di Marcello Baldi – Al “Al-Awwal Park” di Riad si gioca la finale di Supercoppa Italiana tra il Napoli vincitrice dello scudetto che in semifinale ha eliminato la Fiorentina e l’Inter squadra detentrice della Coppa Italia che ha eliminato la Lazio.
Al termine di una partita tiratissima e condizionata dal cartellino rosso nella ripresa ai danni dell’azzurro Cholito Simeone, sono i nerazzurri a conquistare il trofeo a un passo dai rigori: decide ancora una volta Lautaro Martinez al primo minuto di recupero. L’Inter centra la terza Supercoppa italiana consecutiva, l’ottava in assoluto; meglio ha fatto solo la Juventus a +1 nell’albo d’oro. Con la sua quinta Supercoppa Simone Inzaghi diventa il tecnico più vincente nella competizione e stacca Capello e Lippi fermi a 4.
La partita
Mazzarri schiera il Napoli con un 3-4-2-1: in porta c’è Gollini; in difesa Di Lorenzo, Rrhamani, Juan Jesus; in mediana Mazzocchi, Cajuste, Lobotka, Zerbin; davanti Politano e Kvaratskhelia supportano Simeone.
Simone Inzaghi opera un solo cambio rispetto al 3-0 della semifinale contro la Lazio, al centro della difesa, accanto a De Vrij c’è Acerbi al posto di Bastoni. Confermato Darmian sulla destra, ancora panchina per Frattesi alle spalle di Barella e Mkhitaryan. Nel 3-5-2 nerazzurro davanti a Sommer tra i pali i tre centrali sono Pavard, De Vrij, Acerbi; a centrocampo si muovono Darmian, Barella, Calhanoglu, Mhitaryan e Dimarco; Thuram, Lautaro a far coppia in attacco.
In avvio di gara (2′) il gioco viene subito interrotto per un pestone sulla mano di Barella che costringe i sanitari a intervenire.
Nonostante l’ottimo approccio del Napoli, è dell’Inter la prima occasione del match: Dimarco calcia di prima intenzione dal limite dell’area e sfiora il palo. Due minuti dopo ci prova Calhanoglu, ma la conclusione è bloccata facilmente da Gollini. Al 31’ nuovo tentativo nerazzurro con Lautaro Martinez, ma il suo colpo di testa non spaventa il portiere del Napoli. La partita si mantiene sul filo dell’equilibrio con le due squadre brave a contenere le sortite offensive avversarie, senza concedere vere e proprie occasioni. Lautaro segna a porta vuota al 38′ su assist di Thuram ma la rete viene annullata per un fuorigioco di partenza del francese.
Risponde il Napoli al 40’ con Kvaratskhelia servito in profondità, ma il georgiano si intestardisce nel dribbling, ritarda la conclusione e viene chiuso in fallo laterale.
Due minuti più tardi è Mkhitaryan a lanciare Thuram a tu per tu con Gollini ma l’attaccante si allunga eccessivamente il pallone sull’uscita del portiere.
Al 44’ giallo per Calhanoglu su Kvara, il centrocampista di Inzaghi salterà il prossimo match di campionato contro la Fiorentina.
Dopo un ultimo tentativo nerazzurro affidato a un colpo di testa di Thuram l’arbitro Rapuano mande le due squadre negli spogliatoi sul punteggio di 0-0 frutto di una grande prestazione difensiva delle due squadre.
Al ritorno delle squadre sul terreno di gioco per la ripresa viene osservato un minuto di raccoglimento dedicato alla scomparsa di Gigi Riva, leggenda del calcio italiano, venuto a mancare poco prima del fischio d’inizio. Tributo macchiato dai fischi dei tifosi locali presenti allo stadio.
Dopo 6 minuti dalla ripresa del gioco arriva la prima grande occasione per il Napoli: è Kvraratskhelia a provare il tiro a giro da lontano, chiamando Sommer al grande intervento.
Al 54’ altro cartellino pesante per l’Inter: tocca al diffidato Barella, anche lui salterà la prossima sfida.
L’Inter si fa vedere al 58′ con Thuram, che impegna Gollini in presa bassa.
Nei successivi minuti c’è la prima sliding-door della partita: Simeone, ammonito pochi minuti prima per una trattenuta, viene espulso per un pestone su Acerbi. L’attaccante, che salterà il prossimo incontro di campionato contro la Lazio dove sarà assente anche Osimhen impegnato in Coppa d’Africa, lascia i suoi in 10 sotto lo sguardo incredulo di Mazzarri.
Thuram si divora davanti la porta il possibile vantaggio calciando male da pochi passi al minuto 67. L’Inter prova ad approfittare della superiorità numerica, gli azzurri provano invece a far male in contropiede.
Mario Rui ci prova col mancino da fuori, ma non inquadra la porta. Stessa sorte per la conclusione interista di Mkhitaryan, che finisce alta sopra la traversa. Assalto finale dei milanesi, con il Napoli chiuso nella propria metà campo. All’85’ occasione per Arnautovic, sventata da Gollini e Mario Rui.
Il forcing nerazzurro viene premiato al primo dei cinque minuti di recupero: cross rasoterra di Pavard, Frattesi fa scorrere il pallone per Lautaro Martinez che solo davanti la porta non può sbagliare.
Esultanza sfrenata per il Toro, ancora decisiva in una finale come già successo in Coppa Italia contro la Fiorentina lo scorso 24 maggio.
È la rete che chiude la sfida e assegna il titolo alla squadra di Simone Inzaghi, che diventa così l’allenatore ad aver vinto il maggior numero di Supercoppe nella storia del calcio italiano. Il quinto trofeo gli consente di staccare in classifica Fabio Capello e Marcello Lippi fermi a 4.
Per l’Inter ottava vittoria in assoluto nella competizione. Ora è meno 1 dalla Juventus il primo posto nell’albo d’oro del trofeo.
Il ricordo di Gigi Riva
Appresa la notizia della scomparsa di Gigi Riva, la Lega di Serie A ha disposto un minuto di silenzio prima dell’inizio del secondo tempo della finale di Supercoppa. Un’immagine di Rombo di Tuono è stata proiettata sui maxi schermi dello stadio Al Awwal Park Stadium di Riyadh mentre uno speaker spiegava il motivo del tributo a una delle leggende del calcio italiano. Così come già accaduto durante il ricordo per Franz Beckenbauer in occasione della Supercoppa di Spagna, anche il minuto dedicato a Gigi Riva è stato macchiato dai fischi del pubblico locale presente sugli spalti.
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