di Antonio Frateiacci – E’ stata rinviata al prossimo 22 giugno l’udienza in programma oggi alle ore 10:00, che vede protagonista Josè Mourinho per aver accusato l’arbitro Daniele Chiffi dopo la gara tra Monza e Roma disputata il 3 maggio scorso.
Questa la decisione del Tribunale Federale Nazionale (TFN) che non ha ritenuto congrua “l’ipotesi di patteggiamento presentata”, per questo il presidente Carlo Sica ha optato per il rinvio per “consentire alle parti di trovare un nuovo accordo”.
Le parti avranno dunque nove giorni di tempo per trovare una nuova intesa.
Società e Procuratore Federale sono d’accordo sulla sanzione pecuniaria, ma per il patteggiamento la Procura chiede in aggiunta che Mourinho porga pubbliche scuse per le offese rivolte all’arbitro Chiffi.
Cosa aveva detto Mourinho
Nel post partita di Monza-Roma terminato 1-1, l’allenatore portoghese si era scagliato contro il direttore di gara Chiffi definendolo: “iI peggior arbitro che ho trovato in carriera, e ne ho incontrati tanti scarsi”.
Mourinho ha poi continuato: “L’arbitro non ha influenzato il risultato, ma è stata dura giocare con lui. Tecnicamente orribile, dal punto di vista umano non è empatico, non crea rapporto con nessuno, dà un rosso a un giocatore che scivola perché è stanco”. Il riferimento è alla seconda ammonizione inflitta a Celik che ha portato all’espulsione a gara ormai quasi conclusa. Poi Mourinho ha chiamato in causa anche la società: “Altre società avrebbero la forza di dire ‘noi quest’arbitro non lo vogliamo’. La Roma no. Non ha il dna, non ha questa forza”. Lo Special One ha quindi confessato: “Non sono stupido, sono entrato in campo appositamente con un microfono e ho registrato tutto, dal momento in cui sono entrato al momento in cui sono uscito. Mi sono anche trattenuto. Sono uscito prima perché non volevo il rosso, anche se avevo una voglia tremenda di essere espulso, ma ho deciso di non farlo perché sabato devo stare con i ragazzi. Questo signore di arbitro ha pochissimo ma ha un talento molto grande: fare arrabbiare la gente“.
1 Comment