di Marco Schiacca – La sosta per il mondiale in Qatar sembra aver fatto bene alla Roma di Josè Mourinho, 7 i punti conquistati nelle 3 gare post mondiale (al pari di Inter e Atalanta) con l’appendice della qualificazione ai quarti di finale della Coppa Italia arrivata con la vittoria casalinga sul Genoa.
La nota positiva della 18^ giornata del campionato della Roma, è sicuramente la conferma della crescita di Paulo Dybala che dopo la parentesi da protagonista in Coppa Italia, ha dato seguito al suo bel momento con la doppietta servita alla Fiorentina e confezionata col la preziosa collaborazione di Tammy Abraham.
La Roma al fischio di inizio
Mourinho in partenza si affida a un 3-4-1-2 che prevede Kumbulla sulla linea dei 3 difensori al fianco di Mancini e Smalling, conferma ancora Bove vicino a Cristante in mezzo al campo, e schiera Pellegrini qualche metro più avanti a supportare il duo di attacco Dybala-Abraham, il resto è Zalewski e Celik sugli esterni, Zaniolo febbricitante è indisponibile, Ibanez squalificato.
Primo tempo a ritmi blandi
La prima fase di gara non è iniziata certamente su ritmi elevati, la Roma è sembrata voler concedere il pallino del gioco all’avversario per provare ad attuare una pressione molto profonda nella metà campo viola, con veloci ripiegamenti sottopalla di almeno otto undicesimi della squadra quando gli uomini di Italiano riuscivano ad eludere il primo pressing dei giallorossi.
L’espulsione di Dodò dopo 24 minuti, ha sicuramente messo la gara in salita per la Fiorentina, ma la Roma non è sembrata giovarsene più di tanto continuando ad essere molto lenta nella manovra e spesso troppo scontata nelle scelte.
Si è visto poco il gioco sulle fasce, rari i pericoli creati sulle due corsie esterne al netto di una iniziativa di Zalewsky al tramonto del primo quarto d’ora di gioco per quella che sarà la prima conclusione pericolosa della gara, e di quella che porta al primo gol di Dybala su assist di Abraham, imbroccato bene da un Celik troppo spesso ignorato nello sviluppo del gioco.
Secondo tempo di attesa e ripartenza
Nel secondo tempo non è cambiato di troppo il canovaccio della gara, davanti ad Italiano che non ha rinunciato a 3 attaccanti arretrando Bonaventura per provare ad inventare, la squadra di Mourinho è sembrata più intenta a controllare che a costruire, affidandosi spesso a Dybala per mantenere palla spesso nella propria metà campo, e creare qualche pericolo con buone aperture come nel caso del palo colpito da Celik al minuto 51, ma lasciando Abraham spesso solo e poco accompagnato nelle poche azioni offensive del secondo tempo.
Entrambe le squadre hanno fatto registrare percentuali di possesso palla molto alte nella propria metà campo, dato che per come si è messa poi la partita, alla Roma non è sembrato dispiacere affatto.
A dimostrazione di ciò, i cambi molto conservativi di Mourinho, che prima del raddoppio hanno visto subentrare al 66° Spinazzola al posto di Zalewsky (buona la sua prestazione), Matic al posto di Bove (ammonito e stanco) e dieci minuti dopo Tahirovic al posto di Pellegrini apparso un po’ sottotono anche per gli strascichi della gara di Coppa Italia.
Col passare dei minuti, la Fiorentina in inferiorità numerica non è riuscita più ad alzare il ritmo, e i pericoli per la Roma si sono limitati ad iniziative sporadiche o frutto di calci da fermo che comunque non hanno mai preoccupato troppo Rui Patricio che chiuderà la gara con poche parate all’attivo ma con un tasso di apprensione sempre molto alto dovuto al risultato in bilico fino al raddoppio.
Il raddoppio sull’asse Abraham-Dybala
Bella nello sviluppo l’azione che ha portato al gol che di fatto ha chiuso la gara al minuto 82, tutto nasce da un recupero di Celik con appoggio a Cristante nella trequarti giallorossa, con palla in profondità per Abraham che rifinisce alla perfezione per la doppietta di Dybala.
Nel finale c’è stato anche il tempo per registrare l’esordio del nuovo arrivo Solbakken, mandato in campo da Mourinho insieme a Belotti per pochi minuti.
Conclusioni
Per la Roma sono stati 3 punti preziosi, note positive per Mourinho sicuramente la prestazione di Kumbulla, la crescita di Bove, e l’ennesima prestazione di Paulo Dybala, in gare di Serie A con la “Joya” in campo la media punti è di 2.25, senza si dimezza a 1,20.
Tra le note negative su tutte quella di sempre, poche idee e la grande difficoltà nel mettere Abraham in condizioni di essere più pericoloso, per l’inglese però almeno la consolazione e il merito per le due preziose rifiniture.
Il tabellino della partita
Roma (3-4-1-2): Rui Patricio; Mancini, Smalling, Kumbulla; Celik, Bove (21′ st Matic), Cristante, Zalewski (21′ st Spinazzola); Dybala (43′ st Solbakken), Pellegrini (29′ st Tahirovic); Abraham (43′ st Belotti). A disp.: Boer, Svilar, Vina, Keramitsis, Camara, Volpato, Shomurodov, El Shaarawy. All.: Josè Mourinho
Fiorentina (4-2-3-1): Terracciano; Dodò, Milenkovic, Igor, Biraghi; Amrabat, Duncan (29′ Venuti); Ikoné (1′ st Barak), Bonaventura (40′ st Castrovilli), Kouamé; Jovic (1′ st Gonzalez). A disp.: Cerofolini, Gollini, Terzic, Ranieri, Kayode, Castrovilli, Amatucci, Bianco, Krastev, Di Stefano. All.: Vincenzo Italiano
Arbitro: Giua di Sassari
Marcatori: 40′ Dybala, 37′ st Dybala (R)
Ammoniti: Smalling, Kumbulla, Bove Roma), Gonzalez, Igor (Fiorentina)
Espulsi: Dodò (Fiorentina)
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