La bella vittoria della Fiorentina al Maradona contro il Napoli (1-3) manda in archivio l’ottava giornata di Serie A. Nel lunch match il Monza di Palladino regola 3-0 una Salernitana sempre più in crisi. Nelle due gare delle 15 vittorie interne per il Frosinone, 2-1 sull’Hellas, e per la Lazio che supera nel finale 3-2 l’Atalanta di Gasperini in una gara frizzante e spettacolare. La Roma ritrova la vittoria in trasferta calando il poker a Cagliari. Il campionato tornerà sabato 21 ottobre dopo la sosta dedicata agli impegni della Nazionale italiana contro Malta e Inghilterra validi per le qualificazioni a Euro 2024.
Monza-Salernitana 3-0 ore 12.30
Il Monza conferma il successo del turno scorso imponendosi 3 a 0 contro una Salernitana spenta e priva di idee. Al Brianteo i biancorossi passano grazie alle reti di Coplani, Vignato e Pessina. Una partita a senzo unico con una Salernitana che ancora cerca la prima vittoria stagionale.
Fin dai primissimi minuti è il Monza a fare la partita chiudendo gli avversari nella propria metà campo. Dopo 9’ la squadra di Palladino il vantaggio grazie a Colpani bravissimo a sfruttare una combinazione tra Vignato e Pessina. Da rivedere la fase difensiva della Salernitana che lascia libero il Monza di fraseggiare a piacimento. Al 18’ Gagliardini è bravo a recuperare un pallone dalla retroguardia granata sempre più in balia degli eventi, e a servire Vignato colpisce di prima intenzione e beffa Ochoa. Il primo tiro della Salernitana arriva al 21′ con Candreva ma Di Gregorio respinge. I biancorossi hanno l’occasione di chiudere la partita al 25′ ancora con Vignato, ma il portiere della Salernitana si oppone. Si va al riposo sul punteggio di 2-0 per la squadra di Palladino.
Il secondo tempo comincia con gli ospiti che provano a reagire e cambiare le sorti della gara portando il pallino del gioco dalla loro parte che però non porta a nulla di particolarmente pericoloso per tutta la prima mezz’ora della ripresa. Negli ultimi 15 minuti invece il pressing della Salernitana si fa più intenso, prima Di Gregorio dice due volte di no a Dia, poi sempre il nazionale senegalese prova la conclusione che trova la deviazione di un difensore del Monza con il pallone che colpisce in pieno petto il portire biancorosso. Come spesso succede nel calcio nel momento migliore degli ospiti ecco che arriva la beffa che mette la parola fine al match. Succede all’80’ quando il direttore di gara Massimi fischia il rigore per un tocco di mano di Pirola. Pessina va sul dischetto Pessina e fa 3 a 0.
Il Monza vince la seconda gara consecutiva, buio pesto per la Salernitana di Paulo Sousa. (s.p.)
Lazio-Atalanta 3-2 ore 15.00
Vince e torna a convincere la Lazio di Maurizio Sarri che allo Stadio Olimpico si impone 3-2 sull’Atalanta di Gian Piero Gasperini.
Un match in bilico fino ai minuti finali, deciso dalla zampata di uno degli uomini più in forma del club capitolino: Matias Vecino.
Dopo le fatiche europee di entrambe, la Lazio si presenta in campo con Valentin “Taty” Castellanos al posto di Ciro Immobile. Centravanti che cambia anche per l’Atalanta, con il recupero di Gianluca Scamacca.
Avvio di partita che vede fin da subito la Lazio padrona del campo. Il pressing asfissiante dei biancocelesti porta alla conquista di un calcio d’angolo al minuto 5’ da cui nasce la prima rete del match: sulla sventagliata di Luis Alberto, De Ketelaere rimane fermo e devia in maniera goffa la palla nella propria rete.
All’11’ i biancocelesti trovano subito il raddoppio: Zaccagni lancia Felipe Anderson sulla fascia che fa partire un cross in area per Castellanos. L’argentino si libera della marcatura di Djimsiti e di piatto batte Musso, siglando la sua prima rete ufficiale con la maglia biancoceleste.
Un doppio svantaggio inaspettato per i bergamaschi, che cercano di accorciare le distanze senza sbilanciarsi, impostando dal basso ed attaccando soprattutto sulle fasce. È proprio da un cross dalla sinistra di Ruggeri, su cui la Lazio difende in maniera passiva, che arriva il gol del 2-1 di Ederson, che colpisce di testa indisturbato da dentro l’area di rigore.
Inizio di ripresa dove ad avere il pallino del gioco sembra essere l’Atalanta, complice l’ingresso in campo di Koopmeiners al posto di Pasalic. Al 63’, i nerazzurri trovano il pari proprio su una palla inattiva calciata dall’olandese: il più lesto di tutti è Kolasinac, che si avventa sulla sfera di testa, siglando il suo primo gol italiano. Sarri cambia la squadra: esce Luis Alberto per un problema fisico, inserisce Pedro e Kamada. Gasperini risponde con gli ingressi di Muriel e Lookman.
La differenza però la fa l’ingresso del danese Isaksen, che non da punti di riferimento alla retroguardia bergamasca, ma soprattutto di Matias Vecino. Il risultato rimane in bilico fino al minuto 83’, quando su una sventagliata in area di Marusic arriva il colpo di testa di Castellanos a premiare l’inserimento in area di Vecino. L’uruguagio, decisivo nelle ultime due partite contro Torino e Celtic, impatta benissimo il pallone con il destro, infilandolo sotto l’incrocio dei pali. Gol e assist per Castellanos, che dal primo minuto dimostra di poter essere un’arma importante per il proprio allenatore.
La Lazio si porta dunque in vantaggio e riesce e mantenerlo fino al fischio finale. Tre punti preziosi per la squadra di Sarri, che si porta a quota 10, mentre l’Atalanta rimane sesta a 13. (m.b.)
Frosinone-Verona 2-1 ore 15.00
Allo Stirpe il Frosinone batte 2 a 1 l’Hellas Verona grazie alle reti di Reinier prima e Soule dopo; di Djuric il gol dei veneti.
La partita si gioca a ritmi bassi, soprattutto per il gran caldo. I padroni di casa si fanno vedere al 3’ con Monterisi che riesce a deviare la punizione battuta dal compagno Soule, ma la palla sorvola la traversa. Al minuto 34 Frosinone ancora protagonista sempre con lo scatenato Soule che supera con una serpentina tre avversari, entra in area e tira ma il tiro finisce sul palo.
Al 44’ arriva la prima vera occasione del Verona: Folorunsho è bravo a inserirsi sugli sviluppi di un corner e a colpire di testa ma angola troppo e la palla esce di poco vicino al palo destro. Sul finale del primo tempo la squadra di Di Francesco trova il vantaggio con Reinier abile a spedire in rete un tiro deviato da Montipò (46’).
Nella ripresa il Verona riparte forte nel tentativo di schiacciare gli avversari ma concedendo pericolosi spazi per le ripartenze del Frosinone. E proprio su una di queste che i padroni di casa sfiorano il raddoppio al 61’ con Soule che colpisce il palo. Baroni prova a correre ai ripari con una tripla sostituzione al 66’ il Frosinone fa centro: Marchizza scende sulla sinistra e lascia partire un cross perfetto per la testa di Soule, uomo partita, che supera Montipò. La parita sembra chiusa ma nei minuti di recupero Hellas accorcia le distanze con Djuric (94’) quando ormai non c’è tempo. Vince il Frosinone 21- e si porta a 12 punti, i veneti restano a quota 8. (s.p.)
Cagliari-Roma 1-4 ore 18.00
All’Unipol Domus si sfidano Cagliari e Roma nel programma dell’8^ giornata di campionato. I sardi cercano la prima vittoria stagionale, la Roma la continuità nei risultati dopo i successi con il Frosinone e il Servette in Europa League.
La gara mostra da subito la sua fisionomia: i giallorossi fanno la partita, la squadra di Ranieri cerca di ripartire velocemente ogni recupero palla con Petagna riferimento offensivo. È proprio il centravanti rossoblù a trovare la prima conclusione del match al 9′ ma il suo colpo di testa è parato bene da Rui Patricio. Intorno al quarto d’ora la Roma comincia a farsi pericolosa: al 18′ Dybala imbeccato da Lukaku impegna Scuffet. Appena un minuto e la squadra di Mourinho passa in vantaggio: Spinazzola trova Aouar tutto solo al centro dell’area che batte a rete in girata di sinistro (19′). Un giro di lancette e la Roma raddoppia: Karsdorp si inserisce bene sulla sinistra e mette in mezzo per l’accorrente Lukaku che spinge la palla in porta di petto (20′).
Il Cagliari cerca una reazione e conclude un paio di volte in porta con Azzi e Nandez senza però impensierire Rui Patricio.
La Roma ci riprova al 33′ quando Lukaku parte dalla sua trequarti e poco prima dell’area di rigore avversaria tenta l’appoggio per Dybala anticipato in corner. E’ l’ultima azione per l’argentino che 3 minuti più tardi (36′) è costretto a lasciare il campo dopo un duro scontro con Prati. Al suo posto entra Belotti.
Il primo tempo si chiude con un tentativo di Azzi ben smarcato in area da Petagna che però non trova la porta.
Nel secondo tempo ci si aspetta la partenza veemente del Cagliari che torna sul terreno di gioco con largo anticipo, invece è la Roma a farsi vedere dalle parti di Scuffet con Lukaku che al 47′ non trova la porta di poco. L’appuntamento con il terzo gol è solo rimandato: al 51′ infatti Belotti, ben lanciato da Paredes, scatta sul filo del fuorigioco, resiste alla marcatura di Zappa, e insacca il suo terzo gol in campionato, il quinto stagionale. Da quel momento la squadra di Mourinho gioca sul velluto, sfrutta gli spazi concessi dai padroni di casa e va ancora in gol al 59′ con Lukaku che realizza la sua prima doppietta giallorossa in campionato servito di prima da Paredes.
Prima della fine ci sarà spazio per un bel gol del giovane Prati al 71′ annullato per un precedente fuorigioco, e per il gol della bandiera cagliaritano firmato da Nandez su rigore fischiato da Sozza all’87’ per un tocco di mano di Cristante.
La Roma torna alla vittoria in trasferta dopo 6 mesi e infila la sua terza vittoria di fila tra campionato e Coppa. Dopo 8 giornate i giallorossi sono il secondo miglior attacco del torneo. La nota negativa è sicuramente l’infortunio di Dybala. Il Cagliari rimanda l’appuntamento con la sua prima vittoria stagionale. La squadra di Ranieri, 2 punti dopo 8 gare e 3 soli gol all’attivo, fatica non solo a segnare ma anche a trovare equilibri difensivi. Dopo la sosta la partita di Salerno avrà già il suo peso nel discorso salvezza. (m.s.)
Napoli-Fiorentina 1-3 ore 20.45
Allo stadio Maradona va in scena il posticipo dell’ottava giornata di campionato: i padroni di casa con l’obiettivo di dare continuità alle ultime due vittorie, i viola per continuare a stupire e restare nelle zone alte della classifica.
In avvio di gara le due squadre cominciano subito forte: al 5’ la girata di Martinez Quarta è salvata sulla linea da Oshimen, sul ribaltamento di fronte Di Lorenzo da dentro l’area manda di poco alto.
Un minuto più tardi arriva il vantaggio della Fiorentina: traversone dalla destra, Martinez Quarta colpisce il palo, sulla ribattuta è Brekalo a spedirla in rete per lo 0-1. Subita la rete dello svantaggio provano a reagire gli azzurri aumentando possesso palla e aggressività e trovano il pari al 22’ ma il gioco viene fermato per fuorigioco di Oshimen sul cross di Olivera.
Alla mezz’ora è Lobotka a provarci, il suo destro viene respinto da Terracciano. Nel finale di primo tempo gli ospiti abbassano il baricentro, anche per la forte pressione del Napoli e al 36’, su tiro cross di Di Lorenzo, Olivera non arriva per centimetri. Nell’ultimo dei 4’ di recupero arriva la svolta per la squadra di Garcia: Osimhen anticipa l’uscita di Terracciano sull’appoggio di Parisi e viene abbattuto dal portiere. Calcio di rigore per gli azzurri, dal dischetto lo stesso Osimhen non sbaglia e firma l’1-1 con il quale si va negli spogliatoi.
Inizia la ripresa e arriva subito una super occasione per i viola: il destro potente di Ikone si stampa sul palo. Risponde il Napoli al 60’ è: errore in uscita della Fiorentina e destro di Osimhen, Terracciano con un grande intervento salva i suoi. Passano due minuti e tornano di nuovo in vantaggio i viola, Bonaventura da dentro l’area piazza il pallone alle spalle di Meret. Sotto nel punteggio corre ai ripari Rudi Garcia effettuando diverse sostituzioni, Fiorentina compatta e pronta a ripartire in contropiede.
Al 79’ Raspadori cerca Simeone sul secondo palo, super intervento di Parisi ad anticipare l’argentino. Cinque minuti più tardi ancora Napoli con Olivera che di testa manda sul fondo. Con i padroni di casa sbilanciati alla ricerca del pari, trova spazi la Fiorentina: in pieno recupero Parisi si invola sulla fascia sinistra e trova al centro Nico Gonzalez. Per l’argentino è un gioco da ragazzi battere Meret e chiudere la partita per l’1-3 finale.
La Fiorentina di Vincenzo Italiano si conferma nelle zone altissime di classifica a quota 17, il Napoli si ferma dopo due vittorie consecutive e resta a 14 punti, quinto in classifica. (g.s.)
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