di Francesca Turco – Distesa sulla costa orientale dell’isola, affacciata su una laguna blu abbracciata dalla barriera corallina dell’Oceano indiano, sorge Toamasina, per importanza la seconda città del Madagascar dopo la capitale Antananarivo.
Le strade di Toamasina, mai rinominate dopo la fine della dominazione francese, sono ancora intitolate ai grandi personaggi della storia transalpina, il primo ministro Georges Clemenceau, lo scrittore Pierre Loti o il Cardinale Richelieu.
Francese è anche il nome dello stadio della città, lo Stade Municipal in Boulevard Ratsimilaho, che il 31 ottobre del 2002 ospita la sfida tra Adema e SO Emyrne, valida per l’ultimo turno del campionato nazionale.
Il torneo si avvicina a quell’atto conclusivo con i giochi praticamente fatti. L’Adema aveva ottenuto l’aritmetica certezza del titolo già nella giornata precedente e proprio grazie all’SO Emyrne, costretto al pareggio dal Domoina Soavina Atsimondrano di Antananarivo. La partita aveva avuto una coda turbolenta: il gol del 2-2 del Domoina, era arrivato grazie a un contestatissimo calcio di rigore fischiato dall’arbitro Benjamin Razafintsalama nei minuti finali e aveva scatenato l’ira funesta dell’SO, ormai tagliato fuori dalla corsa scudetto.
Insomma, l’ultima uscita stagionale si presenta come poco più di una sgambata, e invece quel tranquillo pomeriggio di un giovedì di ottobre sta per consegnare alla storia del calcio mondiale una partita che entrerà di diritto nel Guinness World Record.
Tutto nasce dall’infelice decisione della Federazione calcistica del Madagascar (FMC) di designare come arbitro della sfida, ancora lui, Razafintsalama, il killer delle ambizioni dell’SO Emyrne solo qualche giorno prima. Chi la prende peggio è l’allenatore del club Ratsimandresy Ratsarazaka che chiede ai suoi di mettere in scena una singolare protesta a suon di autogol. Ne segnano due al minuto nella prima ora di gioco e altri 29 nell’ultima mezzora. Al fischio finale saranno 149, con tutti i giocatori della squadra a invocare ancora qualche secondo di recupero per portare il risultato sulla cifra tonda di 150.
Quel 149-0 basta per fare di AS Adema-SO de l’Emyrne la partita con il punteggio più alto mai registrato in una partita di calcio. Seppur con notevole distacco, seguono in questa speciale classifica: Arbroath- Bon Accord (12 settembre 1885) valida per il primo turno di Scottish Cup terminata 36-0 e la gara di qualificazioni Mondiali nel dicembre del 2000 tra Australia e Samoa Americane chiusa sul 31-0.
La città di Toamasina era detta anticamente Tamatave, che in lingua malgascia significa “salato”. E molto più che salate saranno le conseguenze che la Federazione impone al club.
L’SO Emyrne verrà escluso per 10 anni dai tornei nazionali. Tra i tesserati la sanzione più severa toccherà all’allenatore Ratsarazaka: sospensione e interdizione da ogni stadio per 3 anni. Saranno condannati anche il portiere Mamisoa Razafindrakoto, il capitano Manitranirina Andrianiaina e i giocatori Nicolas Rakotoarimanana e Dominique Rakotonandrasana, finiti tutti squalificati per due mesi.
Il resto della squadra se la caverà con un qualcosa di molto simile a un buffetto, cioè un semplice richiamo ufficiale da parte della Federazione. Nessun provvedimento invece nei riguardi dell’arbitro Razafintsalama. Il risultato della gara non sarà mai omologato.
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