscia di risultati utili consecutivi e sale a quota 22 punti in classifica. La Fiorentina sale a 38 punti in 7^ posizione ma perde terreno su Bologna e Atalanta vittoriose su Lazio e Sassuolo. (g.s.)
Udinese-Cagliari 1-1 ore 15.00
Al Bluenergy Stadium l’Udinese ospita il Cagliari in una sfida che mette in palio punti molto importanti per la zona salvezza. I friulani arrivano dall’impresa contro la Juventus nel turno scorso ma si trovano a soli due punti dalla zona retrocessione. I sardi vivono un momento davvero complicato, con quattro sconfitte nelle ultime quattro partite.
Cioffi ripropone gli stessi undici scesi in campo a Torino: 3-4-1-1- con Okoye in porta; Perez, Giannetti e Kristensen i tre di difesa; Ehizibue, Samardzic, Walace, Lovric e Zemura a centrocampo; davanti Lucca supportato da Thauvin.
Ranieri invece prova una soluzione più offensiva: 4-3-2-1 con Scuffet tra i pali; Zappa, Mina, Dossena e Augello nella linea di difesa; Deiola, Makoumbou e Jankto in mediana; dietro all’unica punta Lapadula agiscono Gaetano e Zito.
I primi 15 minuti di partita se ne vanno con l’Udinese che prende campo chiudendo gli ospiti nella propria metà campo e al 14’ è premiata col vantaggio. Grandissimo gol dell’esterno Zemura, servito da Ehizibue, che stoppa con il sinistro, rientra sul destro e mette la palla sotto l’incrocio dove Scuffet non può arrivare. Prova a reagire il Cagliari aumentando l’intensità del gioco ma fa fatica a uscire dal pressing dei friulani. Al 31^ l’Udinese va vicina al raddoppio con una grande giocata di Thauvin che pesca Lucca a centro area, ma il colpo di testa esce di un soffio al lato. Negli ultimi 2 minuti del tempo e si accende il Cagliari che prima si rende pericoloso con un calcio di punizione di Lapadula che testa i riflessi di Okoye e un minuto dopo trova la rete del pareggio. La firma Gaetano poi raccoglie l’assist servito da Augello e con un grande stacco di testa che spedisce la palla in porta con Okoye immobile. L’Udinese, che per lunghi tratti del primo tempo ha gestito meglio il pallone e creato più occasioni da rete, viene ripresa sul finale di primo tempo da un lampo del Cagliari che porta le squadre negli spogliatoi in parità.
In avvio di ripresa arriva subito una grandissima occasione del Cagliari: Luvumbo avanza sulla sinistra e crossa al centro dove Gaetano svirgola rendendo la palla perfetta per il tiro al volo di destro di Lapadula che colpisce in pieno la traversa (48’). Nella mezz’ora successiva l’Udinese conduce il gioco senza riuscire mai a rendersi pericolosa. Samardzic ci prova al 75’ cercando l’incrocio di destro ma spedisce alto sulla traversa da buona posizione. Il Cagliari cresce nel finale, con i cambi che sembrano aver portato freschezza ma l’Udinese riesce sempre a chiudere le sortite sarde. La sfida salvezza termina 1-1. (s.p.)
Frosinone-Roma 0-3 ore 18.00
Allo stadio Benito Stirpe, la Roma di Daniele De Rossi è ospite del Frosinone di Eusebio Di Francesco. I padroni di casa si arrivano alla sfida dopo due sconfitte consecutive e con assoluto bisogno di punti, i giallorossi dopo il recente pareggio europeo di Rotterdam con l’obiettivo di mettersi alle spalle la sconfitta interna con l’Inter.
Di Francesco manda in campo il classico 4-2-3-1: Turati tra i pali. Il quartetto difensivo è composto da Lirola, Monterisi, Okoli e Valeri. Davanti alla difesa Mazzitelli e Brescianini; in avanti Soulè, Reinier e Gelli agiscono dietro a Kaio Jorge.
De Rossi sceglie il 4-2-3-1: in porta Svilar è preferito a Rui Patricio; Mancini e Huijsen i centrali di difesa con Angelino e Karsdorp terzini; davanti alla difesa Cristante e Paredes; in attacco El Shaaraawy, Azmoun e Baldanzi supportano Lukaku.
Il Frosinone parte subito aggressivo: pressione altissima sui portatori di palla per rallentare la prima costruzione giallorossa. La prima occasione è proprio dei padroni di casa: dopo 5’ ci prova Kaio Jorge ma Huijsen si oppone col corpo. Il Frosinone continua a tenere alta l’intensità e dopo 9 minuti ci prova Brescianini ma la sua conclusione termina fuori.
Gli ospiti provano a prendere campo con il passare dei minuti e al 15’ è Lukaku col mancino a scaldare i guantoni di Turati che blocca in due tempi. La squadra di Di Francesco risponde al 24’ con Soulè che si mette in proprio e calcia di poco sul fondo. Appena un minuto più tardi l’argentino ci riprova ma questa volta è Svilar a salvare i suoi con un miracolo. Il Frosinone continua a giocare con intensità e cresce con il passare dei minuti. Al 30’ è il turno di Brescianini ma sul suo tiro si immola Mancini che salva i suoi. La Roma nella prima mezz’ora di gioco fa fatica in fase offensiva e soffre le avanzate del Frosinone. La più grande occasione del primo tempo arriva al 32’ ed è ancora per i ciociari ma Kaio Jorge spedisce fuori da pochi metri. Nel miglior momento dei padroni di casa, quasi a sorpresa, arriva il vantaggio giallorosso: azione personale di Huijsen e tiro a giro sul secondo palo a battere Turati. Trovata la rete che ha sbloccato la gara, la Roma gestisce il vantaggio senza correre rischi e chiude la prima frazione avanti nel punteggio.
Comincia la ripresa e Daniele De Rossi effettua una doppia sostituzione, inserendo Pellegrini e Llorente per Lukaku e Huijsen.
Sin dalle prime battute il Frosinone cerca di aggredire alto come nel primo tempo, la Roma aspetta compatta. La prima opportunità è per i ciociari con la conclusione di Mazzitelli che termina alto sopra la traversa di Svilar. Con il passare dei minuti i giallorossi alzano il baricentro mentre il Frosinone tira il fiato. La squadra di De Rossi riesce a trovare campo in ripartenza al 60’, quando El Shaarawy calcia alto dal limite dell’area di rigore. All’ora di gioco la squadra di casa inizia a pagare le energie spese e i giallorossi si difendono con meno affanno rispetto alla prima frazione. La squadra di De Rossi trova spazio al 70’ quando Cristante calcia da fuori area trovando la respinta di Turati, il pallone capita sui piedi di Azmoun che da due passi firma la rete del raddoppio che stronca l’entusiasmo del Frosinone. Con il doppio vantaggio i giallorossi giocano in tranquillità e al 78′ trovano anche l’episodio che chiude la gara. L’arbitro Giua viene richiamato al VAR per un tocco di mano di Okoli sulla conclusione di Baldanzi e assegna il rigore. Alla battuta si presenta Paredes che non sbaglia e cala il tris per la Roma.
L’undici di De Rossi mantiene il possesso negli ultimi minuti e si prende i tre punti. Il Frosinone esce sconfitto dal confronto dopo un’ottimo primo tempo e non muove la sua classifica ferma a quota 23 punti. La Roma torna al successo in campionato e sale a 41 punti in sesta posizione. (g.s.)
Monza-Milan 4-2 ore 20.45
Emozioni al cardiopalma nel derby tra Monza e Milan, posticipo serale della 25a giornata di Serie A. I rossoneri, ospiti all’U-Power Stadium, sperano in una vittoria per superare la Juventus, fermata sabato dall’Hellas Verona. Sulla strada di Pioli, la squadra di Palladino, imbattuta da 3 turni.
La prima occasione pericolosa della gara è per il Monza: Carboni crossa per Djuric, che di testa colpisce l’incrocio dei pali.
Il Monza perde poi Di Gregorio per infortunio alla testa, che al 42’ lascia il posto a Sorrentino.
La squadra di Palladino è nettamente più in gara rispetto agli avversari e sul finale di primo tempo, al minuto 43’, si conquista un calcio di rigore. Thiaw stende Dany Mota in area di rigore, intervenendo in maniera avventata. Dal dischetto si presenta Pessina, che spiazza Maignan, portando avanti i suoi.
Pioli spera di andare all’intervallo quantomeno in svantaggio di una sola rete, ma la difesa rossonera è completamente in bambola e nel corso degli 8 minuti di recupero assegnati, Dany Mota trova il destro a giro del raddoppio dopo che Colpani aveva ridicolizzato Thiaw con un tunnel, prima di recapitare il pallone al compagno.
Si va a riposo sul punteggio di 2-0 in favore dei padroni di casa.
Il Milan scende in campo nella ripresa con l’intento di provare subito ad accoricare le distanze, con Pioli che inserisce dalla panchina Leao, Pulisic e Reijnders, ma al 50’ arriva un’ulteriore tegola: Luka Jovic colpisce Izzo in faccia con una manata, con il giocatore che rimane a terra. Dopo un controllo VAR, il direttore di gara Colombo opta per il rosso diretto all’attaccante. Rossoneri che rimangono in 10 con l’intero secondo tempo da giocare.
Nonostante l’inferiorità numerica, al 63’ il Milan accorcia le distanze: su cross di Florenzi, Pulisic prolunga di testa servendo Giroud, subentrato anche lui nella ripresa, che si allunga sulla sfera e trafigge Sorrentino.
Bellissima la sponda del giocaotre statunitense, che al minuto 87’ illude i rossoneri, infilando con il mancino la sfera sotto l’incrocio dei pali da posizione defilata dopo un dribbling su Carboni.
Per la squadra di Pioli il punto in trasferta sembra ormai assicurato, ma nei minuti successivi accade di tutto. Bondo, altro subentrato a gara in corso, riceve palla da Daniel Maldini a 40 secondi dal 90’: botta di destro dal limite e palla telecomandata sotto l’incrocio dei pali, senza lasciare scampo a Maignan. Esultanza incontenibile della squadra di Palladino, che nel recupero sigla addirittura il 4-2 con Colombo, che da ex non esulta.
Triplice fischio: il Monza centra la quarta vittoria consecutiva, mentre il Milan di Pioli fallisce il sorpasso sulla Juventus di Allegri, rimanendo a -2 e scivolando a -11 dall’Inter capolista, sempre più in fuga verso il titolo. (m. b.)
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