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Kamada: 13esimo giapponese in Serie A

Il primo fu Miura del Genoa nel 1994

di Marco Schiacca – Daichi Kamada è un nuovo giocatore della Lazio ed è anche il tredicesimo calciatore giapponese ad approdare nella Serie A italiana. Dall’apripista Genoa che nel ’94 portò nel nostro campionato Kazu Miura a Nakata, da Ngotomo a Honda, vediamo tutti i giocatori del Sol Levante passati in Italia.

Kazu Miura – Genoa (1994-1995)

Il primo calciatore giapponese a esordire nel campionato italiano è stato Kazu Miura con la maglia del Genoa. Miura arriva nel 1994 nel capoluogo ligure grazie all’aiuto dell’allora sponsor dei “Grifoni” (la Kenwood) giocando solo per una stagione in maglia rossoblu. La sua avventura a Genova si chiude con 23 presenze ed 1 gol, segnato nel “derby della Lanterna”. Sarà quello il primo gol realizzato da un calciatore giapponese nel campionato di Serie A.  Il 12 marzo 2017, Miura ha stabilito il nuovo primato per il più anziano marcatore della storia del calcio, decidendo, a 50 anni e 14 giorni, la partita vinta dalla sua squadra, lo Yokohama, per 1-0 contro il Thespa Kusatsu e cancellando il precedente record che portava la firma di Stanley Matthews.

(il gol di Miura nel derby Sampdoria-Genoa 3-2 del 4 dicembre 1994)

Hidetoshi Nakata – Perugia,Roma,Parma,Bologna e Fiorentina (1998-2005)

Arrivato in Italia nel 1998 per intuizione del presidente del Perugia Gaucci, Nakata passa poi alla Roma per la cifra di circa 30 miliardi di lire più il cartellino di Dmitrij Aleničev e con la squadra giallorossa diventa Campione di Italia nel 2001. L’anno successivo passa al Parma con cui conquista anche una Coppa Italia. Nel 2004 si sposta a Bologna alla corte di Carlo Mazzone per poi finire la sua avventura italiana alla Fiorentina dopo 228 gare e 31 reti all’attivo.

Hiroshi Nanami – Venezia (1999-2000)

Il fantasioso centrocampista arriva a Venezia nel 1999, a volerlo è Maurizio Zamparini, a esaudire il desiderio del suo presidente è Giuseppe Marotta. Nanami arriva per dare un valore aggiunto ad una squadra che lotta per non retrocedere e che alla fine chiuse quel campionato ultima in classifica. Per lui 24 presenze e 1 gol nell’esperienza italiana.

Shunsuke Nakamura – Reggina (2002-2005)

Nakamura approda a Reggio Calabria dopo l’amara esclusione dal Mondiale del 2002 giocato proprio in Giappone. Bortolo Mutti gli affida da subito una maglia importante, la numero 10 e lui parte alla grande segnando 3 reti nelle prime 3 gare di campionato. Le sue qualità maggiori le esprimeva nei calci da fermo e nella precisione dei passaggi spesso millimetrici anche se lunghi. Con 3 stagioni fatte di 87 partite e 12 reti, incuriosisce non poco gli scozzesi del Celtic Glasgow che lo acquistano e lo portano alla ribalta nel 2007 quando viene inserito nella lista dei papabili per il Pallone d’Oro.

Atsushi Yanagisawa – Sampdoria e Messina (2003-2006)

Arriva a Genova sponda blucerchiata nel giugno 2003 è ancora Beppe Marotta a condurre la trattativa per portare in Italia il suo secondo calciatore giapponese dopo Nanami. Arrivato con ben altre aspettative e con un discreto bottino di reti con il Kashima Antlers, Yanagisawa non riesce a lasciare il segno né con la Sampdoria né con il Messina. La sua avventura italiana si chiuderà con 44 partite e 0 reti all’attivo.

Mitsuo Ogasawara – Messina (2006-2007)

Sulle orme di Yanagisawa, Ogasawara arriva al Messina nel 2007 anche lui dal Kashima Antlers e come il suo connazionale non ripaga la fiducia. In Sicilia gioca in tutto 8 gare e riesce a segnare 1 rete in Coppa Italia nella gara contro l’Empoli. A fine stagione la retrocessione dei siciliani gli costa l’addio alla Serie A, sebbene le sue poche apparizioni siano state tutt’altro che negative.

Masashi Oguro – Torino (2006-2008)

Di professione attaccante, arriva in Italia da Grenoble acquistato da Urbano Cairo da poco diventato presidente del Torino. Oguro viene presentato come colui che avrebbe dovuto infiammare la tifoseria granata, ma la storia sarà di tutt’altro tenore e con appena 10 apparizioni di molto al di sotto delle aspettative, vedrà svanire dopo 2 anni il suo sogno di imporsi in Italia.

Takayuki Morimoto – Catania e Novara (2006-2013)

A Catania Morimoto approda nel 2006 e li sarà protagonista di 7 anni in tutto interrotti della breve parentesi al Novara del campionato 2011-12. Arriva in terra siciliana con il record del calciatore più giovane ad aver segnato nella Jleague, record fatto segnare a due giorni deal suo sedicesimo compleanno vestendo la maglia del Tokyo Verdy. L’esperienza di Morimoto in Italia ha fatto registrare 116 partite e 24 reti, ma a rischiato di allungarsi se non fosse saltato, proprio in questa sessione di mercato, l’accordo con l’Akragas di Agrigento per pure questioni burocratiche.

Yuto Nagatomo – Cesena e Inter (2010-2018)

Nagatomo arriva in Italia in prestito al Cesena nell’estate del 2010, con i bianconeri gioca 16 partite prima di passare all’Inter nella sessione invernale dello stesso campionato. Con i nerazzurri, Yuto gioca con discreta continuità, conquistandosi da subito la fiducia e l’affetto della tifoseria e della critica entrambe impressionate dallo spirito di dedizione mostrato. Nagatomo con la maglia neroazzurra vince una Coppa Italia. La sua parentesi italiana si chiude dopo 8 anni ricchi di 226 gare e 11 reti.

Keisuke Honda – Milan (2014-2017)

Questo duttile centrocampista nipponico arriva al Milan nel gennaio 2014 dopo una buona esperienza con il CSKA di Mosca, arriva con un ottimo curriculum e la grande voglia di imporsi anche in Italia. Keisuke infiamma spesso il Meazza con buone giocate, giocate però troppo diluite a frequenti e prolungate pause. Abile sui calci da fermo e forte fisicamente per essere un giapponese (come sottolineerà Alberto Zaccheroni suo allenatore in nazionale) Honda nei 3 anni milanesi non lascia una grossa impronta, nel 2017 si trasferirà in Messico dove vestirà la maglia del Pachuca dopo 92 gare e 11 reti in maglia rossonera.

Takehiro Tomiyasu – Bologna (2019-2021)

Il difensore classe ’98 arriva a Bologna nell’estate del 2019 e conquista subito tutti per le sue qualità principali: la grande pulizia negli interventi ed una estrema duttilità tattica. Mihajlovic riesce ad utilizzarlo sia da terzino che da centrale e le sue prestazioni con il passar del tempo non passano inosservate agli scout dei più grossi club europei. Il 31 agosto 2021 infatti passa all’Arsenal a titolo definitivo per una cifra intorno ai 20 milioni più 3 di bonus, la sua avventura italiana si chiude dopo 64 gare e 3 gol all’attivo.

Maya Yoshida – Sampdoria (2020-2022)

L’ultimo giapponese ad approdare in Serie A in termini cronologici prima di Daichi Kamada è Maya Yoshida che arriva alla Sampdoria nel 2020. Il difensore diventerà con il tempo uno dei punti fermi della difesa blucerchiata specialmente nel periodo che vede Claudio Ranieri alla guida della squadra. A fine stagione però non rinnova il suo contratto con la squadra doriana e trovandosi svincolato prende la strada che lo porta in Bundesliga allo Shalke 04 dopo 74 gare e 3 reti in maglia blucerchiata.

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