Nel corso della trasmissione “Lunedì in Rete” – in onda su backtothefootballtv (Facebook, Youtube e Twitch) – è intervenuto Gigi Cagni che ha commentato l’attuale momento calcistico italiano con un focus sulle panchine.
MISTER OK – “Sono pochi gli allenatori che mi piacciono, come Sarri, Allegri, Pioli, Conte, Spalletti. Uno dei migliori rimane Gasperini. Lui è uno di quelli che negli ultimi anni ha portato qualcosa di nuovo e i risultati raggiunti a Bergamo parlano chiaro. Mourinho? Grandissimo comunicatore, ottimo gestore, ma dal punto di vista tecnico non mi ha insegnato nulla, anzi è certamente lui che ha imparato tanto da noi allenatori italiani”. C’è spazio anche per un commento su Inzaghi: “Sinceramente non capisco cosa stia succedendo all’Inter. Secondo me si è complicato la vita con questa metolodogia di gioco della partenza dal basso. Prima vincevano, ma mi annoiavano. Ha sbagliato nel credere che il ritmo basso, la gestione in mezzo al campo può portare ai risultati. E’ una squadra che tira tantissimo, ma segna poco. Se fossi in lui farei fermare gli attaccanti a fine allenamento per fargli fare un allenamento specifico”.
Uno sguardo alle giovani leve: “Tra i giovani allenatori Palladino e Italiano stanno facendo bene. Quest’ultimo è stato un mio giocatore e farà una grande carriera come tecnico”.
TUTTA COLPA DEL TIKI TAKA – “Il sistema calcio che c’è oggi non mi piace, ma ormai così. Non è più il mio calcio. Negli ultimi 7-8 anni è stato osannato il tiki taka, elevando il concetto tattico abbandonando completamente quello tecnico e ci ritroviamo degli attaccanti che non sanno dribblare e dei difensori che non sanno difendere. Il tiki taka ha rovinato il nostro calcio e questo è anche colpa delle TV che lo ha reclamizzato. La tattica è l’ultima cosa che devi insegnare, non la prima. In Italia ad esempio – oltre a 4-5 squadre – le altre mi annoiano, ma ormai non c’è nemmeno più l’interesse di cambiare, di fare qualcosa di diverso, investire sui giocatori facendoli crescere. La soluzione? L’hanno trovata nelle plusvalenze e questa non è una novità degli ultimi anni. Già 10 anni fa mi ricordo che c’era un ragazzo sceso da una big di A e girato alla Primavera del Vicenza. Era una plusvalenza e girava le varie squadre Primavera, non giocando nemmeno”.
RICORDI – “L’esordio in Serie A con la maglia del Brescia contro il Cagliari è ricordo più bello della mia carriera da calciatore. C’erano dei grandi campioni come Domenghini, Riva e tanti altri. In quei giorni vinsi anche il torneo di Viareggio contro il Milan. Fu una settimana pazzesca. Il primo gol? Nel derby contro l’Atalanta… di destro”.
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