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Calcio femminile: a rischio il movimento professionistico colombiano

Si indaga su sospetti boicottaggi dell'organizzazione Dimayor

di Sabrina Villa – Il calcio, uno sport tanto amato e seguito in tutto il mondo, dovrebbe essere uno spazio di opportunità e crescita per tutti, senza distinzione di genere. E invece non sempre è così.

Così in Colombia, le donne che sognano di giocare al calcio professionistico si scontrano con sfide straordinarie.

Le recenti accuse di cattiva gestione e discriminazione da parte dei club e delle autorità del calcio colombiano gettano luce su una realtà amara che le giocatrici devono affrontare quotidianamente.

Le autorità colombiane hanno infatti svelato una scomoda verità. Alcuni club avrebbero cercato di silurare il campionato femminile. Le indagini in corso stanno portando a galla una serie di pratiche discutibili all’interno di Dimayor, l’organizzazione che sovraintende i club professionistici in Colombia, e di ben 29 squadre.

Si sospetta che queste squadre abbiano offerto salari minimi alle giocatrici e, ancor peggio, abbiano rifiutato di ricevere sussidi destinati al sostegno del campionato femminile.

Perché questo rifiuto?

Le autorità ritengono che alcuni club temessero che l’uso dei fondi pubblici fosse oggetto di ispezioni e controllo. Suggerendo dunque un’oscura mancanza di trasparenza. Inutile nascondere il fatto che questo atteggiamento ha serie implicazioni per lo sviluppo del movimento in Colombia, che da sempre lotta per guadagnarsi un posto di rilievo.

Un aspetto cruciale di questa indagine è, da una parte, la presunta sistematizzazione di pratiche che negavano alle giocatrici il diritto di sfruttare la propria immagine e, dall’altra, la non trasmissione del campionato femminile in televisione. Non apparendo al grande pubblico il calcio delle donne è destinato a morire.

Ovviamente, se confermate, queste azioni potrebbero portare conseguenze sullo sviluppo del calcio femminile in Colombia, impedendo di fatto alle giocatrici di ottenere il riconoscimento e il sostegno che meritano.

Il presidente di Dimayor, Fernando Jaramillo, ha respinto le accuse, promettendo una difesa vigorosa. Tuttavia, queste accuse hanno sollevato domande urgenti sulla trasparenza e l’integrità del calcio femminile colombiano.
La lotta delle giocatrici non è nuova. Fin dalla creazione del campionato femminile colombiano nel 2017, molte hanno denunciato contratti non veramente professionali. La brevità del torneo e le condizioni contrattuali hanno costretto numerose giocatrici a cercare altri lavori per sopravvivere durante il resto dell’anno.

Questo non è il trattamento che dovrebbero ricevere coloro che portano avanti la passione per il calcio, in Colombia come nel resto del mondo. Le accuse di cattiva gestione, discriminazione e mancanza di supporto mettono in pericolo il futuro del calcio femminile colombiano, che sta vivendo una fase cruciale e delicata. Per questo è fondamentale che le autorità colombiane, Dimayor e i club stessi affrontino queste accuse con serietà e velocità, garantendo un futuro più luminoso per le giovani aspiranti calciatrici.

Il calcio dovrebbe essere un’opportunità, non un ostacolo, per le donne, colombiane in questo caso.

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