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Serie A: 23^ giornata, le gare di domenica

L’Inter batte la Juve e vola a +4 con una gara in meno

(foto X Inter FC)

Nel lunch match dello Stadio Olimpico Grande Torino arriva il terzo 0-0 di giornata tra Torino e Salernitana. Il Napoli supera 2-0 un ottimo Verona che resta però in piena zona retrocessione. L’Atalanta supera 3-1 una brutta Lazio trascinata da un ottimo De Katelaere e consolida il 4^ posto in classifica. Va all’Inter lo scontro scudetto: a decidere il posticipo contro la Juventus è un autogol di Gatti.

Torino-Salernitana 0-0 ore 12.30

Dopo il successo esterno arrivato a Cagliari, il Torino ospita la Salernitana per cercare di avvicinarsi alla zona europea. Da una parte i padroni di casa distanti solo quattro punti dal sesto posto, dall’altra l’ultima della classe lontana sei punti dalla zona salvezza. Giornata importante in casa dei campani, che vedono l’esordio in Serie A dell’ex Bayern Monaco Jerome Boateng, innesto di esperienza sicuramente utile in questa disperata ricerca della salvezza. La squadra di Juric prova a creare pericoli nell’area di Ochoa: prima con una conclusione di Bellanova deviata in calcio d’angolo, poi con la conclusione respinta di Lazaro. Il canovaccio della gara è chiaro sin dall’inizio, padroni di casa che provano con intensità a portare la gara dalla propria parte, ospiti che rispondono con un’attenta fase difensiva a fermare. Ne esce una prima frazione che offre davvero pochi spunti in zona gol. Intorno al minuto 20’ ci sarebbe un’opportunità per il Toro con Lazaro che cerca con un rasoterra una palla interessante per i compagni, ma nessuno riesce a intervenire. Nel finale di primo tempo Juric è costretto al primo cambio aper un problema muscolare di Ricardo Rodriguez, al suo posto subentra il nuovo acquisto Masina. Si va al riposo sullo 0-0.

La ripresa segue lo stesso sviluppo del primo tempo, fatta eccezione per qualche occasione da gol in più. Al 58’ è il Torino a rendersi pericoloso, con un colpo di testa che colpisce l’esterno della rete e pochi minuti più tardi ci riprova con Masina che va vicino al gol con il mancino. E’ ancora dei padroni di casa il primo vero tiro in porta della gara: arriva grazie a Linetty che dal limite calcia verso l’angolino basso, trovando un ottimo Ochoa. A poco più di dieci minuti dal termine, sono i campani a farsi vedere in zona offensiva: il nuovo entrato Dia calcia in girata da dentro l’area, trovando la risposta del solito Milinkovic-Savic. Negli ultimi minuti di gara il Torino prova con un assalto finale a segnare il gol della vittoria: ci va vicino Pellegri, che in pieno recupero sfiora il secondo palo con un colpo di testa.
Finisce 0-0. Il Torino di Juric fallisce l’assalto all’Europa; cambia poco per la Salernitana, che sale a quota tredici punti. (g.r.)

Napoli-Verona 2-1 ore 15.00

Al Maradona si incontrano il Napoli a caccia di punti per non perdere posizioni nella corsa alle prime quattro posizioni della classifica, e il Verona che ha invece la necessita di tirarsi fuori dalle posizioni di classifica che scottano in chiave salvezza. Mazzarri punta su Gollini tra i pali, linea a quattro di difesa formata da Di Lorenzo, Rrhamani, Juan Jesus e Mario Rui, a centrocampo Cajuste e Anguissa ai fianchi di Lobotka, Simeone punta centrale supportato dal rientrante Kvaratskhelia e da Politano come esterni. Baroni risponde con Montipò in porta, linea difensiva composta da Tchatchoua, Dawidowicz, Coppola e Cabal, linea mediana formata da Duda e Serdar dietro a Suslov, Folorunsho e Lazovic a ridosso dell’unica punta Noslin.

Il primo tempo non offre troppi spunti di cronaca se si escludono due conclusioni di Kvaratskhelia la prima al 9′ sventata in corner da Montipò, la seconda al 12′ che il portiere del Verona blocca con un po’ di fortuna. Dopo il primo quarto d’ora molto positivo la pressione del Napoli va scemando con il passare dei minuti e anche se il gioco continua a farlo la squadra di Mazzarri, di occasioni per sbloccare il risultato non ce ne sono. E’ anzi il Verona a farsi sorto pericolosamente al 44′ con Lazovic che conclude di poco a lato dopo una iniziativa in contropiede di Noslin. Prima del fischio finale del primo tempo, è Simeone ad avere una palla buona per segnare ma la sua conclusione finisce larga.

Nel secondo tempo la gara è da subito molto più vivace, sia Napoli che Verona prima dell’ora di gioco hanno le loro occasioni per passare in vantaggio. Inizia il Verona che nel giro di tre minuti fa registrare tre occasioni, la prima con Coppola che sfiora il palo al 46°, dopo un minuto ancora i veneti pericolosi con Lazovic che impegna non poco Gollini, al 48′ è Cabal di testa a sfiorare pericolosamente il palo. Il pericolo scuote il Napoli che al 54′ porta alla conclusione Simeone ma Montipò con il corpo evita il peggio alla sua squadra. Tra il 56′ e il 58′ ancora un botta e risposta, prima è Folorunsho a tentare la via del gol in rovesciata, gli risponde Kvaratskhelia con un tiro molto pericoloso di sinistro che si perde di poco a lato. Al 72′ la partita si sblocca, punizione di Suslov verso il centro dell’area, stacco di Coppola che sovrasta Mazzocchi e con un colpo di testa batte Gollini e porta in vantaggio il Verona. Dopo una doppia parata di Montipò prima su Mazzocchi e poi su Lindstrom che evita la rete del Napoli al 76′, al 79′ arriva il pareggio dei padroni di casa. Azione sulla sinistra iniziata da Mazzocchi, servizio in area per Lindstrom che dribbla il suo diretto avversario e serve Ngonge che di sinistro mette in rete aiutato anche da una leggera deviazione di Dawidowicz. A tre minuti dal novantesimo il Napoli completa la rimonta, è ancora Mazzocchi a iniziare l’azione dopo un bel recupero difensivo, l’esterno serve palla a Kvaratskhelia che dal limite dell’area batte di destro a giro e mette la palla all’incrocio dei pali per il 2-1 definitivo. Nel recupero il Verona prova a recuperare il risultato ma finisce con il Napoli vincitore nonostante una buona prova della squadra di Baroni.
Con questi tre punti il Napoli supera la Fiorentina e la Lazio impegnata alle 18 a Bergamo contro l’Atalanta, e raggiunge la Roma a 35 punti al sesto posto. Il Verona resta nella palude della zona retrocessione a pari merito con Empoli e il Cagliari che domani sera incontrerà la Roma. (m.s.)

Atalanta-Lazio 3-1 ore 18.00

Al Gewiss Stadium di Bergamo, Atalanta e Lazio si affrontano in uno dei due match di cartello della 23ª giornata. Uno scontro diretto per un piazzamento in Champions League importante, con le due squadre che, nonostante i pochi punti che le separano in classifica, vivono momenti opposti: nerazzurri in grande forma fisica e mentale che consente loro di esprimere un calcio qualitativamente superiore rispetto ai biancocelesti.
Gasperini lascia in panchina Scamacca e fa posto a Pasalic; Sarri risolve i due ballottaggi della vigilia a favore di Castellanos e Luis Alberto con Immobile e Vecino pronti a subentrare nel corso del match.

La Lazio potrebbe sboccare subito la gara dopo appena 40 secondi quando un’imbucata di Luis Alberto mette Felipe Anderson davanti a Carnesecchi. Il brasiliano sbaglia il controllo e si fa anticipare in uscita bassa dal portiere bergamasco prima di poter calciare da pochissimi metri. Il match parte su buoni ritmi ma l’Atalanta imprime l’impronta alla gara con la Lazio che sparisce via via dal campo. Al 16’ la Dea trova il vantaggio: su cross di Scalvini, Mario Pasalic stoppa di petto tra Romagnoli e Gila e calcia col destro battendo Provedel. Bel gesto tecnico del centrocampista, favorito dall’opposizione approssimativa dalla retroguardia ospite. I nerazzurri spingono e insistono, al 24′ Scalvini fa sponda per Kolasinac, che calcia al volo ma alto.
La Lazio reagisce timidamente al 27’ con Luis Alberto che ci prova su punizione provando a sorprendere Carnesecchi sul proprio palo, ma la palla palla non si abbassa e si perde fuori. Poco dopo Castellanos spreca l’occasione di servire Isaksen solo in area. L’Atalanta è brava a fare densità davanti la difesa, la Lazio soffre il gioco avversario e fatica a verticalizzare e a trovare contromisure per controbattere i padroni di casa. La Dea è sempre molto attiva: De Ketelaere prima, Pasalic poi ci provano di testa senza fortuna, ma il forcing nerazzurro viene premiato al 42′. Sul tentativo di rovesciata di Scalvini, l’arbitro Guida vede il tocco di braccio di Marusic e assegna correttamente il rigore ai padroni di casa. Decisione confermata dal Var.
Se ne incarica De Ketelaere che dagli undici metri è glaciale: palla da una parte, Provedel dall’altra. La Lazio va in confusione totale, Anderson riceve un giallo per aver steso Miranchuk nel tentativo di rimediare a un pallone perso in fase d’attacco.
La traversa salva i biancocelesti dalla terza rete di Holm prima della fine del tempo.

Inizio di ripresa con 2 cambi per Maurizio Sarri: Casale e Pellegrini per Lazzari e Gila e con un giallo all’indirizzo di Rovella che diffidato salterà la prossima con il Cagliari all’Olimpico. L’Atalanta riprende ad attaccare come nella prima frazione e Provedel deve esaltarsi su Pasalic e Miranchuk. Per i biancocelesti ci prova Isaksen ma la conclusione non inquadra neanche lo specchio della porta. Al 66’ la Dea cerca il tris con il colpo di testa del neo-entrato Scamacca, subentrato al posto di Miranchuk, ma la palla finisce a lato. L’appuntamento per il terzo gol nerazzurro è solo rimandato: arriva al 76’, quando un superlativo CDK, dopo aver puntato Pellegrini, si sposta la palla sul mancino e calcia sul primo palo, sorprendendo Provedel. Prima doppietta italiana per il belga, di gran lunga MVP della serata. Giallo pesante anche per l’Atalanta al 78’: Ederson diffidato salterà il prossimo impegno contro il Genoa. All’83’ la Lazio trova il gol della bandiera con Ciro Immobile, subentrato al posto di Castellanos, che si procura e trasforma un calcio di rigore. Gol numero 199 in Serie A per il capitano laziale.
Nel finale Gasperini concede l’esordio in Serie A al classe 2006 Mendicino. E’ l’ultimo episodio di un match a senso unico fin dall’inizio vinto meritatamente dai bergamaschi. Dea che consolida il quarto posto, portandosi a +5 sulla Lazio. Per i biancocelesti, 9^ e al momento fuori dall’Europa, una brutta batosta che toglie certezze nella corsa al quarto posto. (m.b.)

Inter-Juventus 1-0 ore 20.45

Derby d’Italia numero 248 per il posticipo della domenica di Serie A. Per la sfida contro la Juventus Inzaghi conferma la coppia d’attacco Lautaro-Thuram con Calhanoglu a dirigere il gioco in mezzo al campo. Allegri tiene in panchina Chiesa e parte con il tandem offensivo Vlahovic-Yildiz. Rientra Rabiot a centrocampo. A dirigere il match di vertice c’è l’arbitro Maresca.

Parte subito col piede sull’acceleratore l’Inter pericolosa dopo nemmeno un minuto: Thuram sbuca sulla destra e mette in mezzo per Mkhitaryan anticipato a pochi passi dalla porta bianconera da Gatti. L’undici di Inzaghi fa la partita, la Juventus aspetta nella propria metà campo aspettando il momento giusto per ripartire. La prima grande occasione è con Dimarco pescato da una grande intuizione di Pavard: la girata di destro colpisce solo l’esterno della rete. L’esterno interista si rivede al 25’ mette quando mette in mezzo un buon cross per Thuram anticipato da un attento Bremer al momento del tiro. I bianconeri provano a sfruttare qualche buon contropiede come quello innescato da McKennie e sprecato da Vlahovic al 32’. Al 37’ l’Inter la sblocca: su uno spiovente in area Pavard prova la rovesciata, la palla arriva al centro dell’area, dove trova la deviazione di petto di uno sfortunato Gatti in marcatura su Thuram. Con i nerazzurri avanti di uno si chiude un primo tempo non particolarmente spettacolare.

Nella ripresa sono sempre i nerazzurri i più propositivi. Al 56’, su un break interista, Dimarco prova a beffare Szczesny sul secondo palo ma il tiro finisce largo e un minuto più tardi è Calhanoglu a colpire il palo esterno. In questa fase la partita si fa più aperta e si vede anche qualche iniziativa bianconera prima con Yildiz poi con Rabiot. A metà del secondo tempo Allegri richiama Yildiz e Kostic e manda in campo Chiesa e Weah. Un minuto più tardi Gatti sfiora il pareggio con una buona conclusione che finisce non distante dal palo. Risponde l’Inter con un destro al volo di Barella servito da Dimarco, ma Szczesny è prodigioso. Nel finale, il polacco salva anche su Arnautovic, subentrato a Thuram, ma anche dopo i 5 minuti di recupero il risultato non cambia.
L’Inter vince 1-0 e allunga in classifica a + 4 sui bianconeri con una gara ancora da recuperare.

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