di Andrea Cesarini – Una Roma tosta e determinata soffre per 90’ a Leverkusen e ma alla fine strappa il pareggio (0-0) che la porta in finale di Europa League grazie al gol di Bove all’andata. Mercoledì 31 maggio alla Ferenc Puskas Arena di Budapest, affronterà il Siviglia che ha eliminato la Juventus.
La partita
Bayer Leverkusen in campo con il 3-4-2-1: Azmoun ritrova il posto da titolare e completa il tridente offensivo con Wirtz e Diaby.
La Roma risponde con un 3-5-2 con doppio centravanti, Cristante confermato centrale di difesa e Bove confermato a centrocampo accanto a Matic. Solo panchina per i recuperati Smalling, Dybala e Wijnaldum.
La prima occasione è per i giallorossi con la sponda di Abraham che premia l’inserimento di Pellegrini al 2’. Il tiro del numero 7 è però largo. I primi 30’ della Roma sono di totale sofferenza, i padroni di casa sono molto aggressivi e palleggiano veloci eludendo i tentativi di pressing della Roma trascinati dagli ottimi esterni di attacco Wirtz e Diaby. La Roma prova a cercare Abraham e Belotti con qualche palla lunga ma senza riuscire a salire. Al termine di una ripartenza veloce, al 12’ Diaby colpisce una clamorosa traversa a Rui Patricio battuto. Poi ci prova Demirbay , il migliore dei suoi, con una conclusione dal limite impegna un attento Rui Patricio al 21′.
Per la Roma, al 34’si ferma anche Spinazzola che va ad aggiungersi all’elenco degli indisponibili per un problema muscolare, al suo posto dentro un incerto Zalewsky.
Nei minuti finali la squadra di Mourinho sembra aver preso le misure agli avversari e controlla meglio il gioco, difendendo compatta anche se forse troppo bassa.
Nella ripresa Mourinho ridisegna la Roma: inserisce Wijnaldum al posto di Belotti nel tentativo di dare alla squadra un maggiore equilibrio. Il piano sembra riuscire nella prima parte del secondo tempo quando i giallorossi soffrono meno, anzi, sembrano poter far male agli avversari in ripartenza.
Con il passare dei minuti la partita si innervosisce, i tedeschi commettono qualche fallo di troppo e il gioco risulta spesso spezzettato.
Dal 60’ il Bayer Leverkusen comincia l’assalto finale e chiude la Roma nella propria metà campo. Al 65’ Azmoun di testa impegna Rui Patricio, passano due minuti e Demirbay di sinistro centra l’angolino ma l’intervento del portiere portoghese evita il peggio. Sulla respinta Mancini è più lesto di Azmoun e devia in angolo.
Al 77’ deve arrendersi anche Celik, sempre per un problema muscolare. Dentro Smalling, che si riappropria del suo ruolo di centrale di difesa con Cristante che torna a centrocampo e Bove che scala esterno a destra.
A 10’ dalla fine la girata di Azmoun fa venire un brivido a tutti i tifosi della Roma ma la palla sfila sul fondo.
Nei 9’ minuti di recupero i tedeschi si riversano tutti in avanti e la Roma difende con qualche affanno ma senza correre grandi pericoli.
Il fischio finale dell’arbitro sloveno Vincic sancisce un risultato storico per la Roma che, in meno di un anno solare, raggiunge la seconda finale europea. A Budapest i giallorossi se la vedranno con il Siviglia dell’ex diesse Monchi che ha eliminato la Juventus con il gol decisivo dell’ex giallorosso Erik Lamela.
Il tabellino
BAYER LEVERKUSEN – ROMA 0-0
Bayer Leverkusen (3-4-2-1): Hradecky; Tapsoba, Hincapie, Tah (41′ st Amiri); Frimpong, Palacios (35′ st Hlozek), Demirbay, Bakker (29′ st Adli); Wirtz, Diaby; Azmoun. A disp.: Pentz, Lomb, Hudson-Odoi, Fosu-Mensah, Azhil, Aourir. All.: Xabi Alonso
Roma (3-5-2): Rui Patricio; Mancini, Cristante, Ibanez; Celik (33′ st Smalling), Bove, Matic, Pellegrini, Spinazzola (34′ Zalewski); Belotti (1′ st Wijnaldum), Abraham. A disp.: Boer, Svilar, Karsdorp, Camara, Tahirovic, Missori, Volpato, El Shaarawy, Dybala. All.: Mourinho
Arbitro: Vincic (Slovenia)
Ammoniti: Hincapie (B), Palacios (B), Bakker (B), Ibanez (R), Cristante (R), Diaby (B), Tapsoba (B), Abraham (R)
Le dichiarazioni post partita
MOURINHO – “Questa è la mia squadra. Se non abbiamo Smalling in panchina magari non vinciamo questa partita. Quando perdi Spinazzola e Celik, se non hai Smalling in quel momento sarebbe stato molto difficile. È questione di dettagli. Bove giocava nei campi di plastica, ora ha giocato da quinto di destra. Questi ragazzi hanno dato tutto. Questa partita è l’insieme del lavoro, dell’esperienza, di saggezza tattica e di cercare di nascondere i problemi. Siamo una squadra incredibile. Se posso chiedere qualcosa di più ai romanisti è che lunedì si meritano qualcosa di speciale lunedì quando partiremo da Trigoria.
Non penso a entrare nella storia della Roma ma penso a far crescere i ragazzi e aiutare i romanisti, che mi hanno dato tanto dal primo giorno. Dobbiamo fare sempre il massimo per portare gioia e oggi è molto grande dopo essere arrivati a un’altra finale europea. Il Siviglia ha grandissima esperienza in queste partite e quindi sarà difficilissimo, ma ce la giocheremo. Ora pensiamo a Salernitana e Fiorentina”.
PELLEGRINI – “La Roma può e deve migliorare in molte cose, ma il sacrificio e la forte identità del gruppo non ce la leva nessuno. È la verità. Sapevo che il Bayer Leverkusen fosse una squadra forte, ci siamo messi lì a difendere come una famiglia e abbiamo fatto questa piccola impresa. Quando c’è da assumersi delle responsabilità cerco di essere sempre in prima linea perché i compagni fanno affidamento su di me. Ci sono stati dei momenti in cui loro avevano tanto la palla e qualcuno doveva prendersi la responsabilità di far salire la squadra e prendere fallo. Io non mi tiro mai indietro perché gioco per questo ed è il mio modo di sacrificarmi. Dopo aver saputo dell’arrivo di Mourinho tutti ci aspettavamo questo salto di qualità. Lui è l’artefice di questa forte identità. In tutto, ti sa far percepire l’importanza della partita e anche come la prepara. Tutti sapevano cosa fare in tutte e due le fasi. Per quanto riguarda in Europa soprattutto si vede ciò che il mister ci ha dato. Probabilmente ci mancava sempre un pezzettino per arrivare lì, ma lui ci ha aiutato e ci ha dato un bel pezzo invece di un pezzettino”.
CRISTANTE – “Partita difficile e di sacrificio, siamo stati tutti bravissimi, anche quelli entrati dalla panchina. Era una battaglia, è un grande risultato. Due finali in due anni è un grande traguardo, quest’anno è ancora più importante. Abbiamo fatto una grande cosa come gruppo. Sì, sono caratteristiche che mi riconosco e che devo mantenere. Il mister le chiede e in partite del genere bisogna averle assolutamente perché sennò non si portano a casa i risultati. Se non avessimo interpretato così la partita non saremmo arrivati in finale. Bisogna mettere quell’attenzione in più perché non essendo il mio ruolo sono meno abituato, devo dare più del 100%. C’era bisogno di me in quella posizione e l’ho fatto”.
Leave a comment