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Serie B: il Consiglio federale stabilisce la graduatoria dei ripescaggi

Per la situazione finale bisognerà attendere i vari ricorsi al Tar

Il Consiglio federale che si è tenuto oggi, ha stabilito le graduatorie per le riammissioni in Serie B e in Lega Pro. Sono quattro le squadre che avevano presentato domande di riammissione per il torneo cadetto: Perugia, Benevento, Brescia più quella del Foggia per il ripescaggio. Le aventi diritto alla riammissione nella serie cadetta sono nell’ordine Brescia e Perugia ma per mettere la parola fine alla vicenda bisognerà attendere l’esito dei ricorsi al Tar del Lazio presentati da Lecco e Reggina. Al momento il Consiglio ha deciso di congelare le integrazioni fino ai pronunciamenti.

Più fluida la situazione per la graduatoria per la Serie C:  il Mantova è ufficialmente ripescato a seguito della mancata iscrizione del Pordenone. Per l’eventuale integrazione, le aventi diritto saranno nell’ ordine : Atalanta U23, Casertana e Piacenza.

Le parole di Gravina

Nella conferenza stampa che ha seguito il Consiglio federale, il presidente della Figc ha dichiarato:

“La situazione non è più accettabile. Dall’anno prossimo anticiperemo i termini d’iscrizione ai campionati, con deadline al 30 aprile e non a maggio o giugno. Pretenderemo rispetto ferreo delle regole. Ogni anno riviviamo puntualmente gli stessi fotogrammi. Dobbiamo dire basta. Ogni anno a causa di ipotetiche riammissioni si blocca tutto il sistema”. Sulla possibilità che la Serie B cominci n ritardo: “Oggi per certo posso dire che non cambieranno i format, non a caso aspetteremo i ricorsi. Entro il 29 di agosto conosceremo l’esito definitivo. E’ chiaro che c’è anche la possibilità, dopo il Tar, di chiedere l’anticipazione della data del Consiglio di Stato per motivi di urgenza. Per questo oggi non posso dire con certezza che la B inizierà in ritardo”.

La situazione del Lecco

Lunedì scorso il Collegio di Garanzia del Coni, aveva respinto il ricorso della Reggina contro l’esclusione dalla Serie B sancita dalla Figc e aveva invece accolto quello del Perugia contro l’ammissione del Lecco con il conseguente rischio per i lombardi di dover ripartire dai dilettanti.

L’esclusione del Lecco dalla serie B è stata motivata con il mancato rispetto della “perentorietà dei termini” per la comunicazione dello stadio in cui i lombardi avrebbero disputare le gare interne del campionato vista l’inidoneità del Rigamonti-Ceppi. L’impianto individuato era l’Euganeo di Padova ma l’ok è arrivato oltre il termine tassativo della mezzanotte del 20 giugno. Il Coni ha così ribaltato la delibera del Consiglio federale del 7 luglio che aveva invece deliberato la riammissione del club del presidente Di Nunno. La Figc aveva riconosciuto l’impossibilità della società di reperire la documentazione necessaria entro il 20 giugno a causa dello slittamento dei playoff, la cui finale di ritorno contro il Foggia che aveva sancito la promozione lombarda si era giocata solo due giorni prima.

Contro la decisione del Collegio di Garanzia sia il Lecco sia la Reggina hanno annunciato il ricorso al Tar del Lazio. Un primo pronunciamento è atteso per il 2 agosto, quando si riunirà la Camera di Consiglio, con possibilità di un ulteriore ricorso al Consiglio di Stato con decisione il 29, con il rischio di slittamento del campionato cadetto la cui partenza è prevista per il 19 agosto.

Anche la Serie B a fianco del Lecco

Sulla situazione del Lecco proprio ieri Gravina aveva espresso la sua opinione a margine dell’evento “Calcio del futuro”: “Se il Lecco si trova in terza categoria ed il Brescia in Serie B c’è qualcosa che non quadra”. Si spiega così la decisione del ricorso presentato al Tar del Lazio dalla Figc contro l’esclusione dei lombardi.

Dopo il Consiglio federale di oggi, anche il presidente della Lega Serie B Mauro Balata si è schierato dalla parte dei lombardi: “Il Lecco non è una associata della Lega B ma, credo che questa vicenda sia una vergogna. Vedremo aspetteremo e adempiremo alle decisioni dei giudici. Una sola riflessione la voglio fare: la Serie B ha un piano con valenza di natura industriale, con obblighi verso i licenziatari e sponsor, che influisce sulla programmazione delle società. Non si può pensare che giudizi su ammissioni a campionato finiscano dopo le competizioni sportive e che le competizioni stesse debbano soffrire questo genere di tempistica è una cosa che va risolta definitivamente. I pregiudizi e i danni sono consistenti”.

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