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Serie A: 20^ giornata, le gare di domenica

Vince la Lazio; ancora ko il Bologna; pari per la Fiorentina, al Milan il posticipo contro la Roma

Nel lunch match di domenica per la prima del girone di ritorno la Lazio batte all’Olimpico il Lecce di Roberto D’Aversa. Finisce 1-0 grazie al gol di Felipe Anderson oggi schierato al centro del tridente per le defezioni di Taty Castellanos e Immobile. Alle 15.00 Il Cagliari ribalta il vantaggio iniziale del Bologna firmato da Orsolini: decidono Petagna e l’autogol di Calafiori. La gara delle 18.00 tra Fiorentina e Udinese termina 2-2 con la squadra di Italiano che scavalca nuovamente la Lazio di un punto e si riprende il quarto posto in solitaria. Friulani a un punto dalla zona calda. Nel big match Milan-Roma vittoria del Milan per 3-1 con i rossoneri che volano a +9 sul quinto posto nella corsa ad un posto in Champions League.

Lazio-Lecce 1-0 ore 12.30

Un prepartita vissuto nel forte abbraccio dello stadio a Sven Göran Eriksson, l’allenatore dello scudetto del 2000, che in settimana ha annunciato di essere malato di cancro al pancreas. La Curva Nord dell’Olimpico ha voluto dedicargli uno striscione mentre sui maxi schermi venivano proiettate le immagini dei suoi momenti più belli sulla panchina biancoceleste.

Entrambi i tecnici devono fare i conti con qualche defezione. Sarri sceglie Provedel in porta; Marusic, Patric, Gila, Pellegrini in difesa; a centrocampo rientra Luis Alberto e a completare il reparto ci sono Guendouzi; davanti Felipe Anderson torna al centro del tridente come fatto tante volte lo scorso anno, segli esterni agiscono Isaksen e Zaccagni. D’Aversa risponde con: Falcone; Gendrey, Baschirotto, Pongracic, Gallo; Gonzalez, Ramadani, Kaba; Almqvist, Krstovic, Oudin.

La prima chance della gara capita sul mancino di Oudin deviato in calcio d’angolo da Patric.
Al 9’ ottimo recupero a centrocampo di Rovella che innesca Felipe Anderson, steso poi al limite dell’area. Il conseguente calcio di punizione assegnato dal direttore di gara Maria Sole Ferri Caputi e battuto da Luis Alberto si conclude con un nulla di fatto.

Krstovic, lasciato andare via da Mario Gila, prova la conclusione forte al 21′ ma Provedel blocca centralmente. 
Sul ribaltamento di fronte la Lazio ha una ghiotta chance con Luis Alberto che in area lavora un pallone di tacco per Isaksen, che spreca addosso a Falcone.
Al 24’ la Lazio perde Patric per infortunio: al suo posto entra Romagnoli.
Il Lecce ci prova in contropiede al 30’, Marusic è provvidenziale nel deviare in angolo anticipando il connazionale Krstovic.
Al 33’ insiste la squadra di D’Aversa: Provedel è miracoloso nell’opporsi alla conclusione ravvicinata di Kaba dopo il liscio di Krstovic. Sul calcio d’angolo successivo i giallorossi ci provano nuovamente di testa, senza inquadrare però lo specchio della porta. È un buon momento per gli ospiti, che riescono a palleggiare con qualità; Lazio molto bloccata e in difficoltà nel costruire la manovra offensiva. Sul finale di primo tempo, scaramuccia tra Gendrey e Zaccagni: giallo per entrambi che costringerà il laziale sotto diffida a saltare la gara contro il Napoli.



Inizio di ripresa dentro Pedro fuori Isaksen nella Lazio.
Lo spagnolo si rende subito pericoloso calciando forte ma sopra la traversa.
Pochi minuti più tardi il filtrante di Luis Alberto premia Zaccagni che però spreca calciando alto nel tentativo di piazzare il pallone.
D’Aversa effettua il suo primo cambio al 57’ sostituendo l’ammonito Gendrey con Venuti.
La Lazio dà la sensazione di essere tornata in campo con un piglio diverso e le sortite offensive si concretizzano al minuto 58’: dalla verticalizzazione di Rovella nasce il tocco di Luis Alberto per Felipe Anderson che, solo davanti a Falcone, calcia di potenza sotto la traversa. Secondo gol in campionato per il brasiliano.
La Lazio ci prova nuovamente al 63’ dopo una fitta rete di passaggi, peccando di precisione sulla conclusione finale di Luis Alberto.
È l’ultima azione della partita dello spagnolo, che esce subito dopo per fare spazio a Vecino. Insieme all’uruguaiano, dentro anche Lazzari al posto di Pellegrini. 
Il Lecce prova a rialzarsi al 67’ ma di testa Ramadani non inquadra la porta da pochi passi. Lo imita Kaba che al 71’ strozza la conclusione da buona posizione prima di lasciare il posto a Blin. Dentro anche Strefezza per Gonzalez. Al 79’ torna in campo anche Ciro Immobile, assente da Empoli-Lazio, al posto di Zaccagni. 

La sfida si accende sul piano agonistico, con Ramadani che rischia per un contrasto duro su Rovella, non sanzionato col rosso dopo un check del Var. Ultimi cambi per D’Aversa: dentro Piccoli e Dorgu per Oudin e Gallo. Nei 4′ di recupero giallo anche per Immobile e Falcone che si erano provocati reciprocamente. L’attaccante della Lazio diffidato salterà il prossimo match contro il Napoli.

Finisce 1-0 per la Lazio che accorcia sul quarto posto, il Lecce rischia di veder arrivare le inseguitrici nella lotta salvezza. (m.b.)

Cagliari-Bologna 2-1 ore 15.00

All’Unipol Domus perde ancora il Bologna (due sconfitte nelle ultime tre per gli emiliani) con il Cagliari di Ranieri che grazie a questi tre punti sale a quota diciotto in classifica.

Seconda sfida in pochi giorni per il Bologna di Thiago Motta, che dopo aver perso ai calci di rigore contro la Fiorentina, ha affrontato nel pomeriggio il Cagliari senza avere a disposizione lo squalificato Zirkzee. La prima fase del primo tempo offre due tentativi dalla distanza: da una parte la conclusione di Freuler finita alta, poi il tentativo da metà campo di Viola, con il pallone terminato di poco alto. Al minuto 24’ il Bologna trova la rete del vantaggio, con Riccardo Orsolini che sblocca la sfida sfruttando al meglio l’assist di Posch, battendo Scuffet con il tocco sotto: tutto regolare secondo il Var, con il pallone rimasto in campo dopo la giocata dell’esterno su Augello. Passano poco più di cinque minuti, e i padroni di casa trovano il pareggio: la firma è di Petagna che sfrutta al meglio il lancio di Dossena e salta Skorupski. Il primo tempo termina dunque 1-1.

La ripresa si apre con la squadra di Motta che torna a essere pericoloso prima con un tiro cross di Orsolini che impensierisce Skorupski, poi con Van Hooijdonk che non riesce a incidere di testa. Tanta imprecisione sulle fasce in avvio di secondo tempo, con Kristiansen che in un paio di occasioni non riesce a servire i compagni. Le prime sostituzioni di Thiago Motta arrivano intorno al 66’, con Aebischer e Kristiansen che lasciano il posto a Fabbian e Lykogiannis. Passano pochi minuti, e al 69’ il Cagliari trova la rete del 2-1: Wieteska controlla al meglio il pallone sugli sviluppi di un calcio d’angolo, mette in area un traversone pericoloso, che trova la sfortunata deviazione di Calafiori nella propria porta. Prova a reagire il Bologna prima al minuto 82’ con una conclusione di Freuler respinta da Scuffet, poi con un tiro di Ferguson finito alto. Nessuna occasione di rilievo nei cinque minuti di recupero concessi da Manganiello. Il match che termina 2-1 per il Cagliari. Sedicesimo posto per i sardi, che salgono a quota diciotto punti scavalcando Udinese e Verona: il Bologna resta al sesto posto, fermo a quota trentadue. (g.r.)

Fiorentina-Udinese 2-2 ore 18.00

All’Artemio Franchi la Fiorentina di Vincenzo Italiano, reduce dalla sconfitta contro il Sassuolo, ospita l’Udinese  di Gabriele Cioffi che arriva dal ko contro la Lazio della settimana scorsa e ora cerca punti utili per allontanarsi dalla zona bassa della classifica. Tra i viola spicca l’assenza di Arthur, in panchina per la scelta di Italiano di proporre un centrocampo più muscolare. In difesa Ranieri preferito a Milenkovic, con Biraghi, Quarta e Kayode; in attacco Beltran agisce da prima punta con Ikoné e Brekalo sulle fasce e Bonaventura trequartista. Nell’Udinese sembra risolto il caso Samardzic e, in attesa di nuovi sviluppi di mercato, torna in campo dal primo minuto, mentre Pereyra invece si muove dietro l’unica punta Lucca. A centrocampo Festy , Walace, Lovric, Kamara. In difesa con Perez ci sono Ferreira e Kristensen. Conferma per Okoye in porta.

Solita fase di studio nei minuti iniziali di gara ma al 10′ l’Udinese recupera palla e riparte. Lucca serve Lovric che entra in area in velocità e un diagonale di sinistro infilaTerracciano. Ospiti in vantaggio. La Fiorentina non è ancora in partita, molti errori in fase di impostazione e nei passaggi resi difficoltosi anche dalla pioggia. I viola sembrano confermare il trend stagionale dei primi tempi regalati agli avversari che non stanno di certo a guardare, infatti al 23′ Lucca ha la grande occasione per il raddoppio favorito da un errore di Martinez Quarta. Il tiro dal limite è preda di Terracciano. Otto minuti dopo ci prova ancora l’Udinese, questa volta con Pereyra servito da Kamara, ci mette ancora una pezza il numero uno dei toscani. Si va negli spogliatoi con gli ospiti più propositivi e meritatamente avanti.

Il secondo tempo riparte con una Fiorentina più viva che non a caso trova la via del pari alla prima occasione della ripresa. Cross di Faraoni dalla destra per Beltran che stacca e beffa Okoye (55′). Il gol sveglia i padroni di casa che ora creano più gioco ma i bianconeri, dopo qualche cambio operato da Cioffi, si fanno rivedere in avanti con una punizione di Thauvin smanacciata da Terracciano. Al 73′ Lovric da il via a una azione in velocità sulla fascia destra, cross teso in mezzo su cui arriva Thauvin che calcia di prima intenzione e insacca il 2-0 dell’Udinese proprio nel miglior momento della Fiorentina. Italiano inserisce Nzola al posto di Brekalo per tentare l’assedio finale con i bianconeri chiusi nella propria trequarti. Al minuto 85 l’episodio che cambia ancora il risultato. L’arbitro Pairetto viene richiamato dal Var per un tocco di mano in area di Ferreira. E’ rigore e dal dischetto va il neo entrato Nzola che non sbaglia e riporta la Fiorentina in parità.
Nei minuti di recupero c’è il tempo anche per un ultimo brivido per l’Udinese con un tiro da fuori di Bonaventura che impatta sul palo alla sinistra di Okoye. Finisce 2-2. La Fiorentina trova un punto che gli consente di riscavalcare la Lazio e riportarsi al quarto posto in solitaria mentre i friulani stazionano a un solo punto dalla zona retrocessione al 17^ posto. (s.p.)

Milan-Roma 3-1 ore 20.45

Al Meazza si sfidano Milan e Roma entrambe reduci in settimana dall’eliminazione in Coppa Italia. Pioli in difesa davanti a Maignan schiera Kjaer e vicino a lui da spazio a Gabbia appena tornato a Milanello dopo l’avventura al Villarreal, sulle fasce Calabria e Theo Hernandez, in mediana Adli e Reijnders dietro a Pulisic, Loftus-Cheek e Leao, Giroud unica punta. Mourinho squalificato sceglie a sorpresa Svilar tra i pali, in difesa Mancini centrale con Kristensen e Llorente, sulle fasce Celik e Spinazzola, in mezzo a centrocampo Paredes, Cristante e Bove, in avanti El Shaarawy e Lukaku.

In avvio entrambe le squadre subito molto protese in avanti, arrivano negli ultimi sedici metri con estrema facilità ma in fase di rifinitura difettano in precisione. Alla prima conclusione il Milan passa, all’11° è Adli a beffare Svilar dal limite dopo una serie di scarichi al limite dell’area dove la Roma si mostra poco aggressiva e lascia troppo spazio al centrocampista rossonero che conclude indisturbato per il suo primo gol in Serie A. Da quel momento il Milan sembra lasciare il pallino del gioco agli avversari per poi riversarsi nella metà campo giallorossa con veloci ribaltamenti di fronte. Per vedere un’altra conclusione in porta bisogna spettare il 27°, è ancora il Milan a provarci con Pulisic ma Svilar stavolta blocca in due tempi. Al 29° nel tentativo di crossare Theo Hernandez scheggia il palo con la palla che attraversa tutto lo specchio di porta senza che nessuno ne approfitti. La Roma si fa viva al 30° quando Cristante trova in area Celik che tira in diagonale a botta sicura costringendo Maignan in corner. Dopo il tentativo di Paredes al 37° finito alto, al 39° è il turno di Spinazzola che impegna Maignan in una parata bassa. Si va a riposo con i rossoneri in vantaggio e la Roma che sul finale del da segnali di risveglio.

La Roma si ripresenta con Pellegrini che a centrocampo prende il posto di Cristante arretrato in difesa per l’uscita di Mancini malconcio e ammonito. Così come nel primo tempo il Milan alla prima occasione va in gol, al 56° palla in area per Kjær che rimette al centro per Giroud che solo al centro dell’area appoggia in rete di testa. Al 67° rigore per la Roma, scambio veloce tra Lukaku e Pellegrini e fallo di Calabria sul centrocampista giallorosso appena entrato in area di rigore, sul dischetto va Paredes che al 68° accorcia le distanze. Dopo il gol la Roma prende vigore, tre i tentativi di Pellegrini, prima su punizione al 72°, poi con una girata da dentro l’area rimpallata da Gabbia al 73°, infine con un tiro dal limite su appoggio di Lukaku al 75° parato a terra da Maignan. Quando i giallorossi sembrano prendere fiducia arriva la doccia fredda del gol di Theo Hernandez servito di tacco da Giroud che scarica un sinistro potente sotto la traversa e fa 3-1 al minuto 84. All’85° è ancora Pellegrini di sinistro a impegnare Maignan. Al 90° il subentrato Musah si avventura in una azione personale fino alla conclusione che finisce sul palo alla destra di Svilar. Finisce 3-1 per il Milan, i rossoneri consolidano il loro 3° posto in classifica mentre la Roma scivola al 9° posto a 5 punti dalla zona Champions League. (m.s.)

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