di Marco Schiacca – All’età di 88 anni si è spento a Milano Luisito Suarez, regista dell’Inter di Helenio Herrera, che con la sua classe contribuì alla vittoria di 3 campionati, 2 Coppe dei Campioni, 2 Coppa Intercontinentale e 1 Coppa delle Fiere con la leggendaria squadra costruita da Angelo Moratti. Galiziano classe 1935 e Pallone d’Oro con la maglia del Barcellona nel 1960, Suarez rimane ad oggi l’unico calciatore nato in Spagna ad aver avuto questo riconoscimento. Nel 1961 passa dal Barcellona all’Inter per la cifra di trecentoundici milioni di lire, fu Helenio Herrera, suo allenatore al Barcellona, a convincere Moratti a spendere una cifra per quei tempi pazzesca. In Italia per lui dopo l’esperienza in neroazzurro, tre anni alla Sampdoria, squadra con la quale chiuse la sua carriera da calciatore. Una volta appese le scarpe al chiodo, inizia la carriera di allenatore proprio in Italia con le giovanili del Genoa, per proseguire la sua esperienza sulle panchine di Inter, Cagliari, Spal e Como. Nel 1978 torna in Spagna per guidare il Deportivo la Coruna, esperienza durata un anno prima di iniziare a lavorare con la nazionale spagnola, prima da vice di Santamaria con la nazionale A, poi come allenatore della Under 21 con la quale vince il campionato europeo nel 1986 battendo in finale proprio l’Italia per quella che resterà per lui il massimo traguardo ottenuto da allenatore. L’amore per l’Inter lo fece ritornare in due occasioni alla guida della squadra neroazzurra, prima nel 1992 per sostituire Orrico, e successivamente nel 1995 per sostituire Bianchi in attesa di Hodgson.
Le dichiarazioni di Massimo Moratti
Queste le dichiarazioni a LaPresse di Massimo Moratti: “Oltre ad essere stato dirigente della mia Inter, Suarez è stato il più grande campione fino a quel momento. Ci ha fatto fare il salto di qualità, ci ha fatto vincere campionati, coppe europee ed intercontinentali. Era completo, eccezionale, con doti fuori dal normale, un passaggio al volo da cinquanta metri che non ho visto mai più fare a nessuno. Oltre ad essere stato un co-capitano eccezionale, era un uomo responsabile, serissimo. E’ stato un ottimo dirigente, ha fatto anche l’allenatore con me, è stato un amico alla fine della sua carriera. Ha svolto tutti i compiti”
Le dichiarazioni dell’Inter
“Ci mancherai davvero. Riposa in pace, Luis Suarez Miramontes”.”Un talento unico e un grandissimo interista. Il numero 10 della Grande Inter che portò i nostri colori sul tetto d’Italia, d’Europa, del Mondo”. Così l’Inter ricorda Suarez. “Salutare Luisito ci lascia una malinconia profonda: la nostalgia del suo calcio perfetto e inimitabile, che di fatto ha ispirato generazioni, si unisce al ricordo di un calciatore unico e di un grande, grandissimo interista”, prosegue il club nerazzurro nel lungo omaggio all’architetto della Grande Inter. Usando anche una frase di Helenio Herrera: “Se non sapete cosa fare, date palla a Suarez“.
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