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Serie A: 17^ giornata, le gare di sabato

Non si ferma il Bologna, vittorie anche per Juve, Inter e Roma

Il sabato della 17^ giornata si apre con la vittoria della Juventus al Benito Stirpe sul Frosinone per 1-2. Delirio al Dall’Ara dove il Bologna castiga l’Atalanta nel finale e alimenta il sogno europeo; nell’altra gara delle 15.00 Torino e Udinese fanno 1-1. Nelle partite delle 18.00 l’Inter regola 2-0 il Lecce e consolida il primato, stesso punteggio per il Verona sul Cagliari. Il big match del turno prenatalizio se lo aggiudica la Roma che supera il Napoli 2-0 con le reti di Pellegrini e Lukaku.

Frosinone-Juventus 1-2 ore 12.30

Allo stadio Benito Stirpe si apre il sabato di campionato con la 17^ giornata di Serie A. Si affrontano il Frosinone, reduce da una grande vittoria per 4 a 0 contro il Napoli in Coppa Italia e la Juventus che deve recuperare i punti persi nel turno scorso nei confronti dell’Inter.

Dopo una prima fase di studio i padroni di casa prendono in mano le redini del gioco con i bianconeri pronti a ripartire. Al 12’ incredibile errore del portiere del portiere del Frosinone Turati che rinvia il pallone in maniera frettolosa verso Kostic. Il serbo serve Yildiz che ne salta due in un colpo solo e col destro insacca sul primo palo il suo primo gol in Serie A.  La partita prende esattamente la piega che voleva Allegri: Juve che comanda il punteggio e che può lasciare l’iniziativa agli avversari per colpire in contropiede. Non ne approfitta però la squadra di Di Francesco che fatica a creare pericoli a Szczesny. Succede poco altro nei primi 45’, eccetto l’infortunio di Alex Sandro che allunga l’elenco degli indisponibili bianconeri tra infortuni e squalifiche (Cambiaso diffidato e ammonito salterà la gara con la Roma).

In avvio di ripresa il Frosinone trova il pari: verticalizzazione fulminea di Monterisi per Baez che brucia Kostic e batte Szczesny col piatto destro rasoterra (51’). Allegri risponde con tre cambi: fuori Locatelli, Kostic e Yildiz, dentro Caviglia, Illing Junior e Vlahovic. Al 58’ i padroni di casa hanno la chance del raddoppio con Soulé ma il suo destro esce di pochissimo. La Juve risponde al 63’ con Vlahovic servito da Milik che calcia rasoterra col mancino da pochi passi ma Turati è prontissimo a negargli il gol. La partita diventa una successione di occasioni a una parte e dall’altra, prima ci prova il Frosinone al 72’ con Harroui ma Szczesny con la punta delle dita mette in angolo; 4 minuti dopo è la Juve ad andare vicina al nuovo vantaggio con McKennie che raccoglie l’assist di Rabiot, prova la sforbiciata ma centra la traversa. All’81’ i bianconeri passano con un preciso colpo di testa di Vlahovic. Il Frosinone accusa il colpo e sembra mancare di lucidità tanto che la Juve potrebbe calare il tris al 90’ con Vlahovic ma il gol viene annullato per fuorigioco. Dopo 6 minuti di recupero la gara si chiude con la vittoria della Juventus che si porta a 40 punti resta a 19 il Frosinone. (s.p.)

Torino-Udinese 1-1 ore 15.00

Allo Stadio Olimpico Grande Torino il Torino di Ivan Juric affronta l’Udinese di Gabriele Cioffi. I padroni di casa arrivano alla sfida da tre risultati utili consecutivi. I granata nelle ultime tre gare casalinghe hanno ottenuto altrettante vittorie. La squadra ospite si presenta alla gara dopo l’ultimo pareggio interno con il Sassuolo e con una situazione di classifica pericolosa. Il tecnico granata effettua tre variazioni rispetto all’ultimo undici titolare inserendo Soppy, Ricci e Vojvoda. Nell’Udinese tornano dal primo minuto Samardzic e Zemura.

Inizia la gara e le due squadre si mostrano da subito propositive. La prima opportunità la crea l’Udinese con Lucca ma il suo colpo di testa termina sul fondo. Immediata al 6’ arriva la risposta del Torino con Vlasic ma sulla sua conclusione Silvestri respinge. Nella fase iniziale del match palleggia molto bene la squadra ospite che al 13’ crea una buona opportunità con Lucca ma l’attaccante calcia sull’esterno della rete. Con il passare dei minuti la squadra granata prende le misure agli avversari e alza il suo baricentro, al 23’ Ilic calcia di poco alto sopra la traversa. Nell’ultimo quarto d’ora di gara regna l’equilibrio tra le due squadre con il Toro a gestire il possesso e gli ospiti compatti nella loro metà campo. La prima frazione si conclude a reti bianche, pareggio che è il risultato più corretto per quello che si è visto in campo. Durante l’intervallo nessuno dei due tecnici decide di apportare delle sostituzioni. Comincia la ripresa ed è sempre il Torino a controllare il possesso con i bianconeri molto ordinati in fase difensiva. Dopo pochi minuti si rende pericolosa la squadra di casa con Sanabria ma Lovric salva tutto con un’importante chiusura. Con il passare dei minuti cresce il toro che al 58’ sfiora il vantaggio con Buongiorno in occasione di un calcio d’angolo. Nella ripresa l’Udinese fatica tantissimo a gestire il pallone e ancor di più a rendersi pericolosa in zona offensiva. Raggiunta la metà della ripresa entrambi gli allenatori apportano delle sostituzioni. I padroni di casa danno la sensazione di volere di più la vittoria aumentando la pressione offensiva. Nell’ultimo quarto d’ora di gioco il Torino gioca stabilmente nella metà campo avversaria e al 78’ Snabria manda sul fondo da ottima posizione. Passano due minuti e alla prima vera occasione della ripresa passano gli ospiti con Zarraga, bravo a sfruttare l’assist di Ferreira. Rete del vantaggio del tutto inaspettata per l’Udinese che ha rotto l’euqilibrio a dieci minuti dal termine. Sotto nel punteggio si riversa in avanti la squadra granata alla ricerca del pari. La rete del pareggio del Torino arriva all’86’ con Ilic, fortunato il centrocampista a battere Silvestri con un tiro-cross. Pareggio praticamente immediato dei padroni di casa che nei minuti finali attaccano a testa bassa alla ricerca del vantaggio. Nonostante la grande pressione del Torino, l’Udinese tiene botta e riesce a portare a casa il pareggio. Tra le due squadre è sembrata essere il Torino quella ad aver cercato di più la vittoria. La squadra friulana ha disputato una partita ordinata e ha colpito alla prima vera occasione, nel finale è mancata un po’ di fortuna e malizia nel proteggere la rete di vantaggio. Questo pareggio consente al Torino di raggiungere i 24 punti in classifica in 10^ posizione a pari merito con la Lazio. L’Udinese muove la sua classifica e sale a quota 14, momentaneamente a 2 lunghezze di vantaggio sul Verona terzultimo. (g.s.)

Bologna-Atalanta 1-0 ore 15.00

L’allievo batte il maestro, al Dall’Ara il Bologna di Thiago Motta passa di misura sull’Atalanta di Gasperini e si avvicina al terzo posto in classifica. Decisiva l’incornata nel finale di Ferguson per continuare a vivere il sogno Champions, in una gara in cui l’Atalanta ha creato di più, ma senza riuscire a concretizzare.

Nella prima mezz’ora di gara i padroni di casa si esaltano nella costruzione di gioco, sfruttando il possesso ed il giro palla per mandare a vuoto il pressing atalantino. La manovra del Bologna è ariosa, ma gli uomini del Gasp riescono sempre a non renderla pericolosa nei pressi della propria area. Il primo vero tentativo della gara è proprio dei felsinei al 24’, un tiro a giro da fuori di Saelemakers che termina alto. Col passare dei minuti, l’Atalanta alza il proprio baricentro, rendendosi più efficace negli ultimi metri sul finale di tempo. Al 35’ è Lookman a scappare in contropiede su assist di De Ketelaere: il nigeriano si presenta in area di rigore, ma calcia sull’esterno davanti a Skorupski, cestinando il potenziale vantaggio. CDK si rende ancora protagonista pochi minuti dopo, quando con un’ottima giocata sull’out destro trova Koopmeiners a centro area. Il colpo di testa al minuto 39 è però troppo debole, con il pallone che si spegne alto sopra la traversa. Gli uomini di Motta vanno progressivamente in difficoltà, è provvidenziale Skorupski in uscita bassa sull’inserimento centrale di Ederson al 44’. Nel recupero è ancora Lookman a sparare alto da posizione defilata, l’ultimo sussulto di un primo tempo in cui le occasioni principali sono tutte della Dea. Il tecnico dei rossoblù, poco prima del duplice fischio, è inoltre costretto ad operare la prima sostituzione del match, dando spazio ad Urbanski al posto dell’infortunato Ndoye.

Pronti, via e il Bologna spaventa subito l’Atalanta dopo pochi secondi dall’inizio della ripresa. Fabbian, subentrato a Moro all’intervallo, prova la botta da fuori di prima senza trovare lo specchio della porta. Al 51’ Freuler in scivolata toglie il pallone dai piedi di Koopmeiners, intercettando miracolosamente in area l’assist di Lookman per l’olandese che avrebbe potuto firmare il gol del sorpasso nerazzurro. I ritmi si alzano immediatamente e le squadre si allungano, CDK si lancia a campo aperto al 54’ e spara col mancino da fuori area, trovando ancora l’opposizione di un attento Skorupski. Dalla parte opposta è Fabbian a chiudere, male, uno splendido duetto con Zirkzee: il numero 80 calcia alle stelle di prima solo davanti a Carnesecchi. Gasperini attinge dalla panchina inserendo prima Muriel e Zappacosta, poi Pasalic ed il rientrante Scamacca, risistemando gli orobici con due punte di ruolo per cercare tre punti che varrebbero il sorpasso ai felsinei in classifica. Thiago Motta risponde invece con Orsolini al posto di Saelemakers. Nel finale Ferguson e Muriel non centrano la porta da buona posizione, ma è proprio lo scozzese al minuto 87 a siglare il match point che manda a -2 dal terzo posto il Bologna. Corner di Orsolini che ricade verso il secondo palo, dove il numero 19 stacca tra la marcatura di Zappacosta e Scalvini e incorna in rete per il suo quarto gol stagionale. Inutile il forcing finale della Dea, i tre punti vanno ad un Bologna in pieno formato Champions. (e.c.)

Inter-Lecce 2-0 ore 18.00

L’Inter tiene ancora a distanza la Juventus seconda, rimanendo a +4 dai bianconeri grazie al 2-0 sul Lecce a San Siro. La prima gioia in nerazzurro di Bisseck nel primo tempo e la rete di Barella nella ripresa regalano ad Inzaghi tre punti fondamentali in una gara complessivamente dominata dai padroni di casa.

Dopo appena 2’ dal fischio d’inizio sono i nerazzurri a rendersi pericolosi. Thuram scappa sulla destra e cerca con un rasoterra in area Mkhitaryan: l’armeno non riesce a concludere in porta per l’uscita tempestiva di Falcone, bravo a disturbare il centrocampista senza commettere fallo secondo l’arbitro. Il Lecce resta in attesa dell’Inter e prova a colpire in ripartenza, trovando la prima conclusione nello specchio con Gendrey al minuto 8. Il francese calcia forte dallo spigolo destro dell’area di rigore, Sommer risponde presente deviando in angolo. La gara si accende, con Falcone decisivo due minuti dopo sul mancino di Arnautovic da centro area ad evitare il vantaggio nerazzurro. Superati i primi minuti, l’Inter si assesta ed alza la pressione nella trequarti dei salentini, attaccando prevalentemente dalle corsie esterne per cercare di portarsi avanti nel risultato. Al 22’ è ancora Marko Arnautovic a cestinare la palla dell’1-0: dopo un’ottimo scambio tra Thuram e Barella, l’austriaco mette incredibilmente fuori da posizione comodissima su assist del centrocampista italiano. Con il passare dei minuti la squadra allenata da D’Aversa sembra trovare le giuste distanze, arginando le offensive dei meneghini, ma è sempre l’Inter a condurre il match. Su corner al 39’ Bisseck colpisce la traversa con l’interno destro, il preludio al gol dell’Inter che arriva 4’ dopo proprio con il tedesco. Calcio piazzato di Çalhanoglu deviato in porta di nuca dal difensore che segna la sua prima rete in Serie A, mandando all’intervallo Inzaghi ed i suoi sull’1-0.

Come ad inizio gara, la ripresa parte con un grosso brivido per l’Inter. Carlos Augusto devia con il braccio in area un tiro di Gendrey al 49’ e Mercenaro fischia immediatamente il penalty in favore del Lecce. Richiamato dal VAR, però, il direttore di gara rivaluta il movimento del corpo del difensore brasiliano, considerandolo congruo e revocando il rigore. Lo spavento dura pochissimo per i nerazzurri, che tornano all’offensiva immediatamente, grazie soprattutto ad un Mkhitaryan in ottima condizione. L’ex Roma sguscia tra le linee avversarie e calcia di poco a lato dal limite al 59’. Le occasioni da gol continuano a sommarsi per i padroni di casa quando Falcone si fa trovare pronto sul colpo di testa di Bisseck al 61’ e sul mancino di Darmian al minuto 67. In un breve momento in cui l’Inter sembra essere sulle gambe, il Lecce prova a colpire dalla distanza con Kaba, ma Sommer blocca in tuffo. Le fatiche del turno di Coppa Italia si fanno sentire per i nerazzurri, che però raddoppiano al 78’ grazie alla qualità dei propri interpreti. Arnautovic pesca con uno splendido colpo di tacco Barella in area: il numero 23 mette a sedere Falcone con una finta ed appoggia in rete per il 2-0. Il secondo gol taglia le gambe agli ospiti, che chiudono in 10 uomini per l’espulsione per proteste di Banda. I subentrati Pavard ed Asllani sfiorano il tris nella stessa azione a causa di un doppio intervento monstre di Falcone, che si super anche su Acerbi al minuto 89. È l’ultimo sussulto della partita, con l’Inter che confeziona la quarta vittoria consecutiva con clean sheet e resta in testa al campionato, a +4 dalla Juventus seconda. (e.c.)

H. Verona-Cagliari 2-0 ore 18.00

Lo stadio Bentegodi di Verona è il teatro della sfida tra Hellas Verona e Cagliari. I padroni di casa si presentano alla sfida dopo la recente sconfitta esterna sul campo della Fiorentina. La squadra ospite, guidata da Claudio Ranieri, arriva alla gara dopo la sconfitta sul campo del Napoli. L’Hellas non vince una partita in campionato dal lontano 26 agosto contro la Roma. Il tecnico Marco Baroni sceglie l’undici tipo per una gara molto importante con l’obiettivo di ritrovare la vittoria. 

In avvio di gara è il Cagliari a farsi preferire mostrando personalità e palleggiando nella metà campo avversaria. La prima occasione la creano gli ospiti dopo 8’ di gioco con Nandez ma la conclusione dell’uruguaiano termina sul fondo. La squadra rossoblù continua a premere e al 12’ Prati centra il palo dopo il tocco di Montipò. Complice anche l’atteggiamento dei sardi, l’Hellas fatica a sviluppare gioco e soffre moltissimo la pressione dei rossoblù. I ragazzi di Ranieri continuano a spingere e al 27’ Dossena sfiora il vantaggio sugli sviluppi di un corner. Raggiunta la mezz’ora di gioco anche il Verona si fa vedere in avanti con Suslov ma sul suo tentativo Scuffet risponde presente. Negli ultimi 15’ di gioco della prima frazione la gara è equilibrata con entrambe le squadre che provano a sbloccarla. Il Cagliari passa al 37’ con Goldaniga ma la rete viene annullata per fuorigioco. La prima metà di gara si conclude in parità, meglio gli ospiti nei primi 30 minuti poi è uscito il Verona.

Durante l’intervallo il tecnico del Verona effettua una doppia sostituzione inserendo Djuric e Doig. Comincia la ripresa e l’Hellas alza subito l’intensità schiacciando il Cagliari nella sua metà campo. Passano appena 5 minuti e i rossoblù restano in dieci uomini per l’espulsione di Makoumbou. In superiorità numerica i padroni di casa alzano il loro baricentro e al 53’ Ngonge porta avanti l’Hellas. Raggiunto il vantaggio gioca con maggiore tranquillità la squadra di casa che al 60’ sfiora il raddoppio con Duda. Nella fase centrale della ripresa il Verona gestisce il vantaggio e la superiorità numerica senza correre rischi. Negli ultimi 10’ di gioco il Cagliari alza la pressione alla ricerca del pari concedendo spazi ai padroni di casa: all’83’ Djuric va a un passo dal raddoppio. L’attaccante dell’Hellas pochi minuti più tardi ha l’occasione per rifarsi e al 90’ batte Scuffet e chiude la gara. Torna al successo dopo 119 giorni il Verona, che supera il Cagliari grazie alle reti nella ripresa di Ngonge e Djuric. Vittoria di fondamentale importanza per il Verona che proietta la squadra scaligera fuori dalla zona retrocessione a quota 14 punti. Il Cagliari esce sconfitto dal confronto e resta a 13 punti in classifica. (g.s.)

Roma-Napoli 2-0 ore 20.45

All’Olimpico Roma e Napoli chiudono la 17^ giornata del campionato di Serie A con l’obbiettivo comune di far punti utili per non perdere contatto con le posizioni che a fine campionato significherebbero l’accesso alla Champions League. Mourinho in difesa recupera Mancini che va a formare il trio con N’Dicka e Llorente, la linea mediana la compone schierando Bove, Cristante e Paredes con Kristensen e Zalewski esterni, sceglie Belotti dal 1° minuto al fianco di Lukaku. Mazzarri conferma Mario Rui sulla sinistra, c’è Juan Jesus al centro a fare coppia con Rrhamani. Sulla destra insostituibile Di Lorenzo, centrocampo schierato con Zielinski, Lobotka e Anguissa, davanti il tridente Kvaratskhelia, Osimhen e Politano.

Avvio equilibrato con le squadre che adottano atteggiamenti prudenti in attesa dell’occasione per rendersi pericolosi. I primi scossoni alla gara li da la Roma con due occasioni entrambe di Bove che prima colpisce la parte superiore della traversa con una conclusione da fuori su appoggio di Lukaku al 19′, poi da dentro l’area trova Meret sulla sua strada dopo una iniziativa prepotente di Belotti sulla destra al 21′. Dal minuto 28 al quello 38 da registrare solo i cartellini gialli distribuiti dall’arbitro Colombo alla sua 22^ direzione in Serie A: tre per i giocatori giallorossi, Paredes, Kristensen e Cristante, 1 se lo prende Mario Rui. Da qui alla fine più nulla da registrare se non un tentativo di rovesciata di Osimhen che attraversa tutta la luce di porta senza creare danni. Il Napoli va al riposo senza tiri in porta, la Roma col rammarico di non aver concretizzato le occasioni avute e qualche ripartenza fatta con poca precisione con tanto campo a disposizione.

Nella ripresa si riparte con la prima conclusione del Napoli, il tiro fiacco di Zielinski al 47′ si spegne tra le braccia di Rui Patricio. Dopo un paio di iniziative di Zalewski sulla sinistra per la Roma, altro tentativo sempre troppo debole per il Napoli con Kvaratskhelia al 54′ facile preda del portiere giallorosso. Al 64° Napoli in dieci uomini, Politano riparte sulla fascia sinistra, Zalewski lo placca e il giocatore del Napoli reagisce. Per Colombo è rosso diretto per Politano e giallo per il polacco della Roma. Mourinho prova a vincerla, fuori Zalewski, Paredes e Belotti, dentro El Shaarawy, Pellegrini e Azmoun. Al 77′ Lukaku riesce per la prima volta a tirare verso la porta di Meret, ma la sua conclusione da lontano finisce larga. Passano pochi minuti e la Roma passa in vantaggio, al 76′ è Pellegrini a spedire alle spalle di Meret in girata raccogliendo la conclusione di El Shaarawy susseguente a quella di Azmoun. Al minuto 83 Lukaku ha l’occasione buona per il raddoppio, ma lo scavetto tentato dal belga non sorprende Meret. All’89′ Napoli in nove, Osimhen raggiunge Politano nello spogliatoio reo di aver fatto un fallo da dietro su El Sharaawy in fuga. Mazzarri prova a porre rimedio con tre cambi consecutivi nel finale che però non producono nulla. E’ la Roma a sprecare più volte ripartenze buone per chiudere la gara, alla fine è Lukaku a fare 2-0 su l’ultimo contropiede firmato Ndika che la mette in mezzo dove c’è il numero 90 giallorosso che chiude la partita al 96′. La Roma torna a battere una squadra Campione d’Italia in carica nel girone di andata dopo 8 anni, la squadra di Mourinho in un colpo supera Atalanta e un Napoli che perde la sua 6^ gara in campionato dopo l’eliminazione dalla Coppa Italia arrivata in settimana. (m.s.)

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