di Sabrina Villa – Finisce qui: con grande amarezza e un bel passo indietro rispetto al Mondiale del 2019, l’Italia è fuori dal Mondiale femminile in corso in Australia e Nuova Zelanda. Nell’ultima partita del girone contro il Sudafrica, che non aveva mai vinto una partita in un Mondiale, sarebbe bastato un pareggio per proseguire il cammino, ma è arrivata una dolorosa sconfitta per 3-2 che segue quella rimediata contro la Svezia domenica scorsa.
Pensare che la partita si era messa subito messa bene per le Azzurre passate in vantaggio con il rigore della Caruso. Poi il clamoroso autogol della Orsi, un errore incredibile che di fatto decide le sorti italiane. Un retropassaggio al portiere Durante, non rientrata tra i pali.
Nella ripresa Magaia ribalta il risultato. Poi di nuovo in rete la Caruso per il provvisorio 2-2 che avrebbe qualificato l’Italia. Al 92’, però, il sogno azzurro si spezza. E’ ancora Magaia ad anticipare due difensori azzurri e a mettere in mezzo un cross basso per Kgatlana che anticipa tutti e beffa Durante. Così l’Italia è fuori da Mondiale.
La squadra del ct Milena Bartolini torna a casa con molte domande e una certezza, quella di non essere ancora pronta per la competizione come questa. Squadra ringiovanita troppo a ridosso dell’evento? Qualche individualità impiegata fuori luogo? Esclusioni discutibili del ct Bartolini ora sotto accusa. Ora sarà tempo per esami e discussioni.
Il Sudafrica intanto accede agli ottavi dove troverà l’Olanda. L’Italia dovrà leccarsi le ferite e trovare la forza per ripartire sul un movimento in cui c’è ancora molto da lavorare e dove il professionismo non ha evidentemente portato maggiore qualità.
Le dichiarazioni del ct Bartolini
L’avversario principale non era il Sudafrica ma noi stesse, questo il senso delle dichiarazioni a caldo del ct Milena Bertolini: “Spiace molto perché abbiamo lavorato duramente in questo periodo per passare il girone e non ci siamo riuscite. Non credo che mancasse l’intesa al gruppo, probabilmente è nata un po’ di paura e i 5 gol subiti contro la Svezia ci hanno tolto delle certezze. Oggi l’avversario principale eravamo noi stesse. Non ho rimpianti, sono convinta delle scelte che ho fatto: questa Nazionale ha un buon futuro, questo Mondiale è servito a far crescere delle giocatrici che ci troveremo in futuro. Il mio futuro? Non ha importanza, quello che conta è il futuro del movimento. Spero di aver lasciato un’eredità con questa squadra giovane che ha fatto un’esperienza importante”
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