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Scommesse: Gravina risponde a Salvini

"Questi ragazzi stanno diventando carne da macello"

Nel corso della presentazione della 40esima edizione del Premio di cultura sportiva Beppe Viola che si è tenuta nella sede della Figc, il presidente federale Gabriele Gravina ha risposto a Matteo Salvini leader della Lega che tramite una nota aveva chiesto le sue dimissioni.

Cosa deve accadere ancora per rivoluzionare la guida del movimento? È sempre più necessario, per rispetto di milioni di appassionati e in particolare dei più giovani, un radicale cambiamento a partire dalle dimissioni del presidente Gravina, si legge nella nota della Lega.

Bisogna delimitare i confini dei soggetti che hanno commentato in queste ore in maniera non approfondita alcuni temi – attacca Gravina – La risposta che è stata data da tutto il movimento sportivo, peraltro in ottemperanza a una legge dello Stato, è di rispetto dell’autonomia del nostro mondo che implica al suo interno un altro concetto importante come quello della democrazia”.

Il numero uno della Figc rivendica la bontà del provvedimento che ha portato a inserire nel codice di giustizia sportiva il divieto di scommesse per i tesserati: “C’è poi un tema di conoscenza: bisogna approfondire meglio alcuni argomenti perché così si rischia di fare del male al nostro sistema. Se il mondo del calcio nel 2020 non avesse inserito nei propri principi statutari delle sanzioni per colpire chi scommette, ci saremmo dovuti adeguare alle leggi dello Stato che non prevedono alcuna sanzione per chi scommette su piattaforme legali e un’ammenda per coloro che lo fanno su piattaforme illegali. Riteniamo invece di aver adottato delle norme di tutela”.

In conclusione Gravina ribadisce la necessità di accompagnare i calciatori che hanno ammesso responsabilità in un percorso di recupero: “Ho anche la sensazione che si stia giocando sulla pelle di ragazzi molto giovani. Ho il dovere di difendere tanti giovani italiani che stanno diventando carne da macello. Dobbiamo tutelare l’integrità morale di questi ragazzi e guidarli nel processo di crescita, ed è per questo che le nostre sanzioni hanno previsto – e non era mai accaduto – un percorso di accompagnamento. Questi ragazzi non li abbandoneremo mai“.

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