Con il mercato della Lazio ancora fermo al palo, l’allenatore biancoceleste Maurizio Sarri ha concesso una lunga intervista ad Alfredo Pedullà in esclusiva per SportItalia.
Il tecnico toscano ha fatto un punto sulle esigenze di rosa per il club di Lotito, sui giocatori che ritiene più funzionali alla squadra, ma ha parlato anche di Juventus, di Cristiano Giuntoli in arrivo in bianconero e di tanto altro.
L’intervista
OFFERTE ARABE – “Qualche offerta dall’Arabia l’ho ricevuta ma per il momento sto bene alla Lazio. Se poi fra un paio d’anni non sto più bene o mi finisce il contratto, qualcosa posso prenderlo in considerazione. In questo momento sto bene a due ore di macchina da casa e quindi non ho motivazioni per prendere in considerazione questa cosa. Koulibaly? Ho letto che prende 90 milioni per tre anni, è un qualcosa che deve prendere in considerazione. Sistema la famiglia per generazioni“.
INCIDENZA SUL MERCATO – “Sono andato via dall’Inghilterra chiedendo di essere liberato quando ero al Chelsea perché non volevo fare questa figura e li c’era una società senza direttore sportivo quindi venivo troppo coinvolto in cose che non mi piacciono, togliendo troppe energie dal campo. Sul mercato mi limito a dire se i giocatori sono utili o meno. Poi se posso decidere, un miliardo di danno a Lotito glielo faccio”.
IL SECONDO POSTO – “Non lo so, noi siamo arrivati secondi perché abbiamo fatto bene, però non possiamo neanche negare che siamo andati sull’onda di squadre che hanno fatto meno di quello che potevano fare. da un punto di vista egoistico, dopo aver fatto il secondo alla Lazio darei le dimissioni. Fare meglio? Ci ho pensato ma mi trovo in un ambiente in cui sto bene e mi piacerebbe andare avanti, ma bisogna avere tutta la consapevolezza e ripetersi che sarà estremamente difficile. Il nostro obiettivo è quello di rimanere in Champions e quindi dobbiamo avere la testa alle prime quattro posizioni, ma con la consapevolezza che è difficilissimo”.
BERARDI – “Berardi è un giocatore del Sassuolo. È uno dei calciatori che mi piacerebbe allenare, così come ce ne sono tanti altri. Nel Sassuolo ce ne sono tanti di giocatori che a me sarebbe piaciuto allenare. Per esempio Frattesi, Maxime Lopez è un giocatore che mi intriga. È sempre stata una squadra che per filosofia ha avuto dentro due o tre giocatori che a me piacevano. Se parli di Berardi io devo fare un passo indietro perché ho troppo rispetto del Sassuolo per parlare di Berardi”.
PROFILO ATTACCANTE – “Dipende dalle situazioni che sono in divenire. Se noi abbiamo la necessità di tenere sempre Felipe da attaccante esterno è chiaro che deve arrivare un giocatore più pronto. Se noi abbiamo attaccanti esterni in buon numero, è chiaro che possiamo prendere anche un giovane da tirare su e nel frattempo si può utilizzare qualche volta Felipe anche da attaccante centrale, cosa che tra l’altro ha fatto anche bene durante questa stagione. Queste situazioni vanno viste sempre nel complesso della rosa che ti sta venendo fuori”.
SITUAZIONE MILINKOVIC – “È un problema per la società, è chiaro che per me potrebbe essere una risorsa. Dipende tutto da quanto il ragazzo è coinvolto dalla situazione. Un Milinkovic con la testa libera è un giocatore di livello straordinario. È un giocatore che con noi tra gol e assist in due stagioni ha creato una quarantina di situazioni. Quindi si sta parlando di un giocatore straordinario che ora ha una vicenda contrattuale che non so a che conseguenze possa portare. È un problema societario, è una risorsa tecnica, però poi lì si va in una scelta che è puramente societaria”.
TORREIRA – “L’ho visto che benissimo alla Sampdoria, l’ho visto bene alla Fiorentina. È un giocatore che in Italia ha fatto bene”.
MOURINHO – “Io personalmente non sento la rivalità con lui. L’ho sempre detto, a me è una persona che è anche simpatica. Nelle rare volte che ci ho parlato è una persona intelligente: in un Chelsea-Manchester United è successo anche qualcosa di cui si poteva approfittare e non l’ha fatto. Per questo io ho grande rispetto per lui”.
GIUNTOLI ALLA JUVENTUS – “È l’uomo giusto per questo momento storico della Juve. Devono ricostruire e Giuntoli è un fenomeno in queste situazioni. Penso sia il momento giusto per andare alla Juve, purtroppo per noi della Lazio metterà a posto la situazione. Non so la velocità dell’approccio, so che alla fine risolverà la situazione. Giuntoli ha delle qualità importanti, la più importante è il coraggio. Non si fa il problema di mettere sul mercato un giocatore importante e dall’altra parte prendere uno sconosciuto. Questa è sempre stata la sua grandissima forza: il coraggio unito alla competenza che ha lui, che ha anche un grande collaboratore come Beppe Pompilio, lo porta a fare grandi cose”.
ALLEGRI – “Un allenatore di questo livello può star fermo anche due anni però ci sono situazioni che ti servono anche per ricaricarti. Max mi sembra che quest’anno abbia dovuto gestire una stagione con delle difficoltà enormi, tra infortuni e tutto quello che è successo intorno alla Juve. E’ è chiaro che si è trovato in una situazione di estrema difficoltà. È un anno che non va preso troppo in considerazione”.
SUA ESPERIENZA BIANCONERA – “In quel momento lì la Juve veniva da otto scudetti di fila, aveva fatto due finali di Champions e tutti pensavano fosse naturale vincere lo scudetto e andare avanti in Champions. A me è stato rimproverato un percorso in Champions dove ho fatto sei vittorie, un pareggio a Madrid contro l’Atletico e una sola sconfitta, che con le regole di oggi saremmo andati a supplementari. Con una squadra considerata scarsa ma che se non ricordo male il turno dopo ha mandato fuori il City. Però in quel momento la visione della Juventus era che dovesse essere il top d’Europa, in maniera non del tutto logica, perché all’epoca era decima o undicesima per monte ingaggi e per fatturato ”.
OSIMHEN – “Quello che ha trovato a Napoli non lo troverà più durante tutta la sua carriera. Napoli è un’esperienza unica, esaltante, particolare, in una città che ti fa sentire qualcosa di particolare. Ti fa sentire anche responsabilità, però ti fa sentire anche affetto, amore nei confronti tuoi e della squadra. Partecipazione totale a quelle che sono le sorti della squadra. Osimhen farà le sue scelte, io so poi che quello che ha vissuto a Napoli farà tanta, ma tanta fatica a ritrovarlo”.
ANCELOTTI SULLA PANCHINA DEL BRASILE – “Ancelotti si meriterebbe di vincere un mondiale, ha vinto tutto e sarebbe una conclusione straordinaria. Io ct? Per il momento non mi ci vedo. Magari tra qualche anno”.
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