Il Lecce batte il Monza 1-0 grazie al rigore realizzato con invidiabile freddezza dal 21enne Lorenzo Colombo al 101’ e chiude il discorso salvezza con una giornata di anticipo. Per il Monza il protagonista in negativo è Gytkjær, che prima sbaglia il rigore del vantaggio lombardo, poi causa quello per la vittoria salentina.
La partita
Poche emozioni e molto caldo nel corso primo tempo tra Monza e Lecce. I ritmi sono bassi e gli unici lampi sono quelli di Lameck Banda. Lo zambiano ci prova all’11’ ma il suo tiro è deviato in corner; sei minuti più tardi è Pablo Mari a intervenire su un suo cross destinato a Ceesay a centro area. Al 21’ Doveri lascia correre su un fallo di Ciurria ancora su Banda e 4 minuti più tardi chiama un cooling break. Il Monza si vede poco o nulla perché non riesce a sfondare il muro del Lecce.
Si riparte con due cambi per Palladino che manda in campo Sensi per Rovella e Birindelli per Petagna. Ciurria avanza sulla trequarti e Dany Mota torna al centro dell’attacco. La scelta non sortisce grossi effetti, anzi è sempre il Lecce, ancora con Banda a essere più vivace.
Palladino allora si gioca la carta butta Gytkjaer per Caprari e richiama Mota per far spazio a Vignato. Al 19’ Baroni spedisce dentro Di Francesco per uno spento Strefezza e rischia Hjulmand, al rientro dall’infortunio, al posto di Askildsen. In previsione dell’assalto finale dei brianzoli, inserisce anche Maleh per Oudin per rinforzare gli argini di centrocampo. Gytkjaer si rende subito pericoloso, ma sono i salentini a sfiorare la rete con Oudin che però spedisce a lato.
Nel finale succede di tutto. Il Monza ha la grande occasione per passare in vantaggio: Baschirotto affossa Colpani, l’arbitro Doveri concede l’angolo ma poi, richiamato al monitor, si corregge e assegna il rigore. Il danese Gytkjær si incarica della battuta, Falcone fa il miracolo e tiene il Lecce sullo 0-0. Gli animi si accendono ne fanno le spese il diesse del Lecce Trinchera e l’esterno del Monza Donati entrambi espulsi in panchina. Baroni fa le ultime mosse: esce Ceesay per il 2002 Colombo (in prestito dal Milan); entra anche Pezzella per lo stremato Banda che aveva anche rischiato il rosso. All’ultimo giro di orologio degli 8 minuti di recuperi decretati da Doveri il colpo di scena: su un calcio d’angolo battuto da Hjulmand la palla finisce sul braccio di Gytkjaer. On Field Review per Doveri che alla fine decide per il rigore. Fuori gli specialisti Strefezza e Ceesay, sul dischetto va il ragazzino Lorenzo Colombo che realizza con la freddezza di un veterano. Dopo 101 minuti il Lecce è aritmeticamente salvo mentre il Monza di Palladino perde l’ottavo posto.
Il tabellino
Monza-Lecce 0-1
Monza (3-4-2-1) – Di Gregorio; Marlon , Pablo Marí, Izzo (32′ st Colpani); Ciurria, Pessina, Rovella (1′ st Sensi), Carlos Augusto; Caprari (17′ st Vignato), Mota (17′ st Gytkjær); Petagna (1′ st Birindelli). A disposizione: Cragno, Sorrentino, Donati, Machín, Barberis, Valoti, Carboni, Ranocchia, Antov, D’Alessandro. All.: Palladino
Lecce (4-3-3) – Falcone; Gendrey, Baschirotto, Umtiti, Gallo; Oudin (30′ st Maleh), Blin, Askildsen (19′ st Hjulmand); Strefezza (19′ st Di Francesco), Ceesay (41′ st Colombo), Banda (41′ st Pezzella sv). A disposizione: Bleve, Brancolini, Pongracic, Tuia, Helgason, González, Ceccaroni, Persson, Cassandro. All.: Baroni
Arbitro: Doveri
Marcatori: 56′ st Colombo (L)
Ammoniti: Sensi, Birindelli (M), Banda, Baschirotto, Hjulmand (L)
Espulso: Donati (M)
Le dichiarazioni post partita
PALLADINO – “Volevamo un finale diverso in casa, volevamo regalare una gioia ai tifosi, c’era un grande entusiasmo C’è rammarico. Galliani a fine partita ci ha rincuorato, questa partita non cancella le 36 giocate in maniera meravigliosa. E’ stata una partita decisa dagli episodi, i ragazzi li devo solo ringraziare. Il bello e il brutto del calcio è questo, altre volte abbiamo vinto all’ultimo minuto, oggi ci è girata male. Questa partita ci fa crescere. Ho deciso io che tirasse Gytkjaer, aspettavamo tutti il gol di Christian: non si meritava questa giornata, si meritava una gioia“
BARONI – “In ginocchio dopo il rigore? È stato un momento di grande emozione, perché ho pensato a mio padre che ho perso da poco e mi manca tantissimo. Era un uomo meraviglioso che mi è sempre stato a fianco, in quel momento l’ho sentito vicino. Dedico a lui la salvezza, poi anche alla squadra, la società e a tutti i tifosi. I giocatori sono stati straordinari. Ci davano tutti già retrocessi a novembre. C’è l’orgoglio di aver guidato questo gruppo, sempre concentrato anche nei momenti di difficoltà: abbiamo lavorato con entusiasmo e attenzione ai dettagli, questo ci ha portato a fare un’impresa nonostante siamo la squadra più giovane d’Europa“.
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