Esclusiva BTTFTV – Rossini: “Hojlund potrebbe diventare come Haaland” (VIDEO)

Nel corso della trasmissione “Lunedì in RETE” in onda sui canali social di Back to the Football TV è intervenuto l’ex attaccante della Seri A Fausto Rossini, ad oggi imprenditore e lontano dal mondo del calcio che lo ha visto protagonista per molte stagioni.

IL CALCIO CHE FU – Il calcio di oggi è totalmente diverso. Mi ricordo certe marcature belle toste come quelle di Stam, Couto, Maldini, Nesta, Costacurta, Aldair, Cannavaro, Samuel. Tante gomitate e poche lamentele. Il VAR? Beh a volte è tosta vedersi annullare un gol perchè si è in fuorigioco con un’unghia del piede. La Serie A che ho vissuto – continua Rossini – era di altissimo livello. Anche strappare una convocazione in Nazionale era un’impresa, in attacco c’era nomi come quelli di Vieri, Inzaghi, Totti, Del Piero. Il livello del calcio italiano ad oggi è più basso. Se fossi nato 20 anni dopo? Beh probabilmente avrei avuto più chance, ma non lo possiamo sapere.

ALLENATORI – Mondonico è l’allenatore che mi ha lanciato, gli vorrò sempre bene. All’Atalanta ho avuto un bel rapporto anche con Vavassori. Poi alla Sampdoria con Novellino fu speciale. Lì facemmo proprio gruppo, anche perchè eravamo una buona squadra ma non c’erano nomi stratosferici. Nessuna invidia, cosa rara nel mondo del calcio. Arrivammo quinti a un solo punto dalla Champions. I tecnici di oggi? Beh Napoli e Lazio offrono un bel gioco, il Milan ogni tanto. Quest’anno anche l’Atalanta dal punto di vista della qualità sta un po’ deludendo. Mourinho? La Roma non gioca bene, ma Mourinho è Mourinho. Riesce a gestire alla perfezione l’ambiente. Con chi mi troverei meglio? Beh… avrei fatto tanti gol con Zeman!

SU HOJLUND – Nelle prime 2-3 partite ha fatto molta difficoltà. Poi ha capito bene come difenderepalla, ha un bel tiro, veloce, fiuto del gol. Ci sono tutte le premesse per diventare come l’altro, con il nome simile (Haaland ndr).

SCELTE DI VITA – La decisione di allontanarmi dal mondo del calcio l’ho presa ormai una decina di anni fa. Mi reputo una persona molto diretta, dico sempre quello che penso e nel mondo del calcio questo tipo di atteggiamento non sempre viene visto bene. Del calcio mi mancano il pubblico, l’atmosfera, lo spogliatoio, ma non il resto. Ad oggi ho un’azienda di cosmetici insieme a mia moglie e vendiamo in Italia e in tutto il mondo. Per 4 mesi ho allenato a Treviglio, ma poi ho dovuto prendere una decisione. Il cuore può anche dettare di rimanere nel mondo del calcio, ma bisogna fare anche altro tipo di valutazioni e scegliere anche la strada più redditizia.

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