di Gianluca Stanzione – Calciatore dal 1971 al 1990, di ruolo centrocampista, poi allenatore in diverse squadre italiane, su tutte la prima Lazio di Claudio Lotito, Mimmo Caso ha rilasciato un’intervista in esclusiva a bttfnews.it. Con lui abbiamo parlato della recente scomparsa di Carlo Mazzone, suo allenatore alla Fiorentina per un triennio, del nuovo corso della Nazionale targato Luciano Spalletti, della concorrenza saudita sul mercato italiano e tante altre curiosità.
L’intervista
Ci ha lasciato pochi giorni fa Carlo Mazzone, un allenatore che ha lasciato un segno indimenticabile. Un suo ricordo.
“L’ho avuto tre anni alla Fiorentina. Lui è stato fautore di un calcio fantastico, un allenatore preparatissimo e un uomo straordinario. Per me è stato un maestro di vita e un uomo di una cultura calcistica incredibile. Lui è uno che ha studiato il calcio olandese quando il calcio olandese stava per emergere, lo definirei un pioniere. Così come i migliori artisti, i personaggi come lui dovrebbero essere immortali, per quello che ci hanno dato e trasmesso nella loro vita”.
Roberto Mancini si è dimesso a sorpresa dalla Nazionale. Si è fatto un’idea di cosa può essere accaduto?
“Da sportivo la cosa che ha dato più fastidio è che la vicenda non si è svolta in maniera trasparente, non c’è chiarezza e non si sa la verità, questa è una cosa molto grave. Non mi riferisco solo a Mancini, ma anche alla federazione. Questa situazione andava gestita diversamente e meglio da parte di tutti. Non so dire se il ciclo di Mancini era arrivato al capolinea, se la situazione non si vive dall’interno è difficile prendere una posizione in merito. Probabilmente gestione tecnica e ambiente dirigenziale avrebbero dovuto fare un passo indietro al momento della mancata partecipazione al Mondiale. Il calcio italiano è in mano a gente incompetente non in grado di prendere le giuste decisioni”.
Il futuro azzurro ora è nelle mani di Luciano Spalletti. La scelta più giusta?
“Sì. Mi auguro che Spalletti possa fare bene sin da subito. Da italiano credo molto nella Nazionale, avendo indossato quella maglia so perfettamente cosa significa, deve essere un orgoglio per tutti indossarla. La recente esperienza a Napoli di Spalletti fa sicuramente ben sperare, sono suo amico e un suo grande estimatore. Spero che il calcio italiano possa mettere a sua disposizione un organico importante, anche se non vedo tutti questi grandi calciatori. Purtroppo il nostro calcio sta risentendo anche dei tantissimi stranieri che giocano nel nostro campionato e nei nostri settori giovanili, inevitabilmente vanno a togliere spazio a tanti giovani talenti italiani. Se non si fanno crescere e non si valorizzano i giovani giocatori italiani la Nazionale ne pagherà sempre le conseguenze. Mi auguro che Spalletti possa trovare la soluzione per mettere in piedi una Nazionale competitiva e di tutto rispetto, in grado di darci soddisfazioni. Quel che è certo è che come allenatore Luciano è una garanzia, anche se da selezionatore si troverà in una situazione completamente diversa a quella a cui è abituato”.
Cosa ne pensa delle parole di Maurizio Sarri riguardo il mercato aperto con il campionato già iniziato?
“Sono d’accordo con Sarri e con tutti gli altri che la pensano in questa maniera. In questa situazione un allenatore non può lavorare serenamente e anche per i calciatori è un elemento di disturbo. E’ davvero inammissibile che il calciomercato si chiuda così tardi. Questa è soltanto una delle tante problematiche del calcio italiano.
Quale potrebbe essere secondo lei la griglia di partenza in Serie A?
“Mi auguro ci sia un campionato di grande equilibrio, credo che le due milanesi, il Napoli e la Juventus partono favorite quantomeno per piazzarsi tra le prime quattro, poi spero possano esserci delle sorprese come l’Atalanta o la Fiorentina che giocano un calcio scintillante. Le due romane non hanno iniziato affatto bene, in questo momento non mi sembrano molto affidabili, entrambe hanno diversi nuovi giocatori, che si sa richiedono del tempo per essere inseriti. La piazza di Roma sotto questo punto di vista non aiuta particolarmente”.
Il mercato europeo ha visto protagonista l’Arabia Saudita. Esiste un modo per combattere il loro strapotere economico?
“Penso che sia tutto dettato solo e unicamente dai soldi, questa è la pura verità, è inutile girarci intorno. Quando ci sono quelle cifre di mezzo è veramente difficile dire di no. Purtroppo non credo esista un modo per invertire questo trend, o quantomeno per combatterlo. Tempo fa quando giravano tanti soldi nel nostro calcio i giocatori venivano qui, successivamente è successo anche in Inghilterra, adesso sta accadendo con l’Arabia Saudita. Non credo si possano biasimare i calciatori che hanno fatto e che faranno questa scelta, questo è il nuovo calcio, non c’è niente da fare”.
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